lunedì 8 luglio 2024

Il Drago di Vaia è tornato a dominare l'Alpe Cimbra - domenica 7 luglio

Un incendio doloso, quasi un anno fa, ha completamente distrutto l’imponente Drago di Vaia che si trovava in Alpe Cimbra, sulla sommità del colle Tablat. L’allerta era scattata nella serata del 22 agosto 2023 quando diverse persone, anche da una notevole distanza, avevano notato le fiamme avvertendo immediatamente i Vigili del Fuoco. Il Drago era un'opera unica nel suo genere, realizzato dallo scultore Marco Martalar con gli scarti di legno degli alberi abbattuti dalla tempesta Vaia nel 2018, e parte di una lunga serie di composizioni artistiche simili dedicate al mondo animale che hanno reso famoso l’autore, la cosiddetta Land Art, corrente artistica che vede gli artisti operare direttamente sul territorio con installazione che solitamente hanno carattere effimero. 
La vigliacca distruzione del Drago di Vaia aveva gettato nello sconforto lo scultore e scosso profondamente la comunità ma nel contempo ne ha sollecitato il riscatto attraverso una raccolta fondi proposta dal sindaco di Lavarone, Isacco Corradi - raccolta a cui ha dato un piccolo contributo anche la nostra associazione - e da lunedì 1 luglio il DragoVaiaRegeneration è tornato a spiegare le ali. Una scultura composta da sei tonnellate di legno carbonizzato, lunga sedici metri per sette d’altezza, dimensioni che lo rendono il drago in legno più grande del mondo.
Per realizzarlo ci sono voluti dieci mesi di lavoro e l’opera porta con sé la memoria di quello che è successo. Non ci sono infatti solo le radici della tempesta Vaia ma c’è pure una parte del vecchio drago che è andato distrutto, mentre le altre parti sono state volutamente carbonizzate e poi assemblate insieme al resto del legno. Un drago potente ma non immortale. Il legno utilizzato non è stato trattato e la creatura quindi muterà “pelle” sotto le intemperie e con il passare delle stagioni. Anche il nuovo drago diventerà un giorno la terra dalla quale nasceranno nuovi alberi. Forse la magia di questa grande opera d’arte sta tutta lì, nel farci comprendere che, senza natura, non siamo niente.
Sono diversi i sentieri che raggiungono i 1332 metri del Drago di Vaia.
- Sentiero da Gionghi - Si parte dal Municipio di Lavarone (parcheggio dalle scuole) e si procede in direzione dell’Hotel Fior di Roccia seguendo le indicazioni “Sentiero del Drago”. Il sentiero, una volta usciti dall’abitato, prosegue nel bosco. Ad ogni bivio che si incontra bisogna tenere la destra e in meno di un’ora si raggiunge il Drago.
- Sentiero da Passo Cost - Si lascia l’auto nella frazione di Cappella procedendo in direzione frazione Longhi e seguendo la segnaletica per Passo Cost. Dal parcheggio del Cost si arriva al Drago in circa 45 minuti sempre seguendo la segnaletica del Drago, percorso interamente nel bosco.
- Da località Bertoldi si raggiunge a piedi la Frazione Slaghenaufi, su strada asfaltata che porta fino alla frazione. Una volta superato il piccolo abitato si continua a seguire le indicazioni per lo chalet Tana Incantata e poco dopo si trovano i cartelli recanti l’indicazione “Sentiero del Drago”. Da località Bertoldi è anche possibile prendere la seggiovia che in dieci minuti porta sulla cima del Monte Tablat e con una breve passeggiata si raggiunge il Drago
- Dal Forte Belvedere Gschwent in circa 90 minuti si percorre il Sentiero dei Camini che culmina al parcheggio del Cost, attraversata la strada incrociamo il sentiero che sale al mitico Drago (lunghezza km 5 dislivello mt 200). Noi abbiamo seguito questo percorso.
Poco prima del Drago delle simpatiche sculture in legno (una volpe, un maiale e delle rondini) rallegrano il luogo e con una tranquilla camminata si può raggiungere anche la Baita Tana Incantata, dove si mangia davvero bene (anche piatti tipici cimbri) e si spende il giusto.

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