lunedì 5 giugno 2023

Castelrotto e l'Alpe di Siusi (1-4 giugno)

L'Alpe di Siusi, la più vasta d'Europa, ossia una zona dove viene praticato l'alpeggio, all'inizio dell'estate si presenta come un oceano di fiori variopinti che a ogni passo offre splendide vedute panoramiche, è situata nella parte occidentale delle Dolomiti tra la Val Gardena a nord, il Gruppo del Sassolungo a nord-est e il massiccio dello Sciliar a sud-est, che col suo inconfondibile profilo rappresenta uno dei simboli più famosi di tutte le Dolomiti. E rimane in fondo il punto di riferimento di questi nostri giorni.
Giovedì 1 giugno - Partendo dalla stazione a valle della cabinovia Alpe di Siusi troviamo la segnaletica in direzione del laghetto di Fiè allo Sciliar (sentiero 2). La stradella pianeggiante si incunea nel bosco fino a raggiungere l'Hotel Salsegg. Passiamo su percorso sterrato in un continuo saliscendi sempre nel bosco. Attraversiamo un vallone in secca con un bel ponte e sotto si vede la strada che conduce a Siusi e quindi al passo Pinei. Dopo il tratto boschivo usciamo d'improvviso in un bel pianoro seguendo una serie di passerelle in legno. Davanti a noi la maestosa visuale sullo Sciliar e sulla cima Sentner. Rientriamo nel bosco e successivamente in una pineta. Alla nostra sinistra il grande Sasso delle streghe, poco dopo attraversiamo la porta di una staccionata e ci ritroviamo sul piccolo lago immerso in un paesaggio incantevole e sovrastato dal massiccio dello Sciliar. Facciamo una sosta accovacciate su una piattaforma di legno che si butta sullo specchio d'acqua. Non c'è molta gente a parte gli allegri schiamazzi di un gruppo di ragazzini. Arrivati al lago abbiamo deciso di fare il giro, completamente pianeggiante, prima di riprendere il percorso a ritroso che più avanti raggiunge il bivio con quello di Oswald von Wolkenstein (sentiero 3) dove troviamo in successione i ruderi di Castel Salego, probabilmente costruito nel XII secolo dai Signori di Saleck ma le notizie sono poche ed incerte, e le rovine della rocca di Castelvecchio a 1273 metri di altezza, abbracciate da un fitto bosco. Castelvecchio viene nominato in documenti scritti per la prima volta nel 1186 ma è soprattutto il castello di Oswald von Wolkenstein, poeta e compositore quattrocentesco. Completiamo l'anello sino a raggiungere nuovamente la stazione della cabinovia (Lunghezza km 12 Dislivello mt 250)
Venerdì 2 giugno - Partiamo dal nostro Gastehaus Rosslaufhof di Castelrotto di primissima mattina in modo da raggiungere l'Alpe di Siusi senza l'ausilio della cabinovia (la strada che porta all'area dolomitica è chiusa al traffico privato dalle ore 9 alle 17). Arrivate a Compaccio (mt 1850) si prosegue sulla strada asfaltata che costeggia la chiesetta di San Francesco in direzione di Saltria (sentiero 6B). C'è un avvicendarsi lungo la stradina, a traffico limitato, delle tipiche carrozze trainate da cavalli, che offrono ai turisti gite sull’Alpe . All’altezza del Ristorante Panoramalift si supera un sottopassaggio pedonale incrociando il monumento naturale Cionstoan, un'enorme pietra posizionata proprio sul ciglio della strada. L’itinerario prosegue dolcemente e, giunti sul vasto alpeggio della Palù Granda si può scegliere se procedere in direzione di Saltria , oppure se proseguire svoltando a sinistra in direzione di Piz quest'ultima soluzione, approvata all'unanimità, dopo una breve saliscendi ci dirotta su una stradina a fondo naturale verso Baita Sanon. Il percorso si inoltra nel vasto altopiano dominato dalla mole rocciosa del Gruppo del Sassolungo - Sassopiatto, passando vicino ad alcune caratteristiche baite in legno. Il sentiero scende tra prati infiniti in direzione della malga e qui il percorso si fa più stretto, sconnesso e a tratti piuttosto ripido. Superate alcune passerelle in legno si giunge a Baita Sanon (mt 1885), panoramico e tipico luogo di ristoro aperto dove ci fermiamo per un ottimo aperitivo. Si prosegue raggiungendo l'Hotel Monte Piz - ancora chiuso - e preso il sentiero 9 che affianca per un tratto la seggiovia, taglia il meraviglioso altopiano sino a raggiungere Saltria e Malga Radauer Schwaige, per il pranzo, piatti semplici ma curati, a cinque minuti dal bus stop che riporta a Campaccio. Osservando in lontananza nubi nerissime che sopraggiungono dallo Sciliar decidiamo, a malincuore di prendere il bus che ci condurrebbe a Compaccio, salvo ripensarci alla successiva fermata, continuando il giro lungo il sentiero 30 sino a raggiungere il punto di partenza (Lunghezza km 12,5 Dislivello mt 350).
Intanto a Castelrotto sono iniziati i festeggiamenti della famosa Cavalcata Oswald von Wolkenstein con canti, balli e tanta tanta tanta birra.
Sabato 3 giugno - Si parte da Castelrotto sotto un cielo bigio lungo Via Marinzen (sentiero 6) per arrivare al Maso Wegmacher. Da qui il sentiero passa in mezzo a bellissime praterie gonfie di pioggia notturna, e salendo leggermente arriviamo allo Scherer-Platzl. Seguiamo ora la strada asfaltata in direzione sud fino alla cappelletta, dedicata alla Madonna. Giriamo a destra prendendo il sentiero 7 e oltrepassiamo il Pestfriedhof, ovvero il Crocifisso che ricorda la peste dell’anno 1634, per poi attraversare la strada dell'Alpe di Siusi e arrivare in circa dieci minuti alla chiesetta di San Valentino. Qui siamo di fronte a un vero gioiellino: uno dei monumenti più fotografati dell' Alto Adige. Solitaria in mezzo ai campi, sullo sfondo della Bullaccia e dei fitti boschi che le fanno corona, questa chiesa è insieme punto di riferimento e simbolo della bellezza e dell'armonia che arte e natura offrono in questo splendido territorio. Verso sud fa da guardia la maestosa Punta Santner. La chiesetta purtroppo è chiusa ma sbirciando all'interno offre in visione un bel trittico tardo gotico. In miglior stato di conservazione si ammirano gli affreschi esterni. Si tratta di un San Cristoforo, una Madonna, un San Valentino e una Crocifissione (purtroppo deturpata da una finestra a ogiva gotica, aperta in epoca posteriore), nel cui stile si apprezza l’influsso della Scuola Veronese. Si torna indietro sullo stesso percorso (Lunghezza km 4 Dislivello mt 100) perché nel primo pomeriggio a Castelrotto - nominato tra i Borghi più belli d'Italia - lungo le strade principali della cittadina sfilerà il grande Corteo storico con la partecipazione di tutte le squadre presenti al torneo cavalleresco dedicato al poeta e cantore Oswald von Wolkenstein.
La celebre cavalcata è un connubio tra tradizione medievale e disciplina sportiva e parteciperanno ben 36 squadre composte da quattro cavalieri provenienti da tutto l’Alto Adige.
Domenica 4 giugno - Giriamo con curiosità lungo le strade mattutine di Castelrotto tra cavalli e cavalieri: Non andremo a Castel Presule dove avverrà l'ultima disfida. Ad onor di cronaca la quarantesima edizione della Cavalcata Oswald von Wolkenstein e per la prima volta nei 40 anni di storia del maggiore spettacolo equestre in Alto Adige la squadra di Castelrotto-Alpe di Siusi "Kastelruth Seiseralm 1", composta da Judith Hofer, Lukas Gasslitter, Walter Demetz e Marc Einsiedler, si è aggiudicata lo stendardo. Il viaggio di ritorno ci porta sino a Passo Sella fra i più celebri valichi delle Dolomiti, dominato dalle splendide Torri del Sella e con un'indimenticabile veduta panoramica sul Sassolungo nonostante la lieve pioggerellina e poi con una successiva fermata a Nova Ponente nella piccola Val d'Ega al maestoso Santuario di Pietralba con un'ottima visuale sulle cime dolomitiche che contornano la zona: il Catinaccio, la Marmolada e il Latemar.

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