lunedì 13 giugno 2016

Il Monte Castello di Gaino (domenica 12 giugno)

Accade che non serve arrampicarsi sulle Alte Montagne per interpretare la bellezza di un paesaggio, oltre la linea sottile dell'orizzonte dietro nuvole gonfie di pioggia emozionalmente sospese. Accade che da quelle nuvole una montagna di nemmeno novecento metri d'altezza riscuoti così grandi simpatie tra gli escursionisti, soprattutto tedeschi e lungo il cammino in effetti ne abbiamo incrociati molti, per la sua avvenente e quasi inaccessibile struttura.
In effetti il suo profilo è inconfondibile posto in verticale sul lago di Garda ad est e il Pizzoccolo ad ovest. Arriviamo a Navazzo (mt 487), arroccata frazione di Gargnano nel cuore del Parco Alto Garda Bresciano, lasciandoci alle spalle la movimentata Gardesana, sotto un cielo che ha già scaricato l'anima e che sembra che voglia fare altrettanto anche su di noi. Il sentiero Cai 21 per il Monte Castellodi Gaino, dopo un breve tratto d'asfalto, ci fa entrare nel fitto bosco, invero un canalone detritico, tra deliziose fragoline e cespugli selvatici, a cui ben presto si frappone un tracciato reso pesantemente fangoso dalle recenti piogge. Ad una forcella troviamo l'indicazione a sinistra per Gaino mentre noi non lasciamo la direzione principale. Da qui si getta un primo sguardo sul sottostante Benaco, mentre si sale lungo il crinale e il percorso diventa estremamente accidentato e non è facile arrancare su un fondo così instabile. Intorno a noi anche tracce di passaggi di cinghiali. Proseguiamo sino ad una nuova biforcazione, tagliando nettamente sulla sinistra tra gli abeti nel silenzio del bosco e siamo nuovamente in cresta con uno splendido Garda su cui si affaccia il Monte Baldo e la sponda veronese mentre sulla destra svetta il verdissimo Pizzocolo e il monte Spino. Il sentiero diventa roccioso e in breve si raggiunge una specie di selletta dove possiamo ammirare l'ansa meridionale del lago di Garda sovrastati dalla rocciosa cuspide sommitale di Monte Castello a 789 metri di altezza.
Una parte del gruppo decide di fermarsi per la sosta panino mentre il restante risale la boscaglia e si inerpica lungo un sentierino, in lieve esposizione ma ben saldato con funi metalliche al fianco della montagna, sino a raggiungere la vetta dove è posta la grande croce. La salita è ricompensata da un paesaggio fantastico che sa sorprendere per vastità e bellezza reso ancor più suggestivo dai toni grigi del cielo. Sotto di noi Gargnano appare piccolissima, del resto la parete "precipita" per circa 800 metri sulle sottostanti acque del Garda. Il ritorno è tutto un "attenzione che si scivola" ma senza particolari patemi percorriamo a ritroso il sentiero Cai mentre finalmente il sole si decide a far bella mostra di sè. Il piccolo centro nel frattempo si è animato: c'è la Fiera del Trattore e sotto il tendone ci aspetta una buona birra fresca e tra una chiacchierata e l'altra particolare attenzione alle prossime escursioni.


PARTENZA: Navazzo (mt 487)
SEGNAVIA: CAI 21
DIFFICOLTA': E
DISLIVELLO: mt 383
ALTITUDINE: mt 870
LUNGHEZZA: km 5

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