martedì 29 settembre 2020

Tour Barolo - sabato 26 settembre

La Regione Piemonte è una terra ricca e fertile, capace da sempre di donare grandi prodotti enologici, e quando si parla di Piemonte saltano subito alla mente i grandi rossi delle Langhe. Qui ci sono i vini rossi a fare la parte del leone, Nebbiolo d’Alba, le DOCG Barbaresco e Barolo, fiore all’occhiello della zona insieme al Tartufo Bianco d’Alba e ai tanti importanti formaggi e poi anche il Dolcetto tipici di questa zona mentre della Langa Astigiana lo è il Moscato d’Asti. Ci avventuriamo nella terra del Re Barolo con questi carismi - sabato 26 settembre - la trattoria La Salinera a pochi passi dal castello di Grinzane Cavour pranzando su una terrazza che si perde sulle vigne sottostanti e con menu saldamente ancorato al territorio. Assolutamente da provare i famosi tajarin al ragu. 
Il Castello di Grinzane Cavour, che visitiamo più tardi, sorge in uno dei paesaggi più pittoreschi della Langa. Estremamente scarse le notizie storiche sulle sue origini, c'è chi lo colloca nel tredicesimo secolo e chi sostiene che la costruzione della torre risalga al 1350 e il resto ad epoca successiva. 
Attorno al Quattrocento il castello e i circostanti terreni appartenevano al marchese di Busca, i cui stemmi mobiliari furono infatti scoperti sotto gli intonaci di alcune stanze. Il castello passò poi numerosi proprietari finchè nell'Ottocento ospitò per quasi vent'anni un personaggio illustre del Risorgimento, Camillo Benso conte di Cavour che vi giunse nel 1830, ospite degli zii, la famiglia De Tonnerre. Incaricato di amministrare questi beni di famiglia, dimostrò capacità organizzativa impostando tecniche innovative all'agricoltura della zona: tracciò canali e fece piantare duecentomila nuove viti. L’imponente costruzione si ammira in tutta la sua bellezza dopo gli importanti restauri iniziati nel 1960, in occasione del primo centenario dell’Unità d’Italia. A giugno 2014 il Castello ha ricevuto il prestigioso riconoscimento di Patrimonio Mondiale dell’Umanità. 
All'interno del castello ha sede l'Enoteca Regionale Piemontese Cavour, costituita nel 1967,
e ogni anno, agli inizi di novembre nel castello si svolge l'Asta mondiale del Tartufo Bianco
d'Alba che non ha finalità di lucro visto che il ricavato viene devoluto in beneficenza. Dolci colline accompagnano il nostro viaggio verso Serralunga d'Alba dove abbiamo il secondo appuntamento castellano. Slanciato e maestoso il suo castello domina uno dei borghi più belli delle Langhe, circondato da meravigliosi vigneti ancora carichi di frutti.
Castello di Grinzane Cavour
Considerato uno degli esempi meglio conservati di castello nobiliare trecentesco del Piemonte g
ià nel XII secolo una torre sovrastava e difendeva il borgo. Nel 1340 Pietrino Falletti riceve il feudo quale ricompensa per il proprio impegno militare, fa abbattere la torre ed erigere il castello. La costruzione dell’edificio doveva essere terminata nel 1357 sulla base di alcuni documenti rinvenuti in loco. Le favorevoli vicende storiche ce lo hanno consegnato inalterato nella sua struttura originale di roccaforte medioevale. Più che un ruolo militare, però, il castello ha svolto nei secoli una funzione di controllo sulle attività produttive del territorio, come dimostra la sua ardita verticalità, tesa a sottolineare il prestigio della famiglia Falletti. Il castello già a fine Trecento presenta il palacium, edificio principale compatto e allungato, costituito da ampie sale sovrapposte, una torre cilindrica ed una pensile con finalità di avvistamento, una torre a base quadrata e la corte con il ponte levatoio. Il  Salone dei Valvassori è la sala principale del castello, caratterizzato dal bel soffitto a cassettoni e dal pavimento in terracotta. Il salone è ornato dagli antichi affreschi della cappella votiva della metà del XV secolo, raffiguranti il Martirio di santa Caterina d’Alessandria, affiancato dalla figura di san Francesco sulla parete di fondo ed è sormontato dal simbolo dell’Agnus Dei. su una delle pareti un camino del 1500 ed un vano nel muro probabilmente utilizzato come cassaforte o archivio. All’interno dell’adiacente torre circolare c’è traccia del cosiddetto pozzo rasoio, ultima meta dei condannati a morte. Al piano sommitale si sviluppa il cammino di ronda, inizialmente aperto e protetto dai merli e successivamente coperto dal tetto, da questo punto la vista è spettacolare dalle Langhe fino all’arco alpino. Dal 1949 il castello è proprietà dello Stato, che lo ha acquistato dall’Opera Pia Barolo, l’ente istituito per volontà testamentaria della marchesa Giulia di Barolo, ultima erede della famiglia Falletti. Sotto il castello lChiesa di San Sebastiano nel Borgo. Putti musicanti, santi, nobili sabaudi come il Duca Amedeo IX di Savoia, Adamo ed Eva scacciati dal paradiso terrestre sono alcuni dei soggetti ancora riconoscibili nelle pareti laterali, sulle volte e nella zona del coro, realizzati in epoche diverse.
R
icostruita nel Seicento sull’antico impianto medioevale e restaurata tra il 1886 e il 1888, ha linee essenziali e sobrie, lontane dallo stile barocco di metà Seicento. Riprendiamo la provinciale 125 in direzione Roddino, lungo la strada s'incontra una bianca chiesetta campestre, la Cappella della Madonna della Neve poi finalmente dirette verso Lequio Berriaminuscolo centro a 715 metri di altezza il cui nome deriva dalla parola celtica "leak" (pietra miliare) forse perché la posizione del paese lo rendeva luogo strategico per dominare il territorio circostante e quindi passo obbligato per gli eserciti che si contendevano un tempo queste lande. In posizione dominante ecco l’Albergo Ristorante dei Bersaglieri dove alloggiamo e dove è possibile riscoprire i sapori della cucina tradizionale delle Alte Langhe, le nocciole tonde gentili, i salumi artigianali. le delicate grappe e il Dolcetto e il Nebbiolo fantastici signori dei vini di questa zona.

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