lunedì 13 marzo 2023

Dal Rifugio Alpe Corte al lago Branchino in Valseriana (BG) - domenica 12 marzo

Il Rifugio Alpe Corte a pochi chilometri da Valcanale in Val Seriana, è il punto di appoggio per l’itinerario che parte dalla piccola contrada di Babes dove si trova un ampio parcheggio appena oltre un laghetto artificiale (mt 1024). Con qualche euro lasciamo l'automezzo raggiungendo in breve ad una sbarra dove il nostro sentiero Cai 220 entra in un magnifico bosco di conifere. Il sentiero sale con pendenza costante per circa un paio di chilometri fino ad oltrepassare il limite boschivo. Poco prima di raggiungere il rifugio Alpe Corte a 1410 metri di quota, aperto in inverno nei soli fine settimana, le pendenze fin qui significative lasciano spazio ad un tratto più facile lasciandoci avvolgere dal panorama delle Orobie Bergamasche in tutto il suo splendore. Un caldo caffè e si torna in marcia svoltando brevemente a destra lungo un tracciato che s'inoltra in un rado bosco, in direzione del lago Branchino. Si inizia a salire su un impegnativo tracciato forestale che alterna tratti sterrati a passaggi in cemento o acciottolato salendo di quota fino ad intersecare il sentiero che conduce verso i vecchi impianti di sci. In condizioni di scarso innevamento di questo strano inverno la principale insidia di questo tratto diventa il ghiaccio. Rigagnoli, ruscelli e torrenti, infatti, caratterizzano questo passaggio e quindi è stato facile incappare in qualche tratto ghiacciato ma in aiuto sono arrivati i nostri preziosi ramponcini. Dopo circa cinque chilometri si raggiunge l'Alpe Nevel Bassa (mt 1563) una  baita ben ristrutturata. All'esterno della recinzione due pannelli descrittivi recitano della transumanza nell'alpeggio. Alzando lo sguardo intravvediamo il Rifugio Branchino. Il cammino continua tra prati e qualche pietra. Sempre in costante salita raggiungiamo la bella Baita Neel di Mezzo (mt 1613) dove nel periodo estivo è possibile acquistare formaggi e salumi locali. Questo alpeggio ha una storia interessante perché è stato oggetto di un intervento di recupero da parte di diversi enti locali. Il bosco, infatti, stava per prendere il sopravvento sugli antichi pascoli ma si è deciso di mantenere la produttività di questa radura con interventi zootecnici volti a valorizzare essenze foraggere pregiate consentendo quindi una produzione casearia di nicchia ma qualitativamente elevata.
Sulla distesa prativa domina il maestoso profilo del Corno Branchino, tozza elevazione che raggiunge i 2038 metri di altezza. Dopo aver zigzagato lungo la radura innevata si ritorna a prendere quota con maggiore decisione, la vallata si restringe, le pareti del gruppo del Pizzo Arera ad est, e del Corno Branchino a ovest, si fanno sempre più incombenti. I tratti più ripidi consentono di raggiungere il rifugio Lago Branchino, d'inverno chiuso e spesso seminascosto dalla neve. Il rifugio si potrebbe raggiungere ma la traccia verso il passo, al contrario, lo lascia 20-30 metri sulla destra, proseguendo invece alla base di un dosso nevoso, dove soffia un vento gelido. Un tratto pianeggiante costeggia il Lago Branchino (mt 1784) ed anticipa l'ultimo breve strappo fino al passo Branchino (mt 1821): il panorama è qui vasto verso sud ovest, spingendosi fino alle Alpi svizzere (Tashorn e Dom) ed è caratterizzato verso sud da morbide cunette innevate. Pochi minuti ci separano dal lago omonimo che raggiungiamo seguendo la ripida traccia a mezzacosta che sale fino alla nostra "perla di ghiaccio" completamente ricoperta dalla neve. Un paesaggio mozzafiato, con il monte Vetro, il Vinidiolo e il Corno Branchino che coronano e alimentano questo piccolo lago di origine naturale, meta per famiglie d’estate e avventura per ciaspolatori e scialpinisti d’inverno. E' bene comunque non abbandonare le nostre orme e tenersi lontane dalle pareti occidentali dalle quali, dopo recenti nevicate, possono arrivare scariche spontanee. La discesa avviene sulla traccia di salita con la possibilità, per i più esperti ed in condizioni di sicurezza, di disegnare divertenti tagli nella neve fresca. 
Il cammino di ritorno dimentica la coltre nevosa lasciando spazio a pascoli aperti caratterizzati da una struttura per il ricovero degli animali. Il sentiero solca dolcemente il pianoro sempre con la bella visuale della mole del Pizzo Arera (mt 2512).
Un breve tratto boschivo e poi si va ad attraversare il placido torrente Acquolina su una sterrata, trovata completamente ghiacciata, che ci riporta al rifugio Alpe Corte.

PARTENZA: contrada Babes 
(mt 1024)
SEGNAVIA: Cai 220
DIFFICOLTA': E
DISLIVELLO: mt 800
ALTITUDINE: mt 1821
LUNGHEZZA: km 9

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