martedì 30 gennaio 2018

Lo splendido concerto dei Depeche Mode a Milano (lunedì 29 gennaio)

Fuori la fredda nebbia milanese, dentro il calore dei 13.000 spettatori del Mediolanum Forum di Assago e quasi spontanea sorge una domanda: ma i Depeche Mode sono più in sintonia con il grande pubblico negli spazi pubblici o all'aperto? Il pubblico italiano sembra non sentirsi mai sazio della band inglese che in soli sette mesi ha radunato qualcosa come 300 mila spettatori contando le tre date estive e le quattro invernali nel nostro paese. Un affetto che è palpabile fin dalle prime ore del mattino con i fan incuranti del freddo già in fila per accaparrarsi un posto sotto il palco. La seconda data milanese fa parte della branca invernale dello Spirit tour partito da quasi un anno e che terminerà solo nella prossima estate. L'apertura del concerto è affidata a EMA, la cantautrice statunitense che con la sua band riesce ad attirare l'attenzione con una esibizione tra indie rock e atmosfere dark. Ma gli animi si scaldano e l'attesa diventa spasmodica, poi alle 21 lo schermo gigante dietro il palco riproduce gli immancabili visual di Anton Corbjin, che da più di venti anni si occupa delle immagini della band sia per la fotografia che per la regia: due gambe che camminano, presenti anche sulla copertina di "Spirit" e poi una serie di dipinti colorati fanno da tappeto all'ingresso applauditissimo dei Depeche Mode. Il Forum gremito in ogni suo posto non smette di acclamare Dave Gahan che si presenta con un look elegantissimo.
Dopo l'apertura con "Where's the Revolution", tratta dall'ultimo album, si entra subito nel vivo del concerto con una sequenza di classici che infiammano Milano. "It's No Good", "Barrel of a Gun", "A Pain That I'm Used To", "Useless" - quasi tutte tratte dall'album del 1997 "Ultra" - sono il biglietto da visita per mettere in chiaro che stasera la scaletta ruoterà intorno alle canzoni che hanno segnato la carriera dei Depeche Mode. Nello schermo principale le canzoni sono spesso accompagnate da veri e propri cortometraggi come in "Useless", dove un ragazzo mostra dei cartelli con numerosi messaggi tra cui "word are very unnecessary" o l'astronauta Dave che vaga per la città in "Cover me". Rispetto alle date estive nate come promozione a "Spirit", stasera si contano solo tre canzoni dell'ultimo lavoro e i visual sono diminuiti a favore delle inquadrature live della band in bianco e nero. Vengono così catturate le movenze del frontman che da vero camaleonte non smette di ballare andando su e giù per il palco, le espressioni impassibili dietro la tastiera di Andrew Fletcher e la classe di Martin Gore in disparte rispetto a Dave ma molto presente non solo con la sua chitarra. 
Quest'ultimo si ritaglia alcuni momenti intimi cantando l'immancabile "Home" con il coro finale di tutto il forum in fibrillazione. "Enjoy the Silence" e "Never Let Me Down Again" con il pubblico che ondeggia le braccia alzate a destra e sinistra come in un campo di grano, portano all'apice la serata, ma è nei bis che vengono collocati i cavalli di battaglia come "Walking in My Shoes" accompagnata da un video toccante di un uomo che nel corso della canzone si trucca da donna per esibirsi in un club, "A Question of Time" che mancava nelle scalette dal 2014 e l'immancabile chiusura affidata a "Personal Jesus"Dopo oltre due ore di concerto, quando le luci si accendono resta l'emozione per aver assistito all'ennesimo concerto memorabile dei Depeche Mode, ancora una volta sold out, che la dice di gran lunga di come siano ancora in forma dopo quasi quarant'anni di carriera.

(fonte www.rockol.it - fotografie L. Mian)

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