mercoledì 29 luglio 2015

Grandi Donne: THERESA WALLACH e FLORENCE BLENKIRON. Due donne e una moto, da Londra a Città del Capo

Ottant'anni fa, il 29 luglio del 1935, due ragazze poco più che ventenni dopo otto mesi di viaggio e ben 12.000 chilometri percorsi, raggiunsero Città del Capo in Sudafrica in sella ad una moto P&M Panther 600 cc trasformata in sidecar e con un carrello, dopo aver attraversato l'intero continente africano da Nord a Sud. Le inglesi Theresa Wallach e Florence Blenkiron sono le protagoniste di questo incredibile viaggio e prime fra tutti riuscirono ad attraversare il Sahara in moto oltre lo scetticismo e il pregiudizio dell'epoca, viaggio che la Wallach in seguito riportò con grande successo in un suo bellissimo libro, "The rugged road".
La prima volta che Theresa e Florence si conobbero fu probabilmente a Brooklands nel 1933 in una gara motociclistica. gara esclusivamente maschile, in cui loro furono le sole partecipanti donne. La causalità di quell'incontro fu davvero straordinaria perchè Theresa non si presentò alla linea di partenza e Florence esaurì il carburante all'ultimo giro. La comune passione delle due ragazze per il motociclismo le avvicinò. Blenk, come Florence veniva affettuosamente chiamata, da qualche tempo stava cercando il modo di raggiungere il Sud Africa, ma quando la sua migliore amica Faye decise di emigrare, ne fu sconvolta. Nel momento in cui ne parlò con Theresa, quest'ultima le suggerì di andare in Sud Africa in moto. Florence rispose irritata: "Non essere sciocca!", ma subito dopo proseguì chiedendo "Verresti con me?". Dopo un pò di tempo Theresa ritornò sull'argomento. "Allora che ne dici?...parlo della partenza. Non abbiamo niente da perdere. Al massimo possiamo finire in mano ai cacciatori di teste!". Ci volle un anno di preparativi e pianificazione del viaggio, soprattutto nell'attraversamento del Sahara lungo la linea dei pozzi d'acqua distanti fra loro non più di 250 chilometri. Ovviamente il progetto veniva considerato azzardato e nessuna industria motociclistica si prestò a fornire assistenza e sponsorizzazione ad un progetto del genere e per giunta a due donne! "Non ci arriverete mai!" era il laconico commento. 
Anche gli specialisti sostenevano che un motore raffreddato ad aria non sarebbe mai sopravvissuto alle altissime temperature sahariane. Soltanto una casa motociclistica, la P&M, in aperto contrasto con l'Unione dei produttori e venditori motociclistici britannici che imponevano regole severissime all'interno del settore, mostrò notevole interesse pubblicitario per l'idea di Theresa e Blenk e regalarono loro una Panther 600 cc monocilindrica in modo da testare il modello in situazioni estreme. Successivamente altri sponsor diedero la loro disponibilità. La Watsonian fornì loro il sidecar e il rimorchio lungo quasi due metri. L'11 dicembre 1934 partirono da Londra salutate dalla curiosità di un migliaio di londinesi e dall'appoggio di Lady Astor, prima donna nominata nel parlamento inglese e accesa femminista, poi dal porto di Algeri, allora colonia francese, avevano iniziato il grande viaggio saltellando di oasi in oasi, sfidando mesi di caldo e la stagione delle piogge, gli incontri con animali feroci, le discussioni con un ufficiale della Legione Straniera, rifatto il motore ad Agadez e persino un'incidente con l'unica auto di passaggio dopo giorni di viaggio in solitudine in Tanganica (l'attuale Tanzania), senza contare le innumerevoli forature, Nel libro Theresa presta particolare attenzione alle situazioni geo-politiche dei paesi che si trovarono ad attraversare.
 "Passammo il fiume Vaal su un bel ponte moderno, lasciando la provincia di Transvaal e puntando verso Bloemfontein . La strada di ghiaia attraversava le pianure erbose e non trovammo nulla di interessante da vedere o con cui occupare la mente nei successivi quattrocento chilometri. Per giorni non vedemmo veicoli o segni di vita, umana o animale, e conversammo poco".
E ancora più avanti..."Il 25 luglio 1935 ci lasciammo alle spalle lo stato libero dell'Orange. Si poneva davanti a noi l'ultimo ostacolo: l'attraversata del Grande Karoo. Era lungo circa 1500 chilometri e non ci cresceva nulla se non dopo i rarissimi giorni di pioggia. I ciuffi di vegetazione ricoperti di rugiada diventavano lastre di ghiaccio nel luglio invernale...". Dopo quasi otto mesi dalla partenza londinese Theresa e Blenk avvistano la cima piatta della Table Mountain, simbolo di Città del Capo. "La brezza atlantica soffiava sulla moto logora e malconcia che lentamente si faceva strada verso l'estremo Sud del continente".
Le due donne vengono accolte dal governatore dell'Unione Sudafricana, seguite da una folla festante e dalla stampa internazionale. Più tardi furono ricevute dal conte Clarendon, rappresentante del Regno Unito per festeggiare l'incredibile successo del loro viaggio. Era lunedì 29 luglio 1935Dopo quel fantastico itinerario le due donne tornarono in Inghilterra separatamente e non s'incontrarono mai più. Il motivo non fu mai chiarito. Ognuna di loro intraprese vie diverse. La tremenda avventura africana dimostrò l'estrema affidabilità della P&M Panther entrando negli annali motociclistici come una delle migliori moto per sidecar, e soprattutto la grande tenacia di due giovani donne.


(brani tratti da "The rugged Road" di Theresa Wallach)



Nessun commento:

Posta un commento