lunedì 9 novembre 2015

Croce di Perlè (domenica 8 novembre)

A guardarlo dall'alto il lago di Idro sembra quasi un fiordo nordico con il suo aspetto allungato, viceversa è il più piccolo dei bacini prealpini italiani ma la corona delle montagne che lo circonda offre più di un motivo per lasciarsi incantare e saggiarne i sentieri. A Pieve di Idro abbandoniamo la statale che prosegue in direzione Madonna di Campiglio volgendo a destra sulla provinciale 58 per Capovalle. Oltrepassiamo il bivio che scende a Crone d'Idro procedendo per circa 400 metri sino all'intersezione con una stradina asfaltata (località Ravausso) dove la segnaletica predisposta dal "Gruppo Sentieri Attrezzati Idro 95", a cui si deve la bella manutenzione sentieristica di questa zona, indica il segnavia 451.  Zaino in spalla ci incamminiamo lungo la stradina poi, entrando nella boscaglia, l'ampia mulattiera si restringe in uno ripido tracciato immerso dal fogliame autunnale sino a incrociarci con il cartello che indica Croce di Perlè dritto davanti a noi mentre a destra si scende al Sentiero delle cascate. La vista sull'Eridio sottostante si accende dei colori di questa splendida domenica di sole. Il sentiero sale con maggiore decisione verso oriente abbandonando la vista del lago e penetrando in un vallone boschivo. Il serpentineo percorso diventa finalmente più facile e con fondo ben tracciato, rimontiamo lungamente la destra orografica del vallone totalmente immerse in un bosco silenzioso interrotto solo dalla lontana presenza dei cacciatori e delle loro doppiette.

Si sale ancora di dislivello mentre il sentiero gira a sinistra rimontando un solco terroso per poi raggiungere Gola di Meghè, a 968 metri, dove troviamo un pannello con diverse indicazioni. Seguendo il segnavia per la sommità, rimontiamo una facile cresta con qualche affioramento roccioso. Il bosco rimane alle nostre spalle mentre il cielo si spalanca d'azzurro. Ancora pochi metri in falsopiano e guadagniamo la Croce di Perlè da dove la visione è meravigliosa su tutto l'orizzonte. Siamo a 1031 metri e sotto la nostra verticale c'è il paese di Crone, in lontananza la Corna Blacca e più a nord le altre cime delle Giudicarie. Volgendo lo sguardo più a oriente si erge l’ampia sagoma erbosa del Monte Manos. La sosta panino è solo il pretesto per godersi, sedute tranquillamente alla base della grande croce lignea, lo scenario spettacolare che si apre davanti a noi. Procediamo a ritroso l'intero tracciato sino a raggiungere nuovamente l'incrocio con il sentiero delle cascate che impegniamo in direzione contraria. Il sentiero è piuttosto tranquillo, si affronta la forra del torrente Neco con alcuni tratti attrezzati da scalette e funi metalliche, peccato solo che le cascate rimangono solo immaginifiche vista la totale assenza d'acqua, ma l'insieme naturale è davvero emozionale... 


PARTENZA: loc. Ravausso (mt 480)
SEGNAVIA: 451
DIFFICOLTA': E
DISLIVELLO: mt 550
ALTITUDINE: mt 1031
LUNGHEZZA: km 7

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