lunedì 26 settembre 2022

Breve viaggio in Umbria, cuore verde dell'Italia - 21-24 settembre

Mercoledì 21 settembre
- Tra piazze, vicoli, rocche, castelli, chiese, palazzi, torri, campanili, paesaggi, feste, prodotti tipici e storie uniche nel cuore verde dell'Italia alla scoperta dei borghi più
caratteristici...anche se iniziamo il nostro breve tour rimanendo in terra toscana. Entrando ad Arezzo si ha la sensazione di fare un salto indietro nel tempo con i suoi monumenti, i parchi, i resti archeologici, le chiese e le piazze gelosi custodi della sua storia millenaria. Basta percorrere il piccolo corridoio che si collega con il centro e ci si trova catapultati in un luogo magico e surreale. Davanti ai nostri occhi appare trionfante il Duomo nella briosa piazza con le torri medievali e la statua del granduca di Toscana, Ferdinando I de’ Medici in marmo bianco dal fiammingo Jean de Boulogne, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Giambologna e collocata nel 1595 nel sagrato. Posto sulle rovine di una delle prime chiese paleocristiane, i lavori furono avviati nel 1278 dal vescovo Guglielmino degli Ubertini e, più volte interrotti, terminarono solo nel 1511. Proseguendo lungo la parete esterna della chiesa entriamo nel parco che circonda la Fortezza Medicea con suggestiva vista panoramica sulla valle del Casentino, i vigneti circostanti, gli oliveti e il sinuoso paesaggio residenziale che si estende ai piedi del centro storico. La Fortezza Medicea, protetta da uno scudo di alberi fino all'estremità, è stata costruita a forma di stella a cinque punte per volere di Cosimo I dè Medici. Sotto al parco si trova la casa del Petrarca "Padre dell'Umanesimo". Sopra la casa, sulla sinistra, si trova un piccolo parco all'interno del quale sono situate le rovine del Palazzo del Capitano del Popolo del 1278; da questa posizione dominante si può godere di una vista mozzafiato su Palazzo Pretorio, con la sua facciata ricoperta dei variopinti stemmi delle famiglie che qui hanno governato. Scendendo Corso Italia sulla sinistra la Loggia progettata dal Vasari dalle splendide arcate e antiche porte con vista privilegiata su Piazza Grande. La bella piazza, dalla particolare pendenza ospita la rinomata Giostra del Saracino, che si svolge due volte l'anno. Dal centro della piazza si può ammirare non solo la loggia vasariana, il profilo di alcune delle case torri medievali della città e il Palazzo della Fraternita dei Laici, ma anche il design creativo del retro della Pieve ed una fontana pubblica risalente al XVI secolo. Una volta arrivate in via Crispi, scendendo sulla destra, l'area verde ospita l'antico Anfiteatro Romano. Continuando per la lieve salita si arriva alla Chiesa di San Domenico ,uno dei più rinomati edifici sacri di Arezzo per la presenza, al suo interno del Crocifisso ligneo dipinto da Cimabue, considerato uno dei capolavori della pittura del Duecento.
Una breve deviazione alla fine di via XX Settembre ci conduce a Casa Vasari, una delle figure storiche più importanti legate alla città aretina. Lasciamo Arezzo lontane dal caos e dalla fretta per raggiungere Monte Santa Maria Tiberina in un territorio è ricoperto da boschi di castagni, lecci, faggi e querce. Il piccolo borgo medievale di Monte Santa Maria Tiberina torreggia sulla Valtiberina percorsa dal torrente Aggia. A partire dall'XI secolo diviene feudo dei marchesi Bourbon del Monte, discendenti di quei Marchesi del Colle che venuti in Italia al seguito dei Franchi conquistarono gran parte dell'Alta Valle del Tevere costruendo rocche e castelli in diversi punti strategici. Dopo la distruzione del Castello (1198) per dissidi con Papa Innocenzo III, i Marchesi lo ricostruirono legando la loro storia a quella di Monte Santa Maria Tiberina, fino al 1815 quando il duca Ferdinando di Toscana se ne impossessò interrompendo il millenario dominio dei Bourbon del Monte. In compagnia di un ottimo e corposo Sagrantino di Montefalco appaghiamo oltre al gusto anche la visione del tramonto sull'Alta Valle del Tevere prima di raggiungere la Fattoria di Rigone silenzioso centro immerso nella campagna perugina caratterizzata dalle grandi piantagioni di tabacco.
Giovedì 22 settembre - La città di San Francesco ha una storia millenaria con importanti testimonianze romane, medievali e rinascimentali.  Assisi è adagiata sulle pendici del Monte Subasio e domina la pianura solcata dai fiumi Topino e Chiascio, affluenti del Tevere. La città, che ha dato i natali a San Francesco e Santa Chiara, rappresenta il centro universale del messaggio di pace e fratellanza. Costruita con la tipica "pietra rosata" del Subasio, Assisi, con il suo centro storico, la basilica di San Francesco e gli altri siti francescani, unitamente alla quasi totalità del territorio comunale, sono stati dichiarati nel Duemila Patrimonio Mondiale dell'Umanità dall'Unesco.
Tra i numerosi monumenti spiccano la basilica di San Francesco con la tomba del Santo e i capolavori di alcuni tra i maggiori artisti di tutti i tempi quali Cimabue, Giotto, Pietro Lorenzetti e Simone Martini, la basilica di Santa Chiara e la romanica cattedrale di San Rufino. Sulla piazza del Comune si trovano il palazzo dei Priori, il duecentesco palazzo del Capitano del Popolo con la torre Civica e il cosiddetto tempio di Minerva, l'edificio romano più conservato dell'intera regione, realizzato tra il 40 e 30 a.C. Appena fuori le mura, a dominare la città c'è la superba Rocca Maggiore, ricostruita nel 1367 dal Cardinale Albornoz su una precedente struttura di un antico castello feudale (1174). Nelle immediate vicinanze sono visitabili i luoghi legati alla vita del Santo come l'eremo delle Carceri, immerso in un fitto bosco sulle pendici del Subasio e il convento di San Damiano. Non può mancare Spello, adagiata sulla pendice meridionale del Monte Subasio tra i "I Borghi più Belli d'Italia". Antico centro di origine umbra, "Hispellum" dal I secolo a.C. , è importante municipio romano ricordata con il titolo di Splendidissima Colonia Julia. Qui importanti ed imponenti testimonianze del periodo romano convivono magnificamente con l'attuale aspetto urbano medievale. Entrate nel cuore cittadino attraverso la monumentale porta Consolare (I secolo a.C.), così chiamata perché segnava l'ingresso in città della via Flaminia, seguiamo quello che era il tracciato dell'antica via fino ad arrivare allo slargo che ospita la chiesa di Santa Maria Maggiore. Sul lato sinistro della navata la cappella Baglioni affrescata nel 1501 da Bernardino di Betto detto il Pintoricchio, tra i maggiori artisti del rinascimento umbro e italiano. Del Pintoricchio è anche la grande tavola con Madonna e Santi (1508) custodita nella duecentesca chiesa di Sant'Andrea, chiesa francescana in città situata a pochi passi da Santa Maria Maggiore. Raggiunto il Belvedere, antica terrazza su cui era costruito il foro romano, il panorama spazia sulla valle del Topino e sull'arco collinare che va da Montefalco ad Assisi.
Ci si perde tra le viuzze medievali dai coloratissimi balconi fioriti ai quali, nel giorno del Corpus Domini, si aggiungono preziosi tappeti di fiori ovvero la famosa Infiorata di Spello, veri e propri quadri di arte sacra realizzati con petali di fiori. L'ultima sosta la dedichiamo all'imponente basilica di Santa Maria degli Angeli, costruita tra il 1569 e il 1679 per proteggere la Porziuncola, la piccola chiesa che accolse la prima comunità dei francescani e la cappella del Transito, dove san Francesco morì il 4 ottobre 1226. La costruzione della basilica è dovuta alla volontà di Pio V, che con questa struttura intendeva sia riconoscere l'importanza dell'ordine minore dei francescani, sia dare modo di poter accogliere i pellegrini, che tuttora vengono in visita alla Basilica in occasione dell'Indulgenza del Perdono (31 luglio-2 agosto) voluta da San Francesco. A causa dei crolli del terremoto del 1832, la basilica fu in parte ricostruita da Luigi Poletti mentre nel 1930 viene posta al vertice della facciata la statua della "Madonna degli Angeli" realizzata dallo scultore Colasanti. Dalla sagrestia si accede al corridoio che porta al Roseto legato ad una leggenda sulla vita di S. Francesco, piccolo giardino piantato esclusivamente a rosai senza spine. Adiacente al Roseto è la cappella del Roseto (1518) composta da tre ambienti decorata da affreschi di Tiberio d'Assisi. Lungo il tragitto d'uscita è visibile a sinistra, il chiostro quattrocentesco.
Venerdì 23 settembre - Raggiungiamo Todi, città collinare,è cinta da tre concentriche cerchia di mura, che testimoniano l'estensione raggiunta dalla città rispettivamente in epoca umbro-romana, romana e medievale.
Poco prima di entrare nel cuore del centro storico si incontra l'imponente chiesa di Santa Maria della Consolazione, una delle opere più alte del Rinascimento in Umbria, iniziata nel 1508 su progetto attribuito al Bramante e conclusa nel 1617.Nel cuore della città si ammira la splendida piazza del Popolo, una delle più belle d'Italia, dove si affacciano i volumi monumentali dei palazzi laici e del complesso religioso: il palazzo del Popolo, detto anche palazzo Vecchio, uno tra i più antichi edifici comunali italiani, eretto tra il 1214 ed il 1228 con un'ampia loggia a pilastro centrale al piano terra e il palazzo del Capitano (fine XIII secolo), detto palazzo Nuovo in stile gotico. Un cavalcavia seicentesco unisce i due palazzi che sono oggi sede municipale e dei musei comunali. Il Duomo, intitolato a Maria Santissima Annunziata, del XII secolo poi ampliato in fasi successive nel corso del XIII e XIV secolo, si apre al termine di una ripida scalinata e presenta in facciata uno splendido rosone centrale. Da vedere anche l'abside romanica a due piani, della fine del XII secolo e all'interno della chiesa, in controfacciata, il Giudizio Universale di Ferraù Fenzoni da Faenza. Accanto al Duomo sorge il palazzo Vescovile. Dirimpetto al Duomo si può osservare il palazzo dei Priori, realizzato tra il 1334 ed il 1347 in forme gotiche e con una torre quadrangolare. Opera di notevole pregio artistico è il tempio di San Fortunato (XIII-XV secolo), collocato in cima a un'imponente scalinata sita nella zona della acropoli di Todi vicino alla Rocca. La chiesa originale era paleocristiana e probabilmente realizzata su strutture etrusche o romane, come dimostrano i due leoni etruschi siti all'ingresso ed i due capitelli, sempre etruschi, trasformati in acquasantiera. Todi nel 1236 diede i natali a Jacopone da Todi (+1306) poeta ed ecclesiastico francescano rimasto alla storia per le sue quasi cento laudi in volgare e per essere stato un acerrimo nemico di Papa Bonifacio VIII.
Ora è tempo di dolcezze, nella casa del cioccolato. Il cuore di Perugina batte a pochi chilometri dal centro di Perugia, in un luogo ricco di emozioni, Casa del cioccolato Perugina, un posto unico al mondo dove ci lasciamo affascinare da un magico viaggio alla scoperta del cibo degli Dei e da una straordinaria storia di successo. Il percorso ha inizio dal Museo Storico e dalla avvincente storia di Perugina, per poi proseguire nella dolce sosta degli assaggi sino ad arrivare nel cuore della Fabbrica. Il viaggio nel gusto può culminare nell'esperienza diretta di un corso alla Scuola del Cioccolato® il luogo in cui Perugina condivide passione, esperienza ed abilità creativa con gli appassionati del cioccolato. E dalla Perugina a...Perugia è un attimo! Capoluogo dell’Umbria, Perugia accoglie in un’atmosfera senza tempo, offrendo in ogni angolo la candida bellezza del suo prestigioso passato e la vitalità del suo fervido presente, connubio di modernità e tradizione. Tra i luoghi d’interesse: l'Arco Etrusco o Arco di Augusto, porta monumentale dell'antica cinta muraria etrusca poi restaurato in epoca romana; il Pozzo Etrusco e Porta Marzia, seconda porta monumentale etrusca, inglobata nella fronte del bastione della Rocca Paolina, fortezza fatta erigere da Papa Paolo III nel 1540: si tratta di un complesso storico-architettonico unico nel suo genere, da ammirare salendo le scale mobili verso il cuore della città. Piazza Italia prima, poi Corso Vannucci, per arrivare su Piazza IV Novembre, una delle più belle d'Italia. Dove si affacciano fra i tanti monumenti storici, la cattedrale di San Lorenzo con annesso il Museo del Capitolo; la stupenda Fontana Maggiore duecentesca e il palazzo dei Priori, elegante edificio gotico che ospita la Galleria Nazionale dell'Umbria. E in conclusione un ottimo aperitivo nel centralissimo corso Vannucci.
Sabato 24 settembre - Lasciata la Fattoria dove ci siamo sentite a casa, avvolte da un'atmosfera familiare, scendiamo nuovamente verso il ternano per andare ad osservare dove l'acqua mostra la sua forza poderosa: la Cascata delle Marmore.
Nei pressi della frazione di Marmore, il Velino defluisce dal lago di Piediluco e si tuffa nella sottostante gola del Nera formando le cascate. A flusso controllato, è la più alta cascata d'Europa e tra le più alte del mondo. L'acqua della cascata delle Marmore è utilizzata per alimentare la centrale idroelettrica di Galleto. Un segnale acustico avvisa dell'apertura delle paratoie di regolazione, e in pochi minuti la portata aumenta fino a donarle l'aspetto conosciuto. L'accesso al parco è possibile dal basso (belvedere inferiore) e dall'alto (belvedere superiore). Il dislivello è breve ma notevole ma non possiamo perderci l'emozione di vivere questo spettacolo naturale. Sapevate che la costruzione della Cascata delle Marmore risale al 271 a.C. ad opera dei Romani, per bonificare un’area paludosa nelle vicinanze del Fiume Nera? Si tratta di una formidabile opera di ingegneria realizzata per favorire il deflusso delle acque del Velino che straripavano sui terreni circostanti creando zone di acque stagnanti, paludose e nocive per la salute. In epoche successive e fino al Rinascimento, vennero compiuti ulteriori lavori di perfezionamento fino all'assetto attuale. La rupe e il suo spettacolare getto d'acqua hanno ispirato decine di artisti e scrittori di ogni epoca storica. Si pensi solo a Virgilio, Cicerone e Lord Byron. Il cielo diventa nero, anzi nerissimo e raggiungiamo Gubbio sotto una fitta pioggia.
Uno dei borghi medievali più belli dell’Italia centrale e adagiata alle pendici delle colline umbre a 522 metri d'altezza. Gubbio è una città ricca di storia, fu per secoli teatro di moltissimi eventi storici come l'arrivo di San Francesco presso la famiglia degli Spadalonga. Qui si può ancora respirare l’aria medioevale, farsi incantare dai suoi meravigliosi edifici come il Palazzo dei Consoli costruito nel XIV secolo in stile gotico per rappresentare la potenza dei Montefeltro. Ora è sede del museo civico. Davanti al Palazzo dei Consoli, sulla Piazza Grande di Gubbio, si trova Palazzo Pretorio mai terminato del tutto, la Chiesa di San Francesco che fu costruita nella seconda metà del Tredicesimo secolo. Da vedere la Chiesa di S. Francesco della Pace (o dei Muratori) nel luogo in cui secondo la leggenda c'era la grotta dove si rifugiava il lupo di Gubbio. Dentro si può ancora vedere la pietra sulla quale, secondo la leggenda, avvenne la riconciliazione tra San Francesco e il lupo e il sarcofago in pietra dove ancora riposano le spoglie del lupo. Ma la pioggia che non da tregua nonostante la nostra tempra, ci obbliga a fermarci rimandando ad un'altra occasione la visita a questa bellissima città. 

(fonti storiche: umbriatourism.it)

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