lunedì 20 luglio 2015

La Leggendaria Charly Gaul (domenica 19 luglio)

Visi stravolti dalla fatica, muscoli che diventano di legno, corpi al limite della disidratazione. Signori, questa è la Leggendaria Charly Gaul immortalata dalle gesta antiche di un dominatore della montagna e della furiosa tempesta, solo sul traguardo di neve del Vason, Dietro di lui il vuoto. E' il Giro d'Italia 1956. Quasi sessant'anni dopo, nel decennale della prestigiosa gara dedicata all'Angelo della Montagna, unica tappa italiana dell'UCI World Cycling Tour, è invece l'incredibile caldo il primo avversario da battere. Quasi duemila i corridori in partenza da piazza Duomo a Trento che vanno poi a snodarsi lungo i due percorsi, la mediofondo e la granfondo rispettivamente di 57 e 141 chilometri, con dislivelli imperiosi. E qui conta la resistenza mentale e fisica quando si vanno ad affrontare i terribili tornanti che portano al traguardo in località Vason a 1650 metri. Una corsa che attraversa gli splendidi scenari della Valle dei Laghi ma che già dalle battute iniziali sgrana inesorabilmente il gruppo, complice la temperatura in vertiginoso aumento. 
Con un tempo di tutto rispetto arriva il primo affondo vincente di Davide Lombardi nella mediofondo maschile, una ventina di minuti dopo ecco sopraggiungere la trentina Marcellina Dossi - uno scricciolo su due ruote ma che tenacia! - vincitrice della mediofondo femminile, comprova che anche le donne stanno raggiungendo standard qualitativi di assoluto rilievo. In attesa della gara più lunga, passeranno un paio d'ore, si avvicendono gli arrivi del plotone degli appassionati. "E' durissima. Già arrivare fin qui è una vittoria. Eh sì, fa davvero caldo, ma qui è ancora minima, giù invece..." con un filo di voce il corridore n° 2273. La colonnina di mercurio sale inesorabile. Se ne accorgono anche i numerosi spettatori presenti sul traguardo del Bondone, mischiati tra le mille magliette variopinte dei ciclisti. Superato il mezzodì si risolve la granfondo maschile. Ai 500 metri ecco l'allungo vincente del vicentino Davide Zen che regola nettamente Stefano Cecchini, terzo il belga Minnaert. La granfondo femminile è stravinta dalla bresciana Emma Delbono che inferte distacchi abissali alle dirette avversarie. Marina Ilmer, vincitrice lo scorso anno, arriva dieci minuti dopo, terza Manuela Sonzogni. Fra tanti veri corridori anche quest'anno i "soliti" ospiti sulle due ruote, Jury Chechi e Cristian Zorzi. Presenti anche Aldo e Francesco Moser e non dimentichiamoci la moglie e la figlia di Charly Gaul, ormai di casa qui a Monte Bondone. E noi marmotte? Semplicemente spettatrici di una meravigliosa giornata di sport.

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