martedì 16 maggio 2023

Tre giorni tra castelli, cantine e meraviglie naturali - (12-14 maggio)


Gli occhi di meraviglia hanno bisogno del nostro impegno che se non ti impegni gli occhi si distraggono facilmente, che se non ti impegni la bellezza vola via, perché la bellezza non è per distratti perché la meraviglia è timida ama il disparte si accovaccia dietro gli alberi si intrufola in un sorriso tra le pagine di un libro dentro una minuscola nuvola e sulle panchine della nostra età giovane, la meraviglia gioca a nascondino con la vita nel mondo e noi siamo quelli che contano ma noi, siamo quelli che contano davvero
(Gio Evan). Ed è con questi stessi occhi che entriamo venerdì 12 maggio nei meravigliosi Giardini di Castel Trauttmansdorff con lo sfondo spettacolare sulle montagne striate di neve e sulla città di Merano. I sentieri si snodano dolcemente lungo il percorso, si attraversano terrazzamenti soleggiati e ruscelli gorgoglianti, alla scoperta di quattro aree tematiche che ospitano piante provenienti da tutto il mondo. Ai piedi del Castello si trovano gli esotici Giardini del Sole in cui ammirare olivi, cactus, aloe, agavi e tante altre piante provenienti dall'area mediterranea. Nei Giardini Acquatici e Terrazzati, scale e piccoli corsi d'acqua collegano i vari livelli e conducono al Giardino dei Sensi in cui domina il profumo delle piante aromatiche, dei roseti inglesi, dei gigli e dei gelsomini. Un grande colpo d'occhio è rapp tulipani variopinti che creano spruzzi di tinte forti su grandi aree, ma non mancano nemmeno gigli e peonieScendiamo con ingenuo candore al Laghetto delle Ninfee, circondato da palme, camelie e azalee. Sul lato nord del castello si estendono i Boschi del Mondo con esemplari tipici delle foreste dell'Asia e dell'America. Nella Serra, invece, si possono contemplare incredibili piante tropicali e un movimentato terrario. Infine, i Paesaggi dell'Alto Adige offrono uno spaccato della natura e dell'agricoltura locale. Oltre alla natura prorompente e così ricca si alternano padiglioni artistici e stazioni multisensoriali. E poi con una bella sgroppata si sale al binocolo di Thun, dal nome del suo creatore Matteo Thun, una piattaforma panoramica davvero a forma di binocolo sopra i giardini. Al centro dei Giardini si erge imponente Castel Trauttmansdorff.  Le sue antiche stanze, nelle quali già risiedevano l'imperatore Francesco Giuseppe e sua moglie, l'imperatrice Sissi, sono oggi sede del Touriseum, il Museo Provinciale del Turismo che, in modo interattivo, racconta 250 anni di storia del turismo nelle Alpi. La storia di Castel Trauttmansdorff risale attorno al 1300,  dove c'era un altro castello, chiamato Neuberg, che ebbe fra i proprietari gli Angerheim e i Suppan. La
famiglia Trauttmansdorff lo acquistò nel 1543 mentre si trasferivano dalla Stiria nel Tirolo meridionale Due generazioni più tardi questo ramo della famiglia si estinse, segnando il tramonto di un'epoca. La struttura cadde in rovina, fino a quando nel 1846 il Conte della Stiria, Joseph von Trauttmansdorff, un parente della famiglia, si trasferì a Merano e ricomprò l'edificio inserendo elementi neogotici. Nel 1870 ospitò Elisabetta di Baviera, la principessa d'Austria Sissi, durante le sue cure a Merano. Questa visita così importante rese la cittadina sudtirolese estremamente famosa come luogo termale. Nel 1977 il castello passò nelle mani dell'amministrazione provinciale altoatesina riportandolo, dopo anni di restauri agli antichi splendori.
Cena: ci fermiamo al Bauern laden di Sinigo dove abbiamo gustato un tagliere con prodotti contadini di ottima qualità e vini eccellenti.
Ci lasciamo ispirare da una visita in cantina che non è esperienza per soli appassionati di vino ma è una vera conoscenza di storia, di persone e di luoghi nei quali immergersi con curiosità. Cantine uniche in cui conciliare paesaggio e gusto, a pochi passi dai filari ed immerse in paesaggi da sogno. Una realtà di eccellenza accompagnata da degustazioni guidate e percorsi sensoriali unici. Eccoci sabato 13 maggio all'appuntamento con la cantina Franz Haas produce vino sin dal 1880 e viene tramandata da sette generazioni al primogenito di famiglia che ha l’onore e la responsabilità di portare sempre lo stesso nome, Franz,  ponendosi così come una delle realtà vinicole più importanti e antiche dell'Alto Adige come ci racconta con grande entusiasmo la nostra guida. La cantina Franz Haas si estende con i suo vigneti da altitudini di 400 metri fino alle vette di 1150 metri, dove proprio a queste estreme altezze sono state piantate viti di Pinot Nero. Con una così vasta distesa di terreni coltivati ne segue una grande diversità di clima e di morfologia del terreno, passando da strati di sabbia porfirica ad argilla e calcare. 
Le viti sono curate con il massimo rispetto per l'ambiente e crescono in un territorio in cui gli interventi sono ridotti al minimo. Soltanto così ogni bottiglia può suscitare grandi emozioni ed evocare ricordi legati a quel territorio unico e ai suoi freschi e puri profumi di montagna. Le belle e colorate etichette sono realizzate dal famoso artista Riccardo Schweizer vicinissimo al movimento pittorico picassiano. Franz Haas non è riconosciuto solo per essere stato un pioniere nella coltivazione sistematica in altitudine, ma anche per la particolare chiusura della bottiglia con il tappo a vite, scelta sicuramente non facile, né economica ma che tende a garantire la qualità di un vino non alterato dal sughero. "Vi sarà capitato sicuramente di aprire una bottiglia di vino - continua la nostra guida - e accorgersi che il vostro prezioso nettare ha preso il sentore di tappo. Il responsabile è un fungo, l'Armillaria mellea, parassita della quercia da sughero che rischia di inquinare olfattivamente il vino contenuto nella bottiglia"Pinot Bianco, Pinot Grigio e Gewurztraminer sono i vitigni bianchi più coltivati nei cinquantacinque ettari vitati e danno vita a bottiglie di assoluto valore che ben rappresentano le potenzialità del territorio. Franz Haas, scomparso di recente, non produce soltanto vini bianchi: il Lagrein e il Pinot Nero, uniti al Merlot e al particolare Moscato Rosa, completano un riuscito ventaglio di vitigni che trasmettono al meglio il carattere e la personalità del territorio alpino. La vera passione della cantina Franz Haas è racchiusa in quell'amore sfrenato verso il Pinot Nero, vitigno tanto ostico quanto emozionante, che merita una cura rigorosa per poter esprimere tutta la sua classe e raffinatezza. Infatti la linea Pinot Nero "Schweizer" viene prodotto soltanto nelle più favorevoli annate. E le degustazioni confermano la ricerca metodica di un equilibrio dei profumi aromatici. Insomma una grande cantina e un punto di riferimento di tutto il panorama altoatesino. Ci spostiamo nel pomeriggio sulle rive del Lago di Caldaro che si estende in una conca fra il massiccio della Mendola a ovest e il Monte di mezzo a est ed è il lago balneare più caldo di tutto l'arco alpino. Scegliamo di fare il giro del lago in senso orario. Punto di partenza è il Ristorante Geier (sentiero 3) a nord del parcheggio principale di San Giuseppe al Lago (St. Josef am See). Dopo pochi minuti giriamo a destra affiancati da meleti e imbocchiamo la stradella che porta a Campi al Lago (Klughammer). Camminiamo ai piedi della collina dove s'innalzano le rovine di Castelchiaro che guarda dall'alto il lago di Caldaro e si riflette in esso. Probabilmente la struttura venne costruita dai Signori di Rottenburg attorno al 1250 anche se la costruzione risale verosimilmente a prima del Duecento, infatti il Monte di Mezzo (Mitterberg) è caratterizzato da tracce di
fortificazione 
retiche modificate poi nel periodo romano. Infine Castelchiaro entrò in possesso dei governanti, i signori di Tirolo, che lo concessero in feudo ai Capitani di Caldaro. Per lungo tempo, il castello fu anche sede della Corte di giustizia. Nel diciassettesimo secolo il castello cadde in rovina. Ciononostante resti del palazzo con affreschi del XV secolo sono tutt'ora ben conservati. Proseguiamo verso sud e poco dopo svoltiamo a destra in direzione della Strada del Vino dell'Alto Adige, attraversando i canneti. Questa tranquilla passeggiata porta alla scoperta della natura del biotopo del lago di Caldaro. L’area protetta si trova a sud del lago e con i suoi fragmiteti, prati umidi e boschi igrofili è la più estesa zona umida tra la zona alpina e la Pianura Padana. Il percorso naturalistico fa parte del territorio sotto tutela del protocollo "Natura 2002". Il biotopo risulta quindi essere un'oasi naturale di inestimabile valore ed è un importante luogo di sosta per numerosi migratori. Nel biotopo è stata costruita una passerella in legno ed anche una torretta d'osservazione in mezzo ai canneti per gli appassionati di birdwatching. L'intero percorso è accompagnato da pannelli informativi sulla vegetazione e animali che lo popolano. Giriamo verso nord lungo un tratto del sentiero del vino, incrociamo...una collezione "importante" di vecchi trattori e raggiungiamo San Giuseppe al Lago, il nostro punto di partenza. (Lunghezza km 8 Dislivello mt 220). Cena: il Luggin Steffelehof è un locale tipico altoatesino con l'atmosfera rustica della cantina a volta, i piatti della tradizione (canederli, ravioli, carne, dolci) accompagnati da verdure del loro orto e gli ottimi vini autoprodotti.
Cordiali e disponibili, prezzi ottimi e distillati offerti. D
omenica 14 maggio. In una vasta piana circondata da boschi, canneti e prati a 974 metri si trova il Lago di Serraia, lago principale del comune di Baselga di Piné. Il suo perimetro è segnato da un comodo sentiero che lo collega all'altro lago dell'altopiano, quello delle Piazze. Si parte da Serraia  camminando sulle sponde del lago verso Rizzolaga. Nei canneti individuiamo alcuni svassi e folaghe. Il lungolago è una passeggiata con aree di riposo e piccoli prati che si estende fino al biotopo "Paludi di Sternigo". Lì, sulla punta nord, seguiamo la strada che conduce attraverso Rizzolaga fino a Campolongo al Lago. In questo punto inizia già il secondo specchio d'acqua, il Lago delle Piazze, leggermente più piccolo rispetto a quello di Serraia, ma un paradiso naturale come quest'ultimo. Si cammina lungo la riva sotto la località "Le Piazze" presso Bedollo (il sentiero procede accanto alla strada). Vicino all'Hotel Pineta un bel percorso ciclabile attraversa il bosco lungo la riva del lago. Da qui possiamo vedere il Lago delle Piazze dall'altro lato ed osservare i numerosi uccelli acquatici. Raggiungiamo il Lago di Serraia, questa volta sulla sponda sud-orientale, e chiudiamo il giro circolare sul bellissimo lungolago (Lido), che porta nuovamente al punto di partenza.

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