Il Percorso dei dieci capitelli attraversa i territori caratterizzati dai vigneti del Soave e
del Recioto. L’altimetria della passeggiata varia dai 38 metri del centro
storico di Monteforte d’Alpone ai 201 metri del terzo capitello “del Foscarin”.
La partenza della bella escursione è piazza Venturi dove si affaccia solenne la
bella chiesa neoclassica di Santa Maria Maggiore, eretta tra il 1805
e il 1816 su progetto dell'architetto Conte Bartolomeo Giullari, dal
monumentale pronao a 14 colonne corinzie alte dodici metri. Da qui si prende sulla sinistra via della
Fontana e successivamente via Palustrelo dirigendosi
verso le dolci colline che cingono la Val Ponsara e
separano Monteforte d'Alpone da Soave. Il placido ondeggiare collinare viene
scandito dalle dieci tappe, i dieci
capitelli devozionali, e dal corteggio costante dei
vigneti carichi di frutti. Il primo
capitello che si incontra sorge al margine della stradina che
collega la Val Ponsara con la Valle dell’Acqua e rappresenta la Madonna con Gesù. Il percorso
procedendo verso nord comincia a salire progressivamente. All’uscita di una
curva arriviamo al capitello di San Pietro rappresentato da una barca a vela di
lineare semplicità. La sosta consente di osservare un pugno di case nella Valle
dell’Acqua e, al di là del Tramenalto, la Valvarina emerge sulla linea
collinare congiungendosi col gruppo del Carega.
Si riprende a salire più
seccamente poi finalmente la strada si spiana e da un’incurvatura dei colli fa
capolino il bellissimo castello di Soave, del casato dei Della
Scala. Eccoci al
capitello del Foscarin, un costone brullo e di fatto il punto più elevato del
percorso, dedicato alla Sacra Famiglia. Accanto vivacizzano l’ambiente alcuni
ulivi e una macchia di robinie. Riprendendo il cammino s’imbocca sulla sinistra
una discesa a tratti ripida fino al quarto capitello, quello dedicato alla
Madonna con il Bambino. La strada declina ora verso Soave e il paesaggio
cambia: la mano dell’uomo si delinea tra paesi adagiati sui fianchi delle
colline intercalati da frutteti e vigneti. Intanto il profilo del castello
scaligero si delinea
più chiaramente ma noi proseguiamo lungo il tracciato volgendo a sinistra, sulla
salita che porta nel territorio di Monteforte d’Alpone che sbocca proprio
davanti al capitello di San Vincenzo Ferreri, protettore dei vigneti contro la
grandine. Da qui in avanti il cammino diventa piuttosto agevole perché la
strada si snoda quasi sempre sul crinale. Una breve deviazione consente di visitare
il sesto capitello, quello della Bassanella.
La sacra nicchia raffigura una
Madonna con un’invocazione specifica “benedici il frutto del nostro lavoro”. Continuando
sul versante che guarda a Soave si giunge a Piazza Scheeti, un balcone
affacciato sulla pianura padana. Sul terso orizzonte si riescono a scorgere gli
Appennini, mentre a destra in lontananza il castello di Illasi. Al termine
della deviazione si ritorna sulla dorsale per raggiungere il settimo capitello
dedicato a San Giuseppe. Adesso la strada è tutta in discesa. In breve tempo si
arriva all’ottavo capitello, un Cristo in Croce chiuso in una nicchia
triangolare sostenuta da una colonna. Lasciando sulla sinistra la Froscà, con i
suoi chiari sentieri che ne tagliano la costa, si entra nella zona di Zoppega
dove nel 1899 fu costruito un capitello in onore della Madonna Auxilium
Christianorum, ora “Regina Pacis”. Non serve molto cammino per raggiungere
anche l’ultimo capitello, quello di San Rocheto, testimone delle sedute che in
tempi andati i “Parlamentari” della contrada tenevano
sull’antistante muretto. L’ultima piccola
salita porta al Colle di Sant’Antonio, ancora pochi passi e si giunge al punto
di partenza antistante l’importante scalinata della chiesa con sosta alla trattoria
“Al Fante”
PARTENZA: Monteforte d'Alpone
SEGNAVIA: "dieci capitelli"
DIFFICOLTA': E
DISLIVELLO: mt 160
ALTITUDINE: mt 201
LUNGHEZZA: km 9,5
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