martedì 16 agosto 2016

"Ferragosto con le marmotte" (venerdì 12 e sabato 13 agosto)

Il "Ferragosto con le marmotte" parte venerdì 12 agosto sulla strada che da Trento s'inerpica dolcemente verso l'altopiano della Paganella per raggiungere Andalo, sotto un cielo tinto d'azzurro. Oggi "I suoni delle Dolomiti" ci portano oltre i duemila metri del Monte Gazza con lo spettacolo di Cristina Donà accompagnata da musicisti del calibro di Xavier Girotto al sax, Fabrizio Bosso alla tromba, Saverio Lanza alla chitarra, Enzo Pietropaoli al basso, Cristiano Calcagnile alla batteria e percussioni e Rita Marcotulli al pianoforte. L'appuntamento è di quelli che non si possono assolutamente mancare e questo pensiero deve essere stato generale vista la lunghezza della coda in paziente attesa di prender posto sulle telecabine che salgono a Doss Pelà. Raggiunta l'uscita, mentre il caldo comincia a farsi sentire, imbocchiamo la comoda strada forestale 610 inghiottite dalla fiumana di gente che calpesta l'intero tracciato e dopo oltre un'ora e mezza di cammino si raggiunge il Bait del Germano, sede del concerto. E' una coloratissima invasione di felpe, zaini e scarponcini, l'addetta dell'organizzazione parla di oltre tremila presenze mentre la scenografia alle spalle dei musicisti è fortemente emozionale con il Brenta in tutta la sua imponenza coperto ancora da nubi veloci che via via si sono dissipate durante il concerto. A sud la Valle dei Laghi con i suoi splendidi specchi d'acqua dal Lago di Toblino a quello di Cavedine sino ad intravedere in lontananza le rive del Garda.
Sono le donne e le loro storie quelle ispirate da Fabrizio De Andrè e il concerto di oggi prende lo spunto dalla canzone "Amore che vieni, amore che vai". E' la stessa Cristina Donà che nell'intervista al quotidiano "Trentino" descrive il suo progetto musicale. "Credo che De Andrè faccia parte del nostro Dna e ammetto che mi sono lasciata coinvolgere in questo progetto anche per costringermi ad andare in fondo nello studio della sua musica. Ne esce la sensibilità di un grande conoscitore dell'animo femminile, al punto che pare impossibile che l'autore di certe canzoni sia un uomo. Ne escono ritratti di donne libere, cosa che anche oggi risulta difficile per l'universo femminile che è relegato anche qui in Occidente in una condizione che, pur con molte libertà, non permette la totale espressione. Quello che mi colpisce di De Andrè è la capacità di andare nel profondo ma sempre con totale assenza di giudizio. Credo sia una dote davvero unica e questo rende il cantautore De Andrè una perla di profonda onestà intellettuale e un fine narratore".
Ne viene fuori uno spettacolo in cui la voce femminile scivola morbida tra le onde vibranti del sax di "Ho visto Nina volare", l'ingenua carnalità di "Bocca di Rosa", le note jazz di "Hotel Supramonte", l'antica poetica de "La canzone di Marinella" sino all'applauso finale...e al nostro ritorno verso località Vason, base di partenza di queste giornate ferragostiane. Quest'anno il meteo ci regala finalmente giornate di sole quindi sabato 13 agosto si procede verso Castel Stenico. Arroccato su un dosso roccioso da cui si domina la conca delle Giudicarie Esteriori e caratterizzato dall'alto corso del Sarca , immissario del lago di Garda, il castello è uno dei simboli temporali più importanti dei Vescovi di Trento in questa regione. Fortificazione del XIII secolo, nei secoli successivi fu oggetto di continue modifiche sino a fargli assumere l'aspetto di una elegante fortezza. L'interno è impreziosito da mobili importanti (i cassoni sono delle splendide lavorazione lignee) e pregevoli affreschi che conferiscono un aspetto gentilizio. Una importante collezione d'armi e antichi utensili da cucina provenienti dalle collezioni del Castello del  Buonconsiglio di Trento concludono il percorso interno. 
Affacciandoci ad una delle finestre, in lontananza si intravedono le Cascate del Rio Bianco. Ed è quella la meta successiva raggiungibile in una quindicina di minuti d'auto. La cascata è una delle perle del Gruppo del Brenta e la forza delle sue acque si trasforma in energia elettrica tale da alimentare l'intera vallata. La particolarità di questa cascata è di essere "intermittente" ovvero la sorgente si blocca durante la stagione fredda per poi esplodere in primavera. Il percorso, morbido e alla portata di tutti, si snoda nel bosco, sulla grande cascata e le sue sorgenti minori con una serie di passerelle di legno che portano a tu per tu con la potenza dell'acqua in caduta libera. 
Mentre il pomeriggio entra nelle ore più bollenti, la curiosità delle marmotte si sposta verso un piccolo ma particolarissimo centro montano: Balbido, il paese dei murales, nella misteriosa Val Marcia. Passando tra corti silenziose, lungo brevi salite e androni nascosti, la mano pittorica di molti artisti ha fissato segni di tempi lontani, di antichi mestieri e di vecchie leggende sulle facciate di fienili, casette e piccole baite, e ogni svolta è una curiosità emozionale. Ma ora si ritorna alla base, sono in arrivo altre marmotte a Vason. E allora in tarda serata ci spostiamo verso la piana delle Viote alla Terrazza delle Stelle dove si svolge il programma "Percorsi di Stelle" con esperti astronomici del Muse di Trento...e dove riusciamo a catturare visivamente splendide stelle cadenti (continua...)

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