lunedì 14 settembre 2020

Rocca Pendice e il suo castello - domenica 13 settembre

Rocca
 Pendice è un luogo dove storia e natura dei Colli Euganei si intrecciano in modo affascinante ed unico. E' una parete naturale, geologicamente un filone di roccia vulcanica (trachite) in affioramento rispetto alle più tenere ed erose rocce sedimentarie sottostanti, molto frequentato dagli appassionati di arrampicata sportiva, oggi davvero numerosi. Sulla sua sommità si trovano i ruderi del castello di Speronella mentre lungo il percorso affiorano dalla roccia i caratteristici "carri", simbolo della famiglia dei Carraresi. La presenza del falco pellegrino, che qui ogni anno torna per nidificare, è l'aspetto naturalistico di maggior rilievo che ha contribuito in maniera determinante all'inserimento di Rocca Pendice come zona a protezione speciale di Rete Natura 2000. Il sentiero, anche per l'accesso alla palestra di roccia, parte dal parcheggio del cimitero di Teolo. Ad un primo bivio sulle ultime propaggini della cresta rocciosa, si prende il sentierino che sale decisamente e che porta alle grandi placche trachitiche fino ad una prima insellatura della cresta rocciosa, che tende spesso a chiudersi per lo sviluppo informe della vegetazione erbacea e arbustiva durante la stagione primaverile, rendendo difficoltoso il superamento
Si prosegue in forte salita appena sotto il filo di cresta toccando le prime roccette e attaccando 
alcuni brevi passaggi attrezzati, a protezione degli strapiombi,  poco più avanti con una scaletta di ferro si accede
 al grande spiazzo tra le rovine dell'articolato castello ma con splendide vedute di tutta la parte settentrionale dei ColliI ruderi del Castello di Speronella dominano Rocca Pendice a 300 metri d'altezza. Si tratta del fortilizio che più a lungo mantenne la sua funzione militare sui Colli Euganei e uno dei pochi castelli europei eretti per volontà di uomini liberi, i cosiddetti “comitati”. Il Castrum Pendice rappresentava la roccaforte di difesa del territorio di proprietà dell’episcopato di Padova rispetto a quello dei conti di Castelnovo. Data la posizione sopra un rilievo roccioso inaccessibile, attorno al castello non si formò mai un vero e proprio centro abitato esercitando comunque la propria giurisdizione sugli abitanti dei villaggi di Luvigliano di Torreglia e di Teolo. Non si conoscono esattamente le origini del castello, i primi documenti che ne attestano la presenza indicano che nell'undicesimo secolo spettava al vescovo di Padova, il quale dovette cederlo all'imperatore Federico Barbarossa nel 1161 e a sua volta a restituirlo allo stesso vescovo nel 1177Nel 1320 venne attaccato dalle truppe veronesi di Cangrande della Scala ma riuscì a resistere all'assedio confermando la sua fama di fortezza inespugnabile.
Nel Trecento fu consegnata dal vescovo Idelbrandino Conti ai Carraresi che la utilizzarono come prigione fino al 1405, quando avvenne l'occupazione dei Veneziani che mise fine alle sue funzioni militari e dopo il passaggio di proprietà alla famiglia patrizia degli Orologio arrivò inesorabile l'abbandonoIl panorama dalla Rocca è sensazionale complice un cielo azzurro sgombro di nuvole e la vista spazia libera sull'alta pianura veneta fino al profilo delle prealpi. Dal castello si prende il sentiero che esce sulla strada che va a Castelnuovo e da qui, direzione Teolo, si sgambetta velocemente all'ottimo ristorante "Quadrifoglio".

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