lunedì 30 gennaio 2023

Lotto, Romanino, Moretto, Ceruti a Palazzo Martinengo - domenica 29 gennaio

Dal 21 gennaio sino all'11 giugno, Palazzo Martinengo accoglie i capolavori dei più importanti maestri dell'arte attivi tra il Cinquecento e il Settecento a Brescia e Bergamo. Per la prima volta la mostra Lotto, Romanino, Moretto, Ceruti. I campioni della pittura a Brescia e Bergamo mette in dialogo la cultura e la produzione artistica espressa dalle due città durante i quasi quattro secoli di dominazione veneziana.
L'esposizione, una delle più attese del programma per Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023, curata da Davide Dotti, presenta una selezione di oltre ottanta capolavori provenienti da collezioni pubbliche e private che dà vita a un vero e proprio derby culturale e artistico: i lavori dei grandi maestri bresciani del Rinascimento quali Foppa, Moretto, Romanino, Savoldo e Gambara messi a confronto con quelli dei bergamaschi Moroni, Palma il Vecchio, Cariani, Previtali e Lotto per comprendere come il comune substrato culturale lombardo, ravvivato dalle novità proposte dai pittori veneziani (Bellini e Tiziano in primis), abbia dato vita a nuovi linguaggi espressivi. Di estremo interesse sarà poi avvicinare tele eseguite nel corso del quinto decennio del '500 da Moretto e da Moroni che, in quegli anni, si trovava a Brescia nella bottega del Bonvicino, da cui assimilò quell'intenso naturalismo che caratterizza la poetica del genio bresciano. Lo stesso inedito ed emozionante parallelo tra gli esponenti delle due scuole pittoriche viene proposto nelle sale successive dedicate al tema della "ritrattistica" - Moroni, Ceresa e Fra Galgario da un lato, Bellotti, Cifrondi e Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto dall'altro - della "natura morta" - Baschenis e Bettera campioni nella Città dei Mille, Rasio e Duranti in quella della Leonessa - e della "pittura di genere" dove protagonisti sono gli irriverenti dipinti con nani e pigmei di Bocchi e dell'allievo bergamasco Albrici, i paesaggi di Roncelli e i rustici interni di cascinali e osterie di Botti.
Il percorso espositivo prosegue poi al piano nobile della storica residenza cinquecentesca con una sorprendente "mostra nella mostra" costituita da quattro approfondimenti dedicati a temi caratterizzanti l'identità culturale e la storia delle due città, dove s'incontrano sculture, disegni, strumenti musicali, dipinti, cimeli storici, documenti antichi e fotografie d'epoca. In particolare vengono indagate le figure dei due papi del Novecento, il bergamasco Giovanni XXIII e il bresciano Paolo VI, e il loro rapporto con l'arte e gli artisti, da Picasso a Chagall, da Matisse a Dalí fino a Manzù. E poi in continuità espositiva le tradizioni gastronomiche e quelle musicali tra Rinascimento e Ventesimo secolo ed infine un focus particolare viene riservato all'avventura del grande architetto Marcello Piacentini, attivo nei primi decenni del Novecento tra Bergamo e Brescia, dove trasformò il volto urbano delle due città.
Degna conclusione a La Vineria, delizioso ristorante sull'angolo di Piazza della Loggia, che propone piatti della cucina tipica regionale rivisitati con creatività. Gli spazi interni, parte dell'antico Monte di Pietà, trasudano storia e tradizione.

(fonte: arte.it)

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