Nuvole grigie si addensano sopra il cielo di Muscoline in questa domenica novembrina mentre andiamo a raggiungere la partenza della Camminata simbolica per la giornata contro la violenza sulle donne organizzata da Sonia di "Sentieri nel tempo". Ci troviamo di fronte al Santuario di San Quirico (XII secolo), nell'omonima frazione, un bel gruppo di persone con indosso un indumento o un accessorio rosso, colore dell'amore che talvolta si trasforma in male, diventato triste simbologia delle violenze sulle donne. L'escursione inizia visitando il santuario dalla caratteristica nudità tipica dell'architettura romanica e con l’arioso interno ad una sola navata divisa da tre arcate a sesto acuto. Sotto le vecchie imbiancature emergono bellissimi gli affreschi del Quattrocento lombardo. Ora è davvero tempo di partire impegnando un sentiero che si immerge velocemente nella foresta di castagni e faggi. Nelle zone a confine con il bosco si sentono numerosi spari ed infatti incontriamo alcuni cacciatori lungo il tracciato. Raggiungiamo a pieno ritmo il panoramicissimo residence a Cassaga e superate le ultime case ci si immerge nuovamente nella boscaglia che sale alla Panchina Gigante color rosa di Muscoline ispirata al vino più caratteristico della Valtènesi, il Chiaretto, dal colore tenue la cui tonalità, nella sua visione più romantica, è ispirata ai meravigliosi tramonti del Lago di Garda. Da questo punto di osservazione un meraviglioso panorama si apre sulla Valtènesi con le sue distese di vigneti, uliveti, le morbide colline moreniche che degradano dolcemente verso il lago maestosamente dominato dal Monte Baldo. Scendiamo con passo svelto lungo il pendio ritrovandoci circondati da filari di viti di Groppello, Marzemino, Sangiovese e Barbera. In lontananza osserviamo il Lucone, un importante sito preistorico che appare quasi in stato di abbandono, mentre risaliamo una collinetta per raggiungere la chiesa di San Pietro in Lucone, eccezionalmente aperta per noi, situata in prossimità del cimitero di Polpenazze del Garda. La struttura architettonica è ascrivibile al XV secolo ma la sua origine romanica è documentata dai suoi affreschi del Trecento e dal duecentesco campanile. In evidenza sia il bellissimo organo in legno che l'affresco raffigurante la Concezione della Beata Vergine (1603) attribuita a Pietro Ricchi, detto il Lucchese. Ripreso l'ampio sterrato, tra oliveti e pregiati vitigni, in direzione della Cantina Trevisani, incrociamo i laghi di Sovenigo, tre piccoli laghetti incastonati tra le colline moreniche dove, in luglio e agosto, fioriscono i fiori di loto che la tradizione locale vuole importati direttamente dal Giappone, laghi che conservano il fascino selvaggio e naturale di un tempo. La zona è infatti un'oasi naturalistica ed ambientale. Superato un breve fronte boschivo raggiungiamo la storica cantina sulle colline affacciate sul Benaco, nel comune di Gavardo. Uno dei principali fattori che lo rendono un luogo così speciale per la produzione del vino - ci raccontano i titolari - è il suo particolare microclima, che consente una cura ottimale delle viti tradotte nella produzione di vini di alta qualità. Nel frattempo nella saletta ci aspetta uno stuzzicante aperitivo con generosi taglieri a base di salumi e formaggi, una squisita giardiniera oltre all'ottimo vino di produzione della cantina (Due Querce Cabernet Sauvignon su tutti).E la terrazza naturale ci regala una vista mozzafiato sul Garda. Evitato l'asfalto concludiamo l'anello con il ritorno al Santuario.
PARTENZA: Santuario San Quirico (mt 225)
SEGNAVIA: ---
DIFFICOLTA': T
DISLIVELLO: mt 120
ALTITUDINE: mt 345
LUNGHEZZA: km 14
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