martedì 24 maggio 2022

Sulla cresta di Naole (Monte Baldo) - domenica 22 maggio

Grazie alle sue caratteristiche morfologiche molto varie, dalla macchia mediterranea sino agli alti pascoli alpini, il Monte Baldo si è guadagnato l'appellativo di "Giardino d’Europa" e nello specifico la fascia montana fra i 700 e i 1500 metri è una combinazione di fioriture meravigliose in particolare del croco bianco, della genziana, della antillide vulneraria, le endemiche carice del Baldo, l'anemone del Baldo e la rara Pianella della Madonna. Le creste di Naole sono una bella e non troppo impegnativa escursione sulle ultime elevazioni del Baldo meridionale, quelle che da San Zeno di Montagna portano al parcheggio di località Due Pozze (mt 1282), dove è presente una pozza d'alpeggio - una volta erano due - particolarmente ricca di anfibi che qui vengono a riprodursi durante la primavera-estate ai piedi della modesta Cima Mandra. Nei giorni tersi si possono scorgere le lontane Dolomiti di Brenta mentre più ravvicinata appare a nordest la Cima di Costabella. Il percorso (sentiero 51) segue la vecchia strada che sale fino al bivio per l'ex Forte di Naole immergendosi nella boscaglia dopo brevi sprazzi panoramici sul Garda. Superati i Baiti di Ortigari si prosegue sul sentiero 655 in direzione del Rifugio Fiori del Baldo fino ad arrivare ad una svolta sulla sinistra che conduce alla valletta sospesa tra le creste di Naole lungo la strada militare ancora in parte selciata che sale al forte. Costruito dagli italiani nel 1913 contro un possibile attacco austriaco dal vicino confine, la fortezza sorge a 1675 metri a sud della Bocchetta di Naole, a dominio della vallata di Ferrara-Spiazzi.
Nel 1914 il forte era dotato di una caserma di alloggiamento delle truppe e di due appostamenti per artiglieria, uno a nord e l'altro a sud. Da alcuni anni nella parte più alta sono stati installati alcuni ripetitori televisivi, mentre la parte più meridionale è stata impiegata anche come stalla estiva per poi trasformarsi in rifugio, attualmente chiuso. Ci fermiamo per una sosta nel breve pianoro del forte, sotto di noi un lungo muretto a secco che arriva fino a Bocchetta di Naole. Questa sorta di muraglia aveva la funzione di confine e di protezione del bestiame dai precipizi. Da questa posizione in giornate terse si può godere di un ampio panorama che spazia da Novezza a settentrione fino alle colline dell'anfiteatro morenico di Rivoli. Ma non oggi. Partite col sole dopo poco un vento freddo ha cominciato a soffiare sulla cresta portando fitte nuvole. Rimontando il facile pendio prativo della Bocchetta di Naole (mt 1688) si raggiunge il punto più alto della dorsale che regala, nonostante l'ammasso nuvoloso, ampi respiri panoramici dalle Prealpi Bresciane all'Adamello e sul basso Garda, mentre dietro di noi i sovrastanti rifugi Fiori del Baldo e il Chierego giocano a nascondino con le nubi. Da qui si sviluppa il sentiero 662 all'interno di un solco racchiuso tra le due creste erbose. Si supera il cippo dell'Anpi che ricorda i caduti della brigata partigiana "Vittorio Avesani" impegnata nella Resistenza durante la seconda guerra mondiale e al termine delle creste raggiungiamo un modesto valloncello erboso a sinistra del Monte Sparavero (mt 1516). La cima ci sovrasta per poche decine di metri mentre scendiamo sino ad un cancello di legno lasciando alla nostra sinistra i Colonei di Pesina, si recupera il sentiero che scende in moderata pendenza tra prati e frazioni boschive fino a sbucare su una larga strada bianca in prossimità di un abbeveratoio dove troviamo in senso inverso le indicazioni per "Naole" su una roccia (sentiero 64). 
Si riprende la comoda mulattiera che entra nella boscaglia e facilitate dai deboli avvallamenti del percorso superiamo Malga Zocchi (m 1282) sino a raggiungere la faggeta delle Due Pozze.

PARTENZA: loc. Due Pozze
(mt 1282)
SEGNAVIA: 51-64-655-662
DIFFICOLTA': E
DISLIVELLO: mt 405
ALTITUDINE: mt 1688
LUNGHEZZA: km 12

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