lunedì 29 maggio 2023

La suggestiva Val dei Mocheni - domenica 28 maggio

Nella suggestiva Val dei Mocheni, parte della Catena del Lagorai, dominata da una natura che gli isolati insediamenti umani non sembrano voler disturbare, è un gioiello insolito e sorprendente e la salita al Lago di Erdemolo (mt 2005) è riconosciuta come il summa delle escursioni. Il "paesaggio del porfido", tipico del Lagorai, è molto particolare e del tutto diverso dai paesaggi dei complessi montuosi circostanti. L’eccezionale durezza del porfido, poco attaccabile dalla forza degli agenti atmosferici, ha conferito alla sommità dei monti un aspetto aspro, con lunghe creste affilate. Le spaccature in senso verticale della roccia danno frequentemente vita a pareti perpendicolari fessurate, molto suggestive anche se non particolarmente imponenti. Alla base delle pareti rocciose, nudi o colonizzate dai rododendri, sono presenti imponenti colate di sfasciumi detritici, derivanti dal disfacimento della roccia soprastante. Si tratta di grossi massi che danno alla colata detritica un aspetto molto diverso rispetto ai ghiaioni dei monti calcarei e dolomitici, composti da materiali molto più fini. Le valli del Lagorai sono ammantate da vastissimi boschi, che costituiscono una delle ragioni della rilevante importanza naturalistica di questa catena montuosa.
Sul versante meridionale della Catena, oltre all'abete rosso sono assai diffusi il faggio e l’abete bianco. Nei boschi posti alle quote più elevate, da 1800 a 2200 metri, l’abete rosso viene sostituito dal larice e dal pino cembro, due alberi straordinariamente resistenti alla morsa del freddo e capaci di crescere su suoli poveri e rocciosi. Si tratta di boschi radi, con alberi ben spaziati tra loro; sul terreno inondato dalla luce si sviluppa un ricco sottobosco formato da rododendri, mirtilli e numerosi tipi di erbe e sono un habitat molto favorevole per la fauna. Vengono frequentati assiduamente dalla lepre alpina, dal capriolo, dal cervo e anche dal camoscio che ci osserva dall'alto. Ospitano varie specie tipiche dell’avifauna come la nocciolaia, chiassoso corvide, particolarmente legata al pino cembro visto che si nutre dei pinoli contenuti nelle pigne e provvede alla loro disseminazione.
Punto di partenza della escursione è il parcheggio (a pagamento) di Palù del Fersina, in località Frotten/Vrottn. Dal parcheggio si va a prendere il sentiero 343 che oltrepassata la Croce dei Laner (mt 1860) raggiunge il Rifugio Sette Selle. Da questo punto il rifugio è dominato dall'omonima cima e dal Sasso Rosso. Quando sulla Panarotta arrivarono gli impianti di risalita, gli alpinisti della SAT di Pergine (Trento) decidono di cercare in Valle dei Mocheni un ambiente più selvaggio. Lo trovano nell'alta Val Laner dove nel 1978 inaugurano il Rifugio Sette Selle, costruito sui resti di una vecchia baracca risalente alla Grande Guerra. Ristrutturato e ampliato nel 2006, è diventato oggi la base occidentale per tutti gli amanti del Gruppo del Lagorai.
Effettuata una gustosa sosta a base di polenta, lucanica e formaggio nella piccola e affollata sala (il rifugio è aperto i fine settimana anche in bassa stagione) ci si accorge che il soleggiato meteo mattutino sta variando decisamente verso il minaccioso, per cui tramontata l'idea di raggiungere il lago di Erdemolo e soprattutto in modo di evitare il percorso dell'andata interamente nel bosco, per non trovarci coinvolte in un vortice temporalesco si decide di raggiungere il passo del Garofani (mt 2155) sul sentiero 340, con una bella presenza nevosa ma proprio in quel momento veniamo colpite da un vento forte e freddo che si trasforma ben presto in grandine e pioggia. Ora la discesa si fa più dura essendo completamente allo scoperto. Raggiungiamo Passo Palù a quota 2071 e da qui in un attimo di pausa della pioggia guardando verso est dominiamo la Val Calamento, troviamo invece la Val dei Mocheni da cui siamo saliti in direzione opposta mentre a nord appaiono le tondeggianti Cima Palù e Cima Conca. Il Passo Palù è anche incrocio dei sentieri 370 che da una parte porta a Malga Cagnon di Sotto mentre mantenendo la sinistra orografica, nuovamente sotto una perturbazione temporalesca, raggiungiamo località I Tasaineri (mt 1522) nell'ultimo tratto di sentiero boschivo, si attraversa la strada asfaltata ed infine si arriva al parcheggio di Frotten.

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