Roma, immensa e contraddittoria, caciarona ed intellettuale, egocentrica ma aperta al mondo...la stessa città che dall'Aventino riesci a racchiudere in un sintomatico abbraccio. Scendiamo a Termini, il tempo di un caffè e mentre la città viene inghiottita dalle prime ombre notturne, ci ritroviamo a zigzagare fra storici vicoli dai nomi spiritosi che si prestano a irriverenti gags. Le marmotte romane, di cui siamo ospiti, ci accompagnano al ristorante Grisù, a due passi da Fontana di Trevi, dove viene proposta l'esilarante esibizione delle drag queens.
La notte è ancora giovane e le gambe hanno voglia di saltellare sul ciottolato capitolino. Attraversiamo Piazza di Spagna salendo con lo sguardo a Trinità dei Monti: ai suoi piedi la Fontana della Barcaccia, opera del Bernini, riportata all'antica bellezza dopo l'ondata distruttiva degli hooligans olandesi. Da lì proseguiamo verso la celeberrima Via Condotti, patria della Grandi Firme (e dei portafogli a fisarmonica) e rapite dalla notte attraversiamo Via del Corso mantenendo alla nostra destra Palazzo Chigi, sede del governo, con grande spiegamento di forze militari dopo l'attentato di Parigi. I piedi bollono e le ore da piccole...sono diventate piccolissime: domani ci aspetta un tour de force!
Superiamo ponte Sant'Angelo e ci inoltriamo nel cuore capitolino sulla sponda opposta del Tevere. Ecco Vicolo delle Vacche (un nome che è un programma...), poi si va ad incrociare Bar del Fico, dalla pianta di fico che spunta letteralmente da mura storiche sino a raggiungere Piazza Navona, La celebre piazza, la cui forma è quella di un antico stadio su quello preesistente dedicato all'imperatore Domiziano (85 d.C.), celebra la grandiosità dell'antico casato dei Pamphili con la seicentesca chiesa dedicata a Sant'Agnese in Agone e l'imponente Fontana dei Quattro Fiumi di berniniana memoria. La piazza è diventata col tempo anche luogo d'incontro di artisti di strada, pittori e ritrattisti caricaturali. Ci blocchiamo in Piazza Colonna davanti alla Chiesa di Santa Maria Maddalena, bell'esempio di arte rococò in Roma, entrando silenziosamente nella sua unica navata. Poi raggiungiamo finalmente il Pantheon, unico edificio pagano trasformato in un luogo di culto cristiano.
E' affollatissimo! Pieghiamo a sinistra lungo via della Minerva dove nella piazza omonima c'è la splendida Basilica di Santa Maria sopra Minerva le cui volte, di fattura ottocentesca, richiamano un cielo stellato e che i romani hanno ribattezzato "chiesa blu". Mentre la sera si affaccia su Roma, noi ci avviciniamo al Vittoriano, giriamo intorno al monumento salendo a Campidoglio dove giganteggia la statua equestre di Marco Aurelio, o meglio la sua copia, visto che per motivi di conservazione l'originale è all'interno dei Musei capitolini. Scendiamo poi verso il Foro Romano, ormai immerso nei chiaroscuri della notte e puntiamo il Colosseo, simbolo di Roma stessa. I nostri piedi a questo punto sono out, prendiamo la metro a ritroso e raggiungiamo il rione Testaccio dove abbiamo un appuntamento importante...oh sì, con un piatto di fantastici bucatini all'amatriciana al ristorante Da bucatino. Quale modo migliore per concludere degnamente una serata?
Domenica si apre con un sole incredibile ma è anche giornata di ritorno a casa, non prima di una passeggiata a Castel Gandolfo, cittadina nota soprattutto per essere residenza estiva del pontefice, con splendida vista sul sottostante Lago Albano. Un breve giro tra i banchi di un mercatino antico prima di fiondarci nell'Osteria del Borgo, vero trionfo gastronomico della più genuina romanità...ma il tempo vola e il treno ci aspetta e non accetta ritardi. Arrivederci Roma!
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