Lasciata l'auto nel grande parcheggio del Castello di Montorio si sale verso il portone d'ingresso
tramite una scalinata contrassegnata dalla sigla AS si svolta sul sentierino di sinistra arrivando
in breve presso una diroccata porta in mattoni e costeggiando il muro
di cinta di Villa Zoppi Pavesi seguiamo la stradella fino ad immergerci sull'ampia carrareccia
sterrata che risale la dorsale della collina. Fatti circa duecento metri intravvediamo sulla destra, invasa da una folta vegetazione, i ruderi
della chiesetta del XIII secolo di San Venerio.
Oltrepassata la chiesetta troviamo la deviazione a sinistra della
breve mulattiera che porta al forte austriaco denominato in origine Forte John,
attualmente conosciuto come Forte Preara (dal nome
Preara ovvero
cava di pietra).
Aggirato il forte si torna sulla strada della dorsale, che seguiamo verso nord per
raggiungere dopo circa un chilometro la Prèa Fita, comunemente chiamata Piloton, un
monolite di probabile origine preistorica.
Si continua in salita, sempre in direzione nord seguendo le indicazioni del sentiero Cai 264 per
Maroni, che ci accompagna per un buon tratto di cammino. Si risale la dorsale fino ad
incrociare una strada asfaltata, ora giriamo a sinistra seguendo sempre il sentiero lungo la strada che sale verso località S. Fidenzio. Si svolta a destra seguendo la strada in salita fino all'ultimo ampio tornante dal quale si
stacca a sinistra una stradina asfaltata con le indicazioni Cai per Maroni che seguiamo fino
in prossimità di due vecchi pilatri in cemento dove la strada si biforca. Si scende a sinistra
passando in mezzo a delle coltivazioni di lavanda, dopo aver affrontato due tornanti la strada
scende rettilinea fino ad arrivare in prossimità di una curva a gomito. Procediamo a destra sulla carrareccia che si stacca dalla curva e che sale
passando sotto ad una casetta bianca, per poi immergersi su una più comoda sterrata con muretto di sasso.
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Poco dopo la strada diventa asfaltata e conduce alla località Maroni dalla quale si può godere uno splendido panorama sulla valle sottostante.
Oltrepassata una deliziosa scalinata contornata di cipressi, consigliamo di scendere al belvedere, si passa sotto il muro di alcune abitazioni e dopo una curva si lascia l'asfalto per riprendere a sinistra uno sterrato che scende con una serie infinita di tornarti, tanto da aver acquisito il nome di Piccolo Stelvio, sino a raggiungere la chiesa di Santa Maria in
Stelle, dove accanto alla piazza troviamo l'Ipogeo, comunemente chiamato
Pantheon, ed anche degli splendidi lavatoi in pietra. Attraversiamo il paese seguendo la sua direttrice principale e tralasciando tutte le deviazioni laterali. In prossimità di una semicurva la strada si restringe
costeggiando il muro di cinta di Villa Cà Vendri. Alla curva successiva la strada
si biforca, al capitello si sale a sinistra, per poi girare a destra sulla prima laterale che
incontriamo così da raggiungere la chiesetta di San Zeno.
La chiesetta sorge su un precedente tempio romano del I sec. d.C.
Gravemente danneggiata dai terremoto del 1117 e del 1183, venne ricostruita tra il XII e XIII secolo. Alla sinistra della chiesetta, stretto tra la recinzione di una casa ed il bosco, troviamo un
sentiero che prenderemo per sbucare poco dopo su una stradina asfaltata in prossimità
della fontana di Vendri.
La strada in salita diventa sterrata e poco dopo al bivio si segue il ramo di destra che
sale piacevolmente fino ad incrociare una più ampia carrareccia. Dopo un breve tratto pianeggiante la strada diventa cementata e scende
decisamente, passando davanti all'ingresso di una azienda agricola. Poche centinaia di metri e ci immergiamo nel bosco che passa sotto ad un agriturismo.
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Poco oltre circa la sterrata si collega con la strada che sale verso San
Fidenzio e che noi prendiamo scendendo alla nostra destra verso
il paesino di Novaglie.
In prossimità dell'abitato la strada si restringe tra le case fino a una piazzetta dove troviamo degli antichi lavatoi. Sulla parete di una casa un grande affresco della Madonna.
Dalla piccola piazza ecco la stradella asfaltata che scende in direzione est, il percorso è quasi pianeggiante con un bel panorama sulla
campagna sottostante e la splendida villa settecentesca di Balladoro. Costeggiando il muro di cinta della villa si giunge alla Fontana del Franzago, denominata dalla tradizione popolare
delle Strje, luogo ricco di mistero e di leggende. Continuiamo sul percorso principale ormai in prossimità del Piloton. A questo punto si ripercorre a ritroso il tracciato,
seguendo la strada della dorsale ma questa volta in direzione sud. Transitiamo poco dopo a sinistra del Forte Preara mentre il cielo è un chiasso
di colori al tramonto, rimanendo sulla direttrice
principale fino a incontrare la strada asfaltata che sale al Castello di Montorio e
che ci riporta in breve al parcheggio da dove siamo partiti.
PARTENZA: Castello di Montorio
SEGNAVIA: AS - Cai 264
DIFFICOLTA': E
DISLIVELLO: mt 200
ALTITUDINE: mt 310
LUNGHEZZA: km 17.5
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