lunedì 5 ottobre 2020

Villa Pisani: la regina delle ville venete - domenica 4 ottobre

Lungo la Riviera del Brenta, importantissima via acquea che collega la città di Padova con la laguna, protagonista suo malgrado di non poche le battaglie in passato per il suo controllo, sorgono splendide ville e Villa Pisani, della famiglia dei Pisani di Santo Stefano, a Stra (Venezia) ne è uno dei più celebri esempi. Sin dal Cinquecento le famiglie più nobili di Venezia presero possesso delle rive del Brenta per le loro ville. Inizialmente erano legate all'attività agricola ma nei primi decenni del Settecento vengono ridisegnate dove il fasto del barocco si coniuga all'armonia della classicitàUna volta contenuto il problema delle piene del fiume, le sponde del fiume si trasformarono in uno dei paesaggi storici veneti più importanti caratterizzati da splendide ville con giardini, barchesse e frutteti. Villa Pisani viene costruita a partire dal 1721 su progetto di Gerolamo Frigimelica e, successivamente da Francesco Maria Preti. Al suo interno è visibile lo splendido affresco del Salone delle Feste, l'Apoteosi della famiglia Pisani di Giambattista Tiepolo, realizzato nel 1761, un grande e infinito cielo azzurro con grosse nuvole e personaggi arricchiscono il maestoso salone. Al centro della raffigurazione troviamo la Madonna con la Fede, la Carità, la Speranza e la Sapienza intenta a leggere un libro. Vicino alla Madonna è rappresentata la famiglia Pisani in abiti settecenteschiI Pisani, dopo essersi impadroniti dei terreni adiacenti alla villa già esistente sul progetto del Frigimelica realizzano i primi padiglioni del giardino. Quest'ultimo muore nel 1732 e, dopo la sua scomparsa, Alvise Pisani incarica dei lavori il giovane e nobile architetto Francesco Maria Preti: la progettazione degli spazi e della facciata del palazzo evidenziano il nuovo rigore architettonico neopalladiano e intorno al 1756 i lavori vengono completati. Con la Rivoluzione francese il Settecento si chiude con la perdita di importanza economica e politica di Venezia determinando l'impoverimento delle casse dei Pisani anche a causa di debiti di gioco. Nel luglio 1807 Villa Pisani viene acquistata da Napoleone I Bonaparte, inserita tra i beni della Corona francese e ceduta a Eugenio Beauharnais, figliastro di Napoleone, e alla sua consorte la principessa Augusta di Baviera che ne disposero il rinnovamento.
Salone delle Feste
Villa Pisani verrà sistemata per rispondere ai gusti degli attuali proprietari e anche se le trasformazioni non saranno eccezionali tutta la serie di decori delle stanze si adatteranno al nuovo gusto imperiale
. Dopo la disfatta napoleonica la villa diventa proprietà degli Asburgo e assegnata al Governatorato Generale Civile e Militare del Lombardo-Veneto che la utilizza come sede di rappresentanza ospitando la più importante aristocrazia europea, quale Carlo IV di Spagna, Maria Luigia d'Austria, Maria Anna Carolina di Savoia, lo zar Alessandro I e Ferdinando II di Borbone, re di NapoliNel 1866, durante la terza guerra d'indipendenza, Villa Pisani ospita lo stato maggiore dell'esercito italiano ed è in quell'occasione probabilmente che si tiene l'incontro di Vittorio Emanuele II con la moglie morganatica Rosa Vercellana, di cui resta memoria nelle attuali "Sale Savoia". Dopo l'annessione del Veneto al Regno d'Italia nel 1868, villa Pisani diventa  proprietà dello Stato e nel 1884 un museo. Nel frattempo viene messa più inutilmente all'asta e la perdita d'interesse per la magione determinerà in poco tempo la diminuzione dei fondi per la manutenzione mettendo a rischio l'integrità dei padiglioni del giardino oltre che ai raccolti botanici e alle limonaie. Nei primi del Novecento riceve la visita del poeta Gabriele D'Annunzio e di Eleonora Duse, mentre nel 1909 una parte del piano terra viene concesso all'Istituto per le ricerche idrotecniche della vicina Università di Padova, responsabile insieme al Magistrato delle acque, della creazione della vasca nel parterre centrale. Successivamente, nel 1934 la villa ospita il primo incontro ufficiale tra Mussolini e Hitler, poi nell'immediato dopoguerra il declino appare inesorabile e il complesso vive una lungo periodo di abbandono e disinteresse fino alla chiusura di quasi tutte le sale e alla cancellazione di molti ambienti del giardino. Solo negli anni Ottanta iniziano i lavori di restauro che ridanno dignità ed evidenza a molti ambiti del parco e della villa. All'epoca della sua costruzione Villa Pisani contava 114 stanze (ora sono 168). 
Le stanze sono denominate in base all'utilizzo o all'ospite di riguardo che vi soggiornò: la più importante è sicuramente la "stanza di Napoleone", con letto a baldacchino in stile impero.
E poi c'è lo splendido parco. Non appena si varca la soglia il colpo d'occhio è eccezionale: due lunghi viali di ippocastani, 
abbelliti con statue provenienti da altre ville venete, contengono il vasto parterre centrale e la lunga armoniosa
 piscina allungando in prospettiva la distanza reale tra la villa e le belle scuderie, e pur trattandosi di una costruzione settecentesca il pronao ci ricorda Andrea Palladio. Il bellissimo labirinto di siepi di bosso purtroppo è chiuso mentre a completamento della costruzioni si trovano la limonaia, la serra e la ghiacciaia ovvero una collinetta artificiale, cava internamente, che conteneva acqua che d'inverno ghiacciava, sormontata da un piccolo padiglione, luogo di sosta durante le lunghe passeggiate. Villa Pisani è parte di un numero straordinario di gioielli incantevoli e al tempo stesso fragili che richiedono continue attenzioni e interventi. Se non fossimo in grado di tutelare questo eccezionale patrimonio che sta sotto i nostri occhi rischieremmo di vederlo sbriciolarsi in un attimo. E con questi pensieri raggiungiamo il ristorante "Brace e Fantasia", praticamente a meno di un chilometro dalla villa, locale allegro e informale dove in un menu ricchissimo e a chilometro zero, la specialità rimane la cosiddetta "grigliata Fantasia" un mix di carne composta da tagliata di manzo, controfiletto di manzo, straecca di cavallo e picanha, servita con un contorno di polenta fritta e verdura di stagione al forno.  (cit. fonti varie)

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