La cima del Corno d'Aquilio (mt 1547) è un pilastro nord orientale dei Monti Lessini che si affaccia alto e solenne sulla Val d'Adige, tra Verona e Trento. Per salire alla cima del Corno d'Aquilio si può partire da contrada Tommasi di Fosse di Sant'Anna d'Alfaedo, come pure dal passo di Fittanze della Sega. Noi preferiamo optare per la prima soluzione. Il sentiero 240, che corrisponde in larga parte al sentiero europeo E7, si stacca da una comoda strada di avvicinamento asfaltata, poco distante dal parcheggio più alto in Contrada Tommasi. Iniziato il sentiero, ci si inerpica lungo una salita immersa nel bosco che come per incanto è passato in pochi giorni dal verde brillante al giallo senape, all’arancio, al rosso e al marrone. I passi si fanno silenziosi, la prospettiva infinita. Dal bosco si raggiunge una selletta tralasciando le stradine per il passo Fittanze, e si proseguire in leggera salita, ad aggirare malga Pretta di Sopra (m.1527) poco sotto la gobba del Cornetto (mt 1543) con relativo brutto edificio in cemento armato del ripetitore, dalla quale si apre lo straordinariamente bello piccolo e dolcissimo altopiano di malga Fanta, dove si trova la celebre Spluga della Preta, una delle grotte più profonde al mondo con i suoi 877 metri esplorati sotto la cima del Corno d’Aquilio. Poco lontano dalla dolina della Spluga della Preta - completamente recintata - si trova la chiesetta degli speleologi e a qualche centinaio di metri la Grotta del Ciabattino, facilmente visitabile da tutti. Tutto attorno un bucolico paesaggio popolato esclusivamente da mucche al pascolo. Oltrepassato il recinto ora si mira alla croce della cima che si raggiunge con salitella tra prati e balze erbose. La cima è davvero stupefacente. All'improvviso, ai piedi della grande croce di ferro, si spalanca lo strapiombo sulla val d'Adige e sulle contrade di Sant'Anna d'Alfaedo. Intorno lo sguardo spazia su tutta la Lessinia, le Piccole Dolomiti, i contrafforti della Valle dell'Adige, il Baldo ed anche il lago di Garda...peccato per il grande ammasso nuvoloso che copre la vetta e che fa solo percepire la straordinaria bellezza paesaggistica. Dopo la meritata sosta e scattate le foto di rito si riprende la discesa raggiungendo malga Preta di Sotto (mt 1482) dove andiamo a gustare i deliziosi "gnocchi sbatui" tipici della Lessinia, i corposi antipasti e la rustica polenta. Assaggiare la loro grappa e un vino sincero è quasi d'obbligo. E' tempo di ritornare. Affiancata la ghiacciaia della malga si scende nuovamente lungo il sentiero 240 nel bosco della val Liana che sbocca nella strada sterrata non lontano da contrada Tommasi.
PARTENZA: Contrada Tommasi
(mt 1130)
SEGNAVIA: Cai 240
DIFFICOLTA': E
DISLIVELLO: mt 415
ALTITUDINE: mt 1545
LUNGHEZZA: km 7,5
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