martedì 2 luglio 2024

Bell'anello sull'altopiano di Brentonico, il fiore del Baldo - domenica 30 giugno

L'altopiano di Brentonico si estende lungo le pendici settentrionali del Monte Baldo e con lo sguardo spazia dal Pasubio alle Piccole Dolomiti, ai Lessini, al Garda, l'Adamello, la Presanella, il Brenta. Ma più interessante ancora è vedere come si possa osservare l'intero corso della Vallagarina e dell'Adige da nord a sud. Premiato nel 2006 con la Bandiera Verde di Legambiente e conosciuto fin dal Cinquecento come "Hortus Italiae", l'altopiano vanta una ricchissima varietà di fiori e piante, alcune particolarmente preziose e tanto antiche da essere precedenti alle glaciazioni. Queste specie si possono ammirare nella riserva naturalistica di Bès - Corna Piana del Monte Baldo e nel Giardino Botanico di Palazzo Eccheli Baisi a Brentonico. Ma l'altopiano è anche memoria storica. Allo scoppio della prima guerra mondiale le truppe italiane occuparono rapidamente le principali alture del Monte Baldo settentrionale, assicurandosi un osservatorio privilegiato sulle postazioni nemiche del fondovalle ed in Val di Gresta. Sul lato opposto del Parco, il Monte Vignola avrebbe dovuto ospitare un forte della cintura fortificata della Vallagarina ma di fatto l'impero austro-ungarico non riuscì a dare corso a questi progetti e nel 1915 le linee vennero fatte arretrare permettendo una rapida avanzata italiana. 
Si sale a Polsa di Brentonico (mt 1310) lungo la strada che parte da Mori e si parcheggia all'altezza del camping Polsa. Si imbocca il famoso Sentiero della Pace, molto più di un lungo cammino, è un viaggio nella memoria, un itinerario lungo 495 chilometri che attraversa il Trentino dal Passo del Tonale alla Marmolada ripercorrendo i luoghi teatro della Grande Guerra, per raggiungere con pendenza piacevole Malga Vignola. Subito si nota il grande impluvio per la raccolta dell'acqua piovana, ancora in perfette condizioni, costruito dagli austro-ungarici. A monte si incrocia il monumento del gruppo alpini Cima Vignola e tenendo la sinistra si punta alla vetta di Monte Vignola (mt 1606). A metà salita notiamo l'ingresso di una galleria scavata nella roccia che andiamo a visitare con l'ausilio di una torcia. Sulla cima si trovano alcune postazioni circolari in cemento per l'artiglieria antiaerea realizzate dalle truppe italiane dopo il 1915. Tornate sui nostri passi e ripreso il sentiero raggiungiamo una biforcazione. Entrambe le alternative sono percorribili. Il Sentiero della Pace, che è la strada che prosegue più in basso, è preferibile da chi percorre l'itinerario in MTB. Procedendo invece a piedi, il sentiero più in alto in direzione degli impianti sciistici, offre panorami più vasti verso nord. Poco dopo il punto in cui i due sentieri si riuniscono, una leggera digressione sulla sinistra ci porta presso la grande croce a quota 1412 metri.
Si riprende tutto in quota fino a Bocca d'Ardole (mt 1387), con la strada che si snoda a strapiombo sulla valle dell’Adige e attraversa due suggestive gallerie, scavate dai soldati italiani. Nei pressi, sono visibili i plinti della teleferica che saliva dal fondovalle, ruderi di baraccamenti e postazioni di artiglieria antiaerea. Ora lasciamo il sentiero e dopo una breve salita si raggiunge il Corno della Paura (mt 1518) in verticale panoramica sul castello di Sabbionara d'Avio. Nella prima fase del conflitto la vetta non venne edificata in quanto si preferì dotare di fortificazioni punti più strategici, come le circostanti alture del Monte Vignola e dell'Altissimo di Nago. Nel maggio 1915 le truppe italiane iniziarono a occupare l'area del Baldo settentrionale, in particolare l'Altissimo di Nago, conquistato dagli alpini del generale Antonio Cantore. Anche la vetta del Corno venne occupata nello stesso periodo e si diede inizio alle operazioni di fortificazione, insediandovi una postazione di artiglieria contraerea. Nella parte bassa del Corno si possono notare resti di edifici di forma rettangolare, distribuiti su due piani e collegati da scale, una ripida scalinata che gira ad angolo retto porta alla parte sommitale dell'altura dove sono presenti due maestose basi di cannone circolari e, sulla sinistra, una galleria scavata nella roccia e aperta sulla vallata doveva fungere da punto di osservazione. All'altezza di un cippo commemorativo della 1a Armata del Regio Esercito Italiano, si prosegue a destra fino a raggiungere malga Pravecchio di sopra (mt 1427). Dal tornante presso la malga, per tracce, si scende a prendere il tracciato della 
pista da sci sottostante e lo si segue passando prima presso malga Susine (mt 1325) e poi si va a raggiungere il punto di partenza.

PARTENZA: Polsa (mt 1310)
SEGNAVIA: 687
DIFFICOLTA': E
DISLIVELLO: mt 375
ALTITUDINE: mt 1606
LUNGHEZZA: km 12,5

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