lunedì 8 settembre 2025

Le Cinque terre e il Sentiero dell'Infinito: da Porto Venere a Riomaggiore tra cieli azzurri e mare blu - sabato 6 e domenica 7 settembre

Liguria
. Terra di bellezze naturali sorprendenti, con viste e panorami che lasciano senza fiato. Il Sentiero dell’Infinito è uno dei percorsi più belli che, in soli 14 chilometri, collega Portovenere con Riomaggiore passando tra terrazze coltivate, il Parco Nazionale delle Cinque Terre (Patrimonio Unesco) e il santuario di Nostra Madonna di Montenero. Il cammino ripercorre antichi tratti senza tempo immergendosi nella macchia mediterranea, tra boschi, terrazzamenti, ulivi e vigneti, senza perdere mai di vista il mare che gli fa da sfondo. E poi ci sono i borghi arroccati dalle inconfondibili case di mille colori, meravigliose cartoline di un’Italia pittoresca. Tra i paesi attraversati dal Sentiero dell’Infinito oltre a Portovenere, che è il nostro punto di partenza, ci sono anche Monesteroli, Campiglia e Riomaggiore.
Portovenere incantevole borgo sorge all’estremità meridionale di una penisola che, staccandosi dalla frastagliata linea di costa della Riviera Ligure di Levante, si affaccia sul celeberrimo Golfo dei Poeti chiuso dalle tre piccole isole di Palmaria, Tino e Tinetto. Arrampicata sul promontorio si trova l'antica Chiesa di San Pietro risalente al V Secolo costruita su un antico tempio romano mentre in posizione dominante, alle spalle della borgata, il Castello Doria costruito intorno al 1160 e considerato una delle più maestose architetture militari della Repubblica di Genova.
Monesteroli è uno degli angoli più incredibili della Liguria. Un luogo dimenticato dal tempo. Si raggiunge attraverso una scalinata di quasi 1200 gradini che scendono dalla collina, passando tra boschi e vigneti per poi aprirsi in una discesa mozzafiato. Un borgo unico al mondo che domina il mare azzurro, ai confini tra realtà e fantasia. Soltanto il rumore della natura del vento e delle onde rompe il silenzio in questo borgo incantato, aggrappato alla roccia, sul filo del mare. Il borgo conta pochissime case, molte delle quali abbandonate. Un tempo erano delle cantine, nelle quali si vinificava l’uva. Oggi alcune di esse sono state lasciate così com’erano mentre altre sono state trasformate in deliziose case di villeggiatura.
ll borgo di Campiglia si trova in una posizione privilegiata in quanto gode di un doppio panorama: da un lato offre scorci che si spingono oltre la zona orientale del golfo, fino alle Alpi Apuane e dall’altro la vista si estende verso il mare, l’Arcipelago Toscano, la Corsica e le Alpi Marittime. Un tempo era dominato da un castello del quale non è rimasto più nulla e dalla trecentesca chiesa di Santa Caterina di Alessandria. Oggi, l’attività principale del borgo è la coltivazione della vite da cui si ricava uno dei vini più famosi, lo Sciacchetrà, con i suoi pittoreschi terrazzamenti che degradano verso il mare.
Uno scenario assolutamente imperdibile di Riomaggiore, borgo di pescatori costruito lungo il ripido versante della scogliera verso il mare, è quello che regala il suo castello conosciuto anche come il Castellazzo di Cerricò per la sua posizione sull’omonimo colle, fortificazione difensiva risalente al tredicesimo secolo. Di giorno sembra una fiaba tra i colori delle barche e delle casette verticali mentre al tramonto diventa un sogno. Ma torniamo al percorso. Portovenere è davvero una meravigliosa visione in questa frizzante domenica 7 settembre. Si parte da piazza Bastreri di fronte alla Porta del Borgo. Una ripida scalinata fiancheggia le mura del Castello Doria facendo subito recuperare quota. Da qui si gode il superbo panorama sull’intero Golfo dei Poeti fino all’Isola d’Elba, nelle giornate più terse. Lasciamo alla nostra sinistra il Monte Muzzerone - un rilievo di modesta elevazione ma che si presenta come una grandiosa falesia calcarea che precipita strapiombante nelle acque del Mar Ligure sulla cui sommità
 si trova un forte ottocentesco - continuando lungo il sentiero AV5T. Si procede in costante salita, superando con molta attenzione alcuni tratti esposti, sino a Sella dei Derbi (mt 190) poi uscite dal bosco una breve lingua d'asfalto ci fa raggiungere Campiglia (mt 390) con scorci sul mare da cartolina. Dopo una breve sosta si prende il sentiero 535, in alternativa a proseguire su AV5T da prendere più a monte. In successione tocchiamo il Valico di Sant'Antonio (mt 510) e poi il Colle del Telegrafo (mt 516).
Da questo punto si scende a gradoni lungo il segnavia SVA dove raggiungiamo il Santuario di Nostra Signora di Montenero (mt 340) ascrivibile al 1335 ma con profonde ristrutturazioni sette-ottocentesche. Una scaletta scende ripidissima lungo il sentiero 593V e in un alternarsi continuo di gradoni, brevi asfalti e scalinate raggiungiamo una movimentata Riomaggiore. Il rientro lo facciamo via mare, una rotta che ci regala panorami straordinari trasformando la traversata in un viaggio indimenticabile. 
Ma anche sabato 6 settembre dispensa emozioni. Le spiagge di San Terenzo costeggiano tutto il paese e sulle sue acque cristalline si riflettono i mille colori delle case. Il castello medievale troneggia sul borgo marinaro in una suggestiva cornice paesaggistica fronteggiato dal più imponente castello di Lerici che chiude a sud la baia. E mentre l'arena ingoia la varia umanità noi saliamo a Villa Marigola dove il profumo della macchia mediterranea si integra sapientemente nel sapore della brezza marina. L'edificio originario, di struttura settecentesca, fu la dimora di villeggiatura dei Marchesi Ollandini a partire dal XVIII secolo. Dalla metà dell'Ottocento la storia architettonica della Villa e del giardino si modula su quella della grande cultura romantica e decadente europea. La macchia mediterranea s'ingentilisce nelle forme del giardino dove i sentieri si intersecano terminando improvvisamente in balconi e finestre naturali sul Golfo di Lerici, sul castello, sulle isole del golfo, con effetti sorprendenti. E poi si arriva a Lerici, Perla del Golfo dei Poeti ritratta, descritta e ammirata da grandissimi artisti di tutte le epoche. Dante Alighieri la cita nel Purgatorio, i poeti del Gran Tour Byron, Shelley, la moglie Mary e Virginia Woolf vi hanno soggiornato ispirandosi.
Simbolo della città è il Castello di San Giorgio, superbo esempio di architettura militare, che come un gigante domina e protegge dall’alto del promontorio roccioso il golfo. Grazie alle sue imponenti dimensioni crea un singolare contrasto con le case multicolori che si stringono ad esso. E in serata, mentre una luna color fragola accende il cielo notturno, ci si arrampica fino a Valgraveglia, sulla dorsale montuosa del Parco Naturale Regionale di Montemarcello-Magra-Vara. Una bella scoperta è l'Osteria da Bardin. Ambiente spartano ma la cucina ligure che propone è semplicemente fantastica. 
Per coccolarci la signora Giusi ci offre focaccine con curcuma, fiori di zucchine e sambuco in pastella, tutto cucinato al momento. E tra le portate all'insegna del mare si esalta una frittura calamari gamberi acciughe con verdurine, leggera croccante e asciutta. Un Vermentino Colli di Luni ci ha fatto compagnia e la Monterossina una esperienza dolciaria unica nel suo genere.

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