lunedì 16 gennaio 2023

La mostra mantovana "Depero automatico acrobatico" a Palazzo della Ragione - domenica 15 gennaio

È la prima esposizione che Mantova dedica a Fortunato Depero, nato 
nel 1892 a Fondo, in provincia di Trento, intelligente creatore dell’estetica futurista teorizzata in Ricostruzione futurista dell’universo, manifesto firmato con Giacomo Balla nel 1915.
Per la speciale occasione riunisce circa novanta opere comprese tra gli anni 1917 e 1938, periodo intensamente creativo per Depero e ricco di incontri e di nuove esperienze. La mostra è stata ideata da Electa in collaborazione con il Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, in esclusiva per gli spazi di Palazzo della Ragione. La cura è di Nicoletta Boschiero, responsabile della Casa d’Arte Futurista Depero.
Nella sua lunga esperienza artistica Depero ha costruito una forma d'arte totale che ha spaziato dalla pittura al teatro, dalla scenografia alle arti applicate, dall'editoria alla pubblicità divenendo uno dei protagonisti del movimento futurista. La rassegna è un viaggio attraverso questi molteplici ambiti creativi, scandita in tre tappe geografiche del suo percorso artistico: Capri, Parigi, New York. A queste si aggiunge una sezione dedicata all'intensa collaborazione con l'azienda Campari.
A Capri, nel 1917, prende il via una delle stagioni più creative, quella legata all'avventura teatrale vissuta con il poeta svizzero Gilbert Clavel. In mostra numerosi disegni appartenuti allo stesso Clavel, in cui si definiscono forme e linee del segno di Depero. Esposto anche il capolavoro Meccanica di ballerina e alcune bellissime chine dedicate alla novella gotica, Un istituto per suicidi, preludio alla nascita dell'automa con lo spettacolo teatrale Balli plastici che sarà messo in scena a Roma nel 1918.
A Rovereto nel 1919 - finita la guerra - Depero fonda la Casa d’Arte Futurista - sempre affiancato dalla moglie Rosetta Amadori - specializzata nel settore della grafica pubblicitaria, dell'arredo e delle arti applicate e, in particolare, in quello delle tarsie in panno di cui in mostra alcuni magnifici esemplari. Questi prodotti avranno un grande successo a Parigi, all'Exposition internationale des arts décoratifs et industriels modernes del 1925. Una esperienza cruciale per Depero, che in quell'occasione assimila le potenzialità della promozione pubblicitaria.
 Nel 1926 Depero espone anche alla XV Biennale di Venezia, dove presenta il dipinto a olio Squisito al selz dedicato al commendator Campari con il quale avviò un sodalizio che porterà alla nascita di uno dei prodotti italiani di maggior successo: il Campari Bitter. Dopo i successi ottenuti nelle principali esposizioni nazionali e internazionali, Depero e la moglie si trasferiscono a New York nel 1928 aprendo la Depero’s Futurist House. Oltre a mostre personali, durante i due anni newyorkesi collabora per scenografie e costumi con teatri di Broadway, progetta arredi per interni e, soprattutto, è preminente l’impegno pubblicitario con collaborazioni per marchi di rilievo. Numerose le copertine e illustrazioni che disegna per American Printer, Vogue, Vanity Fair, di cui è esposta una selezione significativa.
Proprio la pubblicità è l’ambito che consente all'artista di conseguire importanti incarichi e collaborare con diverse aziende, in Italia prima tra tutte quella di Davide Campari. L’ultima sezione della mostra ripercorre quel lungo sodalizio che ha costituito una delle più interessanti e proficue collaborazioni tra Depero e il mondo aziendale.
Attraverso i progetti per la pubblicità Fortunato Depero ha creato nuovi linguaggi espressivi anche evidenziando il carattere particolare di scritte, titoli o insegne, e scoprendo l’essenzialità architettonica che compone le cose. 
Nel 1930 Fortunato fa ritorno in Italia dove viene accolto con grande entusiasmo dagli altri futuristi, al punto che Marinetti lo presenterà come il "trionfo del futurismo in America". Fortunato dedica gli ultimi anni della sua vita alla realizzazione del primo museo futurista, inaugurato nel 1959. Nel 2009, dopo un lungo restauro, la Casa d'Arte Futurista Depero ha riaperto come sede museale del Mart di Rovereto. Al suo interno sono conservate alcune delle sue opere maggiori. 
Uno stralcio dal libro Depero Futurista 1913-1927  "Disegnavo, dipingevo, modellavo, scolpivo con passione precoce e tumultuosa frenesia di autodidatta. Incontrai Rosetta a 14 anni… m’infiammai di lei a 18 anni… due anni dopo la rapii a Roma. Scoppiò la guerra mondiale. Rosetta guadagnava per tutti e due… io zero soldi e 1000 di vita e d’arte. Conobbi il vortice futurista ed i suoi diavoli creatori. Il motto di Marinetti, marciare e non marcire, m'inebriò. Io tenace, cocciuto, testardo, ostinatissimo, audacissimamente, instancabilmente cieco seguivo la via del mio destino. Marinetti, Balla, Boccioni, Russolo, Bragaglia, Diaghilev, Semenov, Clavel, Azari, Notari mi rivelarono, mi incoraggiarono, mi aiutarono, mi difesero quale sicura promessa. Feci poca guerra volontario al Col di Lana. Riformato iniziai la mia marcia artistica, sempre più celere fino ad oggi.."

(fonte: www.finestresullarte.info)

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