Una mattina in pieno clima autunnale. Così Anfo ci accoglie col cielo bigio, nuvoloni in chiaroscuro ed è pure caduta qualche goccia. Si scende lungo via Lago dove all'altezza della pizzeria "La Boa" inizia la bella Ciclopedonale del lago di Idro, inaugurata a giugno 2025 che collega Anfo a Ponte Caffaro per circa sei chilometri di percorso, lungo la sponda occidentale del lago, con la possibilità di utilizzare il battello per tornare al punto di partenza. Il tracciato si inserisce in un progetto più ampio che si sviluppa dalla sponda trentina del lago fino a Cologna, frazione di Pieve di Bono, attraverso la fertile valle del Chiese per una ventina di chilometri. Tra le località di Darzo, Condino, Cimego, Pieve di Bono, il tracciato corre tra i campi coltivati a granoturco di Storo, che una volta macinato, diventa l’oro rosso della valle, una farina da polenta per intenditori. Complice il meteo sul percorso incontriamo qualche bicicletta e pochi camminatori. Raggiungiamo la spettacolare Rocca d'Anfo passando, nella parte più bassa, da una trincea fortificata difesa da una caserma detta Rocca Vecchia, a sua volta sovrastata dalla Batteria Veneta, delimitata una bassa muraglia con feritoie sulla riva del lago che consentiva di chiudere completamente la zona difensiva della piazzaforte. La Rocca è un complesso militare fortificato eretto sul pendio del monte Censo nel quindicesimo secolo dalla Repubblica di Venezia e posto a guardia del vicino confine con il Principato vescovile di Trento. Notevolmente ampliata in epoca napoleonica, perse ogni funzione strategica alla fine della Grande Guerra. La camminata è resa magica dal gioco di contrasti del cielo sulla superficie dell'Eridio, in fondo è un ottimo modo per entrare in contatto con la natura e ammirare il paesaggio del lago oggi incredibilmente verde anche a causa della fioritura di alghe unicellulari favorita dall'aumento della temperatura dell'acqua e dalle abbondanti piogge di giugno, e per quanto la colorazione è di fatto un fenomeno naturale e passeggero, rimane indubbiamente un indicatore della fragilità dell'ecosistema lacustre. La strada viene divorata in scioltezza. Siamo arrivate a Ponte Caffaro, in Pian d'Oneda dove il Chiese e il torrente Caffaro si immettono nel lago, e dagli zaini spuntano quasi per magia, salami, formaggi e bottiglie di rosso sincero. Nel frattempo si stanno preparando i protagonisti della rievocazione storica “Gli eroi di Montesuello 1866”, organizzata sul sovrastante Eremo di San Giacomo, fondato intorno al decimo secolo dai monaci benedettini. La battaglia di Monte Suello venne combattuta il 3 luglio 1866 nel quadro della terza guerra d'indipendenza italiana, tra il 1º e il 3º reggimento del Corpo Volontari Italiani di Giuseppe Garibaldi e gli austriaci dell'8ª Divisione del generale Von Kuhn. Vinta dai garibaldini, costrinse gli austriaci a ritirarsi dalla piana della Valle del Chiese e a ripararsi oltre i forti di Lardaro e d'Ampola. Nel combattimento rimase ferito ad una gamba anche Garibaldi. Una rievocazione storica molto suggestiva e finalmente in una cornice di sole. Ritorniamo ad Anfo imbarcandoci sul Battello Idra, una esperienza che permette di scoprire il lago da una prospettiva diversa. Il Castello San Giovanni di Bondone dall’alto di uno sperone roccioso domina il lago di Idro e la parte meridionale della Valle del Chiese. Le prime notizie riguardanti un castello nella zona risalgono al 1086 quando, in un contratto per l'affitto di alcuni pascoli della valle del Caffaro viene citato un castrum de summo lacu. Posto a controllo dell’imboccatura delle Valli Giudicarie, delicata area di confine dei domini vescovili tridentini e feudo dei Lodrón di Storo dal XIII secolo, rimase in mano alla potente casata ininterrottamente fino al ventesimo secolo. Oggi il castello è proprietà del comune di Bondone ed è raggiungibile solo a piedi percorrendo un sentiero che parte direttamente da Baitoni, in prossimità del parcheggio in località Miralago, che si inoltra nel bosco in un susseguirsi di scalette, ponti e tanto verde. Grazie alla costante presenza dell’Ander, il vento che soffia su queste acque nelle ore pomeridiane, le onde scintillano alla luce del sole e l’aria è pervasa dall’energia e dalla dinamica del vento. La natura quasi selvaggia del lago si rivela in tutta la sua bellezza, le colline e i monti in un gioco quasi geometrico contengono il dolce bacino e a noi resta il piacere della brezza che avvolge il viaggio.
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