martedì 1 settembre 2015

Le dolci cime della Lessinia... (domenica 30 agosto)

Salendo a nord della città scaligera entriamo nel cuore della Lessinia, territorio caratterizzato da un vasto altopiano che alterna dolci rilievi ad ampie praterie dedicate al pascolo e al fienaggio. E infatti quando, lasciata Verona alle spalle prendiamo la strada provinciale 6 che taglia la Valpantena, il paesaggio cambia radicalmente e morbide montagne si affacciano lungo i brevi tornanti che portano in alto, al Passo del Branchetto a 1590 metri. La domenica è decisamente calda anche a queste altezze, solo una lieve brezza mitiga la calura solare del primo mattino. Il cielo è di un azzurro sorprendente quindi zaini sulle spalle e via, abbandoniamo l'asfalto svoltando sulla stradina sterrata che trenta metri più avanti sale sulla nostra sinistra aprendosi poi in una larga forestale ciottolosa.
I primi slanci panoramici si offrono generosi ai nostri sguardi mentre ci alziamo di quota con buon passo: davanti a noi è un susseguirsi di montagnole dove circolano in assoluta libertà piccoli gruppi di bovini, incuranti della nostra presenza. Subito dopo una curva ecco apparire il Monte Tomba riconoscibile dalla grande antenna e dalle strutture del rifugio Primaneve. Lo sguardo a 360 gradi cattura la bellezza di questa parte della Lessinia, abbracciata dalle cime della poco conosciuta Valle di Ronchi e in lontananza dal gruppo maestoso del Carega. Morbide alture appaiono figurativamente come un susseguirsi melodioso di seni femminili, solo le grandi pozze d'acqua di abbeveraggio per le mandrie interrompono questa incantevole successione prativa. Prese da queste considerazioni giungiamo al bivio che porta dritto a Cima Sparavieri, mentre la svolta a sinistra scende al rifugio Podestaria. Qui il gruppo si divide.
Noi preferiamo salire in direzione della vetta e dopo una decina di minuti raggiungiamo il sentiero nei pressi della Pozza Morta (mt 1715) ma ahimè, una cancellata chiusa ci sbarra la strada. Il cartello dichiara senza mezzi termini "pericolo tori vaganti". Proviamo ad aggirarla lungo la strada dei Cordoni ma niente da fare. Pazienza. Ritorniamo indietro sotto lo sguardo bucolico di mucche di razza frisona placidamente stravaccate sul prato. Scollinando seccamente ci portiamo sullo sterrato in direzione della malga dove raggiungiamo il resto del gruppo per il pranzo. 
Il rifugio Podestaria, antica residenza estiva del Podestà, oggi è brulicante di persone: molti i centauri, troppi gli automobilisti veri disturbatori di questa immensa oasi di pace e quasi a sottolineare il contrasto del momento ma in totale simbiosi con il paesaggio, ecco l'arrivo di due caballeri. Intorno tranquilli bovini scendono lungo la dorsale verso la sottostante pozza acquifera. La percezione della bellezza di questo verde territorio veronese segue i nostri passi su tutto il percorso di ritorno salvo accorgersi, ma solamente al parcheggio, di essere state ben abbrustolite dal sole!


PARTENZA: Passo del Branchetto
SEGNAVIA: E7
DIFFICOLTA' : E
DISLIVELLO: mt 250
ALTITUDINE: mt 1795 (Cima Sparavieri)
LUNGHEZZA: km 11

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