Anche tra noi marmotte si sono creati dei distacchi, ci si segnala da lontano agitando i bastoncini da trekking mentre giunge voce che una nostra velocissima marmotta è già sulla via del ritorno! Noi ce la prendiamo con calma oltremodo il solleone comincia a non dare tregua. Oltrepassata la Terrazza delle Stelle con lo sguardo rivolto alle tre verdissime cime del Bondone - il Monte Cornetto, il Doss d'Abramo e la Cima Verde - costeggiamo le Caserme delle Viote, splendido esempio di architettura militare austro-ungarica, salendo poi verso la Pedemontana, una piacevole forestale che poi s'immette sulla provinciale 85. Un ultimo strappo e raggiungiamo nuovamente la piazzetta del Vason accolte dal profumo della grigliata. Duecento metri di dislivello e dieci chilometri di camminata, davvero un bel percorso, struttura organizzativa attenta e perfetta e dulcis in fundo, simpatica lotteria dove il nostro gruppo ha fatto incetta di premi! Dopo l'ottima cena nella sala ristorante del "Vason", ecco la serata a tema fotografico con la premiazione del nostro concorso "Noi e la Montagna".
E arriva anche Ferragosto! La mattina scivola leggera tra un panino imburrato, un succo d'arancia e un buon cappuccino. Gli arrivi delle marmotte nella zona colazione sono ad intermittenza mentre il sole sembra voler giocare a nascondino con un gruppo di nubi birichine. Meta di oggi è il Santuario di San Romedio nella splendida Val di Non, esempio importante di arte cristiana medievale costruito su un ripido sperone di roccia calcarea alto oltre 70 metri.
Immerso in una splendida cornice naturale, il complesso architettonico, creato originariamente sulla tomba del Santo e risalente all'anno Mille, è formato da più chiese e cappelle ed è collegato da una spettacolare e ripidissima scalinata di ben 131 gradini. Questo luogo spirituale, visitato ogni anno da moltissimi pellegrini, nasce attorno alla figura dell'eremita Romedio di Thaur sulla cui esistenza girano diverse leggende, la più nota è certamente quella che riguarda un orso. Si narra che l'eremita Romedio ormai anziano fosse diretto a Trento per incontrare il Vescovo quando un orso sbranò il suo cavallo. Per nulla scomposto Romedio rese mansueto l'animale, ordinò di sellarlo e con questo raggiunse Trento. Fin qui la leggenda. Noi raggiungiamo il sacro luogo partendo da Sanzeno e dopo breve strada, si affronta a sinistra una ripidissima mulattiera che sbocca in un meleto, da qui si entra nel bosco da cui parte un lungo camminamento in legno che va a lambire il basso promontorio roccioso, facendo ben attenzione a non sbatterci la testa!
Il percorso termina nei pressi dell'VIII stazione della Via Crucis marmorea, ancora un breve tratto asfaltato e si arriva alla grande scalinata del santuario, già brulicante di visitatori. La vista sulla forra è spettacolare! Sulla via del ritorno siamo sorprese da un temporale ma riusciamo a sgattaiolare appena in tempo...
Un ringraziamento particolare va allo staff dell'Albergo Vason che in queste intense"quattro giornate"ci ha seguite con infinita pazienza, molta simpatia e grande professionalità.
Immerso in una splendida cornice naturale, il complesso architettonico, creato originariamente sulla tomba del Santo e risalente all'anno Mille, è formato da più chiese e cappelle ed è collegato da una spettacolare e ripidissima scalinata di ben 131 gradini. Questo luogo spirituale, visitato ogni anno da moltissimi pellegrini, nasce attorno alla figura dell'eremita Romedio di Thaur sulla cui esistenza girano diverse leggende, la più nota è certamente quella che riguarda un orso. Si narra che l'eremita Romedio ormai anziano fosse diretto a Trento per incontrare il Vescovo quando un orso sbranò il suo cavallo. Per nulla scomposto Romedio rese mansueto l'animale, ordinò di sellarlo e con questo raggiunse Trento. Fin qui la leggenda. Noi raggiungiamo il sacro luogo partendo da Sanzeno e dopo breve strada, si affronta a sinistra una ripidissima mulattiera che sbocca in un meleto, da qui si entra nel bosco da cui parte un lungo camminamento in legno che va a lambire il basso promontorio roccioso, facendo ben attenzione a non sbatterci la testa!
Il percorso termina nei pressi dell'VIII stazione della Via Crucis marmorea, ancora un breve tratto asfaltato e si arriva alla grande scalinata del santuario, già brulicante di visitatori. La vista sulla forra è spettacolare! Sulla via del ritorno siamo sorprese da un temporale ma riusciamo a sgattaiolare appena in tempo...
Un ringraziamento particolare va allo staff dell'Albergo Vason che in queste intense"quattro giornate"ci ha seguite con infinita pazienza, molta simpatia e grande professionalità.
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