Arrampicarsi lungo serpentini tragitti avvolti da morbidi spirali di entità bianca e la strada è già scomparsa, lasciare alle spalle i rumori della città trentina, puntare il naso lassù. Una manciata di chilometri e ti ritrovi in un'altra dimensione, dolcemente ovattata dalla "materia bianca" che ne ha cambiato la fisionomia conformandola a proprio piacere. Eccoci arrivate sul passo del Bondone, in località Vason, 1650 metri recita la segnaletica stradale, montagna certamente meno mediatica rispetto ai blasonati poli sciistici della regione ma altrettanto interessante ed emozionante con le sue belle piste che dal passo raggiungono i quasi 2000 metri della cima Palon o scendendo ai 1540 metri delle Viote col comprensorio di rilievo per gli amanti dello sci pattinato.
Ma anche camminare su un manto nevoso immacolato, gustare il silenzio del bosco, scoprire le tracce dei suoi abitanti che si muovono alla ricerca di cibo è un modo diverso di vivere la montagna da quello che anima lo sciatore sulle piste da sci. Quindi perchè non provare? Rapidi consigli da chi mastica la montagna da una vita: la neve è dura e compatta e quindi si può anche tentare il giro delle Viote senza le ciaspole. Il passo è veloce mentre si scende lungo la panoramica dove nell'azzurro trionfa il massiccio del Brenta. Oltrepassata la silenziosa provinciale entriamo nella Pedemontana, un percorso di facile trekking che lambisce un bosco di conifere e spazia visivamente sulle tre vette del Bondone - Cima verde, Doss di Abramo e Cornetto - per poi buttarsi su morbidi pendii innevati dove i piedi affondano lasciando solo orme mute testimoni del nostro passaggio. Studi biomeccanici hanno dimostrato che nella stagione invernale un percorso richiede uno sforzo supplementare del 40-50% in più rispetto allo stesso fatto in estate, che non è poco ma in cambio hai un paesaggio da cartolina, natura incontaminata e una meravigliosa quiete appena rotta dal transito sommesso dei fondisti che ci oltrepassano lungo il sentiero che conduce al Rifugio Viote. Tempo di recuperare un pò di fiato e poi si riprende la salita verso l'Albergo Vason, storica struttura alberghiera a due passi dalle piste e dagli impianti di risalita, accolte dalla calorosa accoglienza trentina!
Ma anche camminare su un manto nevoso immacolato, gustare il silenzio del bosco, scoprire le tracce dei suoi abitanti che si muovono alla ricerca di cibo è un modo diverso di vivere la montagna da quello che anima lo sciatore sulle piste da sci. Quindi perchè non provare? Rapidi consigli da chi mastica la montagna da una vita: la neve è dura e compatta e quindi si può anche tentare il giro delle Viote senza le ciaspole. Il passo è veloce mentre si scende lungo la panoramica dove nell'azzurro trionfa il massiccio del Brenta. Oltrepassata la silenziosa provinciale entriamo nella Pedemontana, un percorso di facile trekking che lambisce un bosco di conifere e spazia visivamente sulle tre vette del Bondone - Cima verde, Doss di Abramo e Cornetto - per poi buttarsi su morbidi pendii innevati dove i piedi affondano lasciando solo orme mute testimoni del nostro passaggio. Studi biomeccanici hanno dimostrato che nella stagione invernale un percorso richiede uno sforzo supplementare del 40-50% in più rispetto allo stesso fatto in estate, che non è poco ma in cambio hai un paesaggio da cartolina, natura incontaminata e una meravigliosa quiete appena rotta dal transito sommesso dei fondisti che ci oltrepassano lungo il sentiero che conduce al Rifugio Viote. Tempo di recuperare un pò di fiato e poi si riprende la salita verso l'Albergo Vason, storica struttura alberghiera a due passi dalle piste e dagli impianti di risalita, accolte dalla calorosa accoglienza trentina!
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