Nel Museo longobardo, all'interno del castello, sono esposte le immagini dei reperti archeologici di epoca longobarda, come la tomba del gigante, testimonianza di uno dei più importanti ritrovamenti archeologici in Italia del Ventesimo secolo. Dalle ossa rinvenute si capisce che la persona doveva essere alta più di due metri! Oggi l’area del Castello ci regala un meraviglioso parco ricco di Lilium arancioni, fiori presenti e amati in tutte le epoche storiche che, con il loro aspetto signorile aiutano a donare al contesto il sapore nobile e storico che il luogo merita di trasmettere.
Da Trezzo sull'Adda ci spostiamo verso la bergamasca andando a visitare la splendida basilica di Santa Maria del Fonte a Caravaggio dove apparve la Madonna alla giovane contadina Giannetta de' Vacchi il 26 maggio 1432. Le cronache del 1516 descrivono la cappella quivi costruita come una chiesa veramente insigne, con edifizi adatti, ornamenti e pitture venerande, come recitano le parole del privilegio concesso da papa Leone X al Santuario. L'attuale tempio mariano, fortemente voluto dall'arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, iniziò nel 1575 dietro progetto dell'architetto Pellegrino Tibaldi mentre nell'aprile 1906 papa Pio X lo elevò alla dignità di basilica minore. Il grandioso tempio monumentale sorge al centro di una vasta spianata circondata da portici simmetrici su tutti e quattro i lati che corrono con 200 arcate, per quasi ottocento metri. Nel piazzale antistante il viale di collegamento con il centro cittadino si trova un alto obelisco in marmo con putti bronzei, opera di Rustico Soliveri. Poco oltre l'obelisco una fontana di grandi dimensioni la cui acqua che passa sotto la chiesa, raccoglie quella del Sacro Fonte. All'interno la basilica si presenta ad una sola navata con una caratteristica pianta a croce latina, ed è caratterizzata da uno stile classico, con pilastri dai capitelli ionici. La decorazione è opera dei pittori caravaggini Giovanni Moriggia e Luigi Cavenaghi. Il tempio appare diviso in due corpi separati: quello occidentale, più vasto, ospita quattro cappelle riccamente decorate per lato, le cantorie e l'ingresso principale e quello orientale, di dimensioni minori, consente la discesa alla cripta. Le due parti sono separate dal maestoso altare maggiore, progetto originario dell'architetto Filippo Juvarra, che si ispirò agli studi di Michelangelo per l'altare della Confessione della basilica vaticana, e realizzato fra il 1735 ed il 1750 dall'ingegnere milanese Carlo Giuseppe Merlo. Al di sotto dell'altare maggiore si trova il Sacro Speco che ospita il gruppo statuario ligneo dell'apparizione. L'opera, dello scultore di Ortisei Leopoldo Moroder, fu inaugurata nel 1932 in occasione dei festeggiamenti per il quinto centenario dell'apparizione. Un luogo di grande spiritualità.
Da Trezzo sull'Adda ci spostiamo verso la bergamasca andando a visitare la splendida basilica di Santa Maria del Fonte a Caravaggio dove apparve la Madonna alla giovane contadina Giannetta de' Vacchi il 26 maggio 1432. Le cronache del 1516 descrivono la cappella quivi costruita come una chiesa veramente insigne, con edifizi adatti, ornamenti e pitture venerande, come recitano le parole del privilegio concesso da papa Leone X al Santuario. L'attuale tempio mariano, fortemente voluto dall'arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, iniziò nel 1575 dietro progetto dell'architetto Pellegrino Tibaldi mentre nell'aprile 1906 papa Pio X lo elevò alla dignità di basilica minore. Il grandioso tempio monumentale sorge al centro di una vasta spianata circondata da portici simmetrici su tutti e quattro i lati che corrono con 200 arcate, per quasi ottocento metri. Nel piazzale antistante il viale di collegamento con il centro cittadino si trova un alto obelisco in marmo con putti bronzei, opera di Rustico Soliveri. Poco oltre l'obelisco una fontana di grandi dimensioni la cui acqua che passa sotto la chiesa, raccoglie quella del Sacro Fonte. All'interno la basilica si presenta ad una sola navata con una caratteristica pianta a croce latina, ed è caratterizzata da uno stile classico, con pilastri dai capitelli ionici. La decorazione è opera dei pittori caravaggini Giovanni Moriggia e Luigi Cavenaghi. Il tempio appare diviso in due corpi separati: quello occidentale, più vasto, ospita quattro cappelle riccamente decorate per lato, le cantorie e l'ingresso principale e quello orientale, di dimensioni minori, consente la discesa alla cripta. Le due parti sono separate dal maestoso altare maggiore, progetto originario dell'architetto Filippo Juvarra, che si ispirò agli studi di Michelangelo per l'altare della Confessione della basilica vaticana, e realizzato fra il 1735 ed il 1750 dall'ingegnere milanese Carlo Giuseppe Merlo. Al di sotto dell'altare maggiore si trova il Sacro Speco che ospita il gruppo statuario ligneo dell'apparizione. L'opera, dello scultore di Ortisei Leopoldo Moroder, fu inaugurata nel 1932 in occasione dei festeggiamenti per il quinto centenario dell'apparizione. Un luogo di grande spiritualità.
Nessun commento:
Posta un commento