lunedì 4 maggio 2015

Il Corno d'Aquilio, Monti Lessini (VR) - sabato 2 maggio

Nella stessa giornata, in pochi metri, paesaggi e colori in continua mutazione. Scenari primaverili, vicini a piccoli cumuli di neve. La nebbia improvvisa, che arriva e si dissolve, regalando scenari suggestivi e un tocco d'autunno. Tutte le stagioni in poche ore. FAVOLOSO! Grazie di cuore.

(Sentieri Convergenti)

Come nel libro "Le nebbie di Avalon" dove il mondo quasi ancestrale si interseca fra magia e realtà, tra istinto e sacralità, eccoci sul morbido pianoro che precede la salita alla grande croce. Eravamo il numero giusto di persone giuste, non una di più non una di meno, anime unite nell'esaltazione delle stagioni e del suo continuo mutare.
Lassù tra le nebbie si apriva un grande portale che proiettava tutte noi in una nuova dimensione assolutamente magica, ogni persona era magica, la ricerca interiore era magia nel ritrovare in quello spazio naturale ciò che sembrava perduto. La nebbia lungo il sentiero appariva come un immenso mantello avvolgente, smorzava dolcemente i nostri passi, divenendo transito dei segreti dalle nostre anime alla madre terra, in un'unica riunione spirituale. Una pulizia interiore attraverso i respiri della montagna... 
(Jei Jei)

Fantastica quanto incredibile giornata!
Partite con un sole meraviglioso da località Tommasi a due passi da Sant'Anna d'Alfaedo nel cuore della Lessinia, nel momento in cui si entra nel bosco il paesaggio muta decisamente. Le nebbie, prima rade, si espandono in tutti gli angoli della selva seguendoci lungo il tracciato e regalandoci paesaggi surreali. Un ripido versante sfocia su una piana, lo stop è d'obbligo: zaini a terra e allegri panini tra le mani. La nebbia scende decisamente come la temperatura e noi ci rimettiamo in marcia attraverso un bucolico paesaggio popolato di mucche al pascolo...almeno dovrebbero esserci visto che ne sentiamo i campanacci, salendo poi tra balze erbose verso la cima del Corno d'Aquilio (1545 metri). Dalla sommità la vista sulla sottostante Val d'Adige è inesistente! La nebbia è fittissima e non si vede praticamente nulla ma l'atmosfera è davvero emozionale. Lungo la discesa entriamo nella grotta del Ciabattino, il sentiero è scivoloso ma l'antro molto suggestivo. Vorremmo inforcare il tracciato più lungo, quello che gira intorno alla Spluga della Preta, per ritornare alla base di partenza ma le condizioni meteo ci sconsigliano avventatezze. Di buon passo ritorniamo al parcheggio.
(Cristina)

Nessun commento:

Posta un commento