lunedì 12 settembre 2022

Forte Interrotto: tra boschi e mute pagine di storia - domenica 11 settembre

L'Altopiano dei Sette Comuni, cuore del territorio vicentino, si distingue per i suoi panorami sconfinati tra prati verdi e fitti boschi, paesi dagli alti campanili e corone di vette, ma è anche 
una terra che ha raccolto il sangue della guerra. L'itinerario per Forte Interrotto inizia dal parcheggio di Camporovere, a pochi chilometri da Asiago, si impegna una stradella dissestata che va a raggiungere le postazioni militari di Monte Rasta. Alzi lo sguardo e scopri in alto l'inconfondibile mole del forte raggiungibile dopo una breve serie di tornanti sterrati. Forte Interrotto - costruito sulla cima dell'omonimo monte (mt 1392) - deriva dal cimbro Hinterrucks che significa "monte posto a nord" e domina la conca centrale dell’Altopiano. Fortezza ottocentesca (la costruzione fu completata nel 1887), concepita inizialmente come caserma per ospitare il battaglione alpini "Bassano", priva di opere corazzate e quindi non adeguata alle esigenze del primo conflitto mondiale, era armata con due cannoni in casamatta e qualche mitragliatrice. Abbandonato dalla guarnigione italiana il forte viene occupato durante l'avanzata austriaca della primavera 1916 (Strafexpedition) e trasformato in posizione strategica di osservazione a ridosso della prima linea delle fortezze quali il Verena, costruita immediatamente prima della guerra.
Il forte viene munito di alcuni cannoni di piccolo calibro e un potente riflettore che scrutava le linee italiane scavate nei pascoli e negli orti, fra le rovine dei paesi dell’altopiano, evacuati poco prima dell’arrivo delle truppe nemiche ormai lanciate alla conquista della pianura vicentina. Un largo fossato, attraversato da un ponte levatoio, circonda il forte e lo rende simile ad un castello medievale. Edificato su due piani ha un'altezza totale di 14 metri, ancora oggi ha conservato l'ampio cortile interno dove si trovavano la cisterna d'acqua, gli alloggi, i magazzini dei viveri, il deposito per le munizioni, la stalla per i cavalli e la cucina e tutte le funzioni di approvvigionamento delle truppe. Non ha avuto ruoli durante la grande guerra rimanendo in mano agli austroungarici fino alla fine del conflitto. Sottoposto a recupero e consolidamento statico su iniziativa del Comune di Asiago, è entrato a far parte dell' Ecomuseo della Grande Guerra delle Prealpi vicentine, ed è utilizzato anche come location per particolari eventi. Dopo aver visitato il suggestivo forte si affronta la vecchia strada militare che si addentra nel bosco, lungo il tracciato si intravedono i primi ruderi, qualche trincea e i classici avvallamenti dovuti ai bombardamenti, per poi raggiungere la zona dei Cimiteri Mosciagh. Tutto il tragitto segue una parte del Sentiero della Pace, un percorso escursionistico lungo oltre 500 chilometri che collega il Passo del Tonale alla Marmolada, 
un vero e proprio museo all'aperto, linea ideale del fronte italo-austriaco della prima guerra mondiale. L'ultimo cimitero è dedicato alla brigata Sassari, la brigata di Emilio Lussu che con il suo libro "Un anno sull'Altipiano" rappresenta una delle testimonianze più importanti dei tragici eventi che hanno coinvolto queste montagne. Giunte al bivio non si continua in direzione della Croce del Francese, manteniamo invece il sentiero 833 verso monte Zebio per poi lasciarlo in corrispondenza della forestale che scende in direzione del forte attraverso boschi incantevoli ma ancora profondamente feriti dal passaggio della tempesta Vaia (ottobre 2018), chiudendo il bellissimo anello escursionistico sotto le possenti mura della fortezza.


PARTENZA: Monte Rasta 
(mt 1204)
SEGNAVIA: 833
DIFFICOLTA': E
DISLIVELLO: mt 350
ALTITUDINE: mt 1555
LUNGHEZZA: km 12

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