venerdì 20 maggio 2022

Dal Rifugio Bassano al Sentiero delle Meatte (Monte Grappa) - domenica 15 maggio

Il Monte Grappa, cima più alta dell'omonimo massiccio delle Prealpi Venete, si divide tra le province di Vicenza, Treviso e Belluno ergendosi isolato tra le valli dei fiumi Brenta e Piave. Nella memoria collettiva questa montagna è legata agli eventi bellici della Grande Guerra. E' l'occasione per gustare i prodotti tipici d'alpeggio come il morlacco o il bastardo o semplicemente godersi il sole accarezzati dall'aria fresca di montagna e dalla visione di meravigliosi paesaggi. Tralasciando la stradina che sale alla ex Base Militare Nato, ora in completo abbandono, svoltiamo sul sentiero in leggera discesa che si dirama dietro il grande parcheggio del Rifugio Bassano e lambisce importanti tracce di postazioni e gli sbocchi della grande Galleria Vittorio Emanuele. Man mano che si avanza il panorama si apre su tutta la pianura, nelle giornate più limpide fino alla laguna di Venezia e aguzzando bene la vista sui pendii erbosi che si hanno intorno incontriamo dei camosci che se ne vanno qua e là. Ad un certo punto lasciamo il percorso principale continuando ripide in ambiente roccioso alla volta del valico di Croce dei Lèbi (mt 1550), e successivamente sempre in netta discesa poi sul sentiero 151 che fionda dolcemente nella dorsale erbosa del Grappa. Raggiunto Pian dela Bala (mt 1380) si volta a destra e si sale sul fianco della montagna, che si mantiene sempre comodo e abbastanza largo, adatto a chiunque non soffra in modo esagerato di vertigini con gli strapiombi sottostanti alla scoperta di questa straordinaria opera militare costruita durante la Grande Guerra. L'importante tracciato militare merita d’essere ammirato per la sua arditezza. Il Sentiero delle Meatte è parte di una vecchia mulattiera di arroccamento scavata nella roccia dalle truppe italiane in tutta fretta dopo la disfatta di Caporetto del 24 ottobre 1917Con la rottura del fronte italiano a Caporetto il Monte Grappa divenne prima linea del settore montano tra Brenta e Piave. Le truppe italiane dopo una drammatica ritirata giunsero sul massiccio stremate e logorate, ma si prodigarono alacremente per costruire una nuova barriera difensiva. La perdita del Grappa, infatti, avrebbe consentito agli austro-ungarici di dilagare nella pianura veneta. 
Sulle pendici di tutto il monte Boccaor c'erano gallerie e baraccamenti, a volte arroccati in maniera temeraria. Paradossalmente la mulattiera risultava “protetta” proprio dai dirupi della valle del Lastego  l'escursione permette di ricostruire un quadro sufficientemente chiaro dell'ultimo anno di guerra dopo Caporetto che soprattutto in questi luoghi risultarono come  'diversivo' per distrarre l'attenzione dal vero cuneo di sfondamento che fu il Montello verso l'Isola dei Morti sul Piave. Tutti questi luoghi sono ancora oggi devastati da scavi di trincee, postazioni, gallerie e profonde buche di migliaia di granate, facile ancora trovare qualche reperto come i resti ormai arrugginiti di una gavetta che affiorava tra l'erba alta. Se le ferite non ancora rimarginate inferte al monte dalla Grande Guerra condizionano la nostra passeggiata e si manifestano come un grande museo all'aperto, a farla veramente da padrone è l'immenso paesaggio aereo che s'impone da Cima Grappa e lungo le sue dorsali erbose. Si passano diverse gallerie, corte abbastanza da non richiedere l'uso della torcia. Passiamo sotto un ponte sospeso, punto di arrivo della ferrata dei Sass Brusai che sale da San Liberale. Guardando le creste di fronte si può facilmente scorgere il Col dell’Orso. Ignoriamo la svolta per la Val delle Mure continuando sullo stesso percorso. Poi il versante della montagna svolta bruscamente e ci si trova la meravigliosa vista sui Colli Euganei. Si prosegue ancora per un po' sino a raggiungere malga Vedetta dove si conclude di fatto lo storico percorso. In lontananza la bellissima chiesetta di Cima delle Mandria che abbiamo tenuto d'occhio per l'intero cammino ma che rimandiamo ad una successiva escursione. Ritornate a Pian dela Bala decidiamo di risalire sulla mulattiera che porta ai ruderi di Cason Val de Melin e successivamente a Malga Val Vecia, da qui risalire risalire tutto il crinale per poi sbucare al Rifugio Bassano, esattamente sotto il Sacrario con successiva visita a questo imponente mausoleo. Il Sacrario Militare di Cima Grappa, progettato dall'architetto Giovanni Greppi con la collaborazione dello scultore Giannino Castiglioni e inaugurato il 22 settembre 1935 si sviluppa da sud a nord sul costone di Cima Grappa a 1776 metri di altezza. Nel corpo centrale del monumento sono custoditi i resti di migliaia di caduti nell'inferno della Grande Guerra. Il monumento è composto da cinque gironi concentrici posizionati uno sopra all'altro in modo da formare una piramide. Nella sommità sorge il sacello della "Madonnina del Grappa". Dal piazzale si sviluppa la suggestiva Via Eroica che partendo dai pendii del tempio arriva fino al Portale di Roma, dove si possono trovare quattordici cippi di pietra con i nominativi delle località del Grappa coinvolte nel conflitto. Dal piazzale antistante l'ossario si può vedere la Galleria Vittorio Emanuele III, un'estesissima opera di fortificazione sotterranea.
Tra memoria e conoscenza storica si è alzato nel frattempo un vento gelido che interrompe il corso dei nostri pensieri, meglio scendere verso il rifugio


PARTENZA: Rifugio Bassano
(mt 1730)
SEGNAVIA: E7-151-152
DIFFICOLTA': E
DISLIVELLO: mt 375
ALTITUDINE: mt 1730
LUNGHEZZA: km 10,5

Nessun commento:

Posta un commento