giovedì 29 giugno 2017

Una marmotta lungo il Camino de Santiago de Compostela (17-29 giugno)

Sin dal lontanissimo Medioevo il cammino di Santiago di Compostela è profondamente legato alla presenza della tomba di Giacomo il Maggiore, uno dei dodici apostoli di Gesù, a quanto riportato dai Vangeli, ed è celeberrima meta di un pellegrinaggio lungo ottocento chilometri che attraversa Francia e Spagna. Il 23 ottobre 1987 il Consiglio Europeo, riconoscendone l'importanza, dichiarava il Camino de Santiago "Itinerario culturale europeo" seguito  da un interesse sempre più crescente non solo devozionale, anzi grande impulso è arrivato proprio dalla necessità di correlarsi con se stessi e misurarne le capacità. E' proprio su questi presupposti che la nostra marmotta Anna ha deciso di intraprendere il suo viaggio verso Santiago, in compagnia di un'amica, su un percorso totale di 270 chilometri con partenza da Astorga sabato 17 giugno.
"E proprio sotto il solleone che parte questa avventura con tutti gli inevitabili dubbi di riuscire o meno a farcela, di sostenere la stanchezza, le intemperie e tutte quelle difficoltà che un viaggio a piedi comporta, con tappe di almeno una ventina di chilometri. E dopo la partenza da Astorga raggiungiamo il paese di Rabanal del Camino.
Il giorno successivo si arriva a Molinaseca, minuscolo centro della Castiglia, sotto un caldo asfissiante che ci ha tormentato per l'intera tappa e per ripagarci della stanchezza ci siamo volute premiate con una buonissima birra. Ma bisogna riposare perchè al mattino la sveglia suona presto e si devono sfruttare appieno le ore mattutine, quelle più fresche. Il percorso è ben contrassegnato dal logo del "cammino" lungo tutto il tracciato: Santiago è a 190 chilometri quando si riparte da Cacabelos, e nella lunga tappa (25 km) entriamo in Galizia, zona montuosa della Spagna nord-occidentale. Si sale verso Alto de San Roque a 1270 metri percorrendo bellissimi sentieri boschivi.
Sul passo troviamo la statua di San Rocco o del pellegrino che sembra piegarsi per contrastare i forti venti che soffiano in questa regione (21 giugno). Il caldo soffocante dei giorni precedenti ha lasciato il passo a rade nebbie e molto umidità tanto da dover prendere mano alle nostre felpe in alcuni tratti del percorso. Il 23 giugno si arriva al Mosteiro de Samos, con lo splendido monastero benedettino, dopo un'altra tappa abbastanza impegnativa. Una stele di pietra ci indica che siamo a 110 chilometri da Santiago! Il giorno successivo raggiungiamo Portomarin. Nel 1962 in questa zona fu costruita la diga di Belesar e tutto il paese si trasferì sul vicino monte di Cristo dove vennero ricostruiti pezzo per pezzo gli edifici più importanti tra la chiesa romanica di San Nicola. Nel periodo in cui l'acqua del bacino si abbassa sono ancora visibili i ruderi dell'antico villaggio. Ripartiamo con la stessa grinta di sempre.
Ormai la lunghezza di queste tappe non si sente quasi più nelle gambe e tutto viene ancor più mitigato dagli amichevoli scambi di saluto con altri pellegrini che viaggiano lungo lo stesso percorso. L'incontro con delle ragazze coreane non possiamo non immortalarlo con un selfie! Le ultime tappe si susseguono tra boschi e natura con la nostra meta sempre più vicina. Raggiungiamo Santiago di Compostela mercoledì 28 giugno sotto una pioggia fitta fitta. 
È una grandissima emozione che stempera la lunga fatica della camminata. Ma non vogliamo rinunciare ad avvicinarci a Cabo Finisterre, promontorio sull'Oceano Atlantico, e al suo faro che rappresenta di fatto il punto di arrivo del Camino de Santiago. L'oceano affascinante e minaccioso al tempo stesso ci saluta con un abbraccio e per me che adoro il mare è una coinvolgente emozione! Ancora un giorno per gustarmi questa terra di Spagna...e poi si torna a casa".
Complimenti Anna!

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