giovedì 17 marzo 2016

Alfons Mucha e le atmosfere art nouveau a Milano (giovedì 17 marzo)

Fantastica, semplicemente fantastica! Con oltre 220 opere la mostra "Alfons Mucha e le atmosfere art nouveau" nelle belle sale di Palazzo Reale a Milano lascia negli occhi di noi felici spettatrici il gusto elegante, prezioso e sensuale di un'epoca irripetibile, la Belle Epoque, crepuscolo dell'Ottocento. Il nucleo principale della mostra arriva dalla Richard Fuxa Foundation, ben 149 opere tra affiches e pannelli decorativi. L'artista ceco, uno dei massimi esponenti dell'Art Nouveau e promotore di un nuovo linguaggio comunicativo, nelle curve sinuose delle sue donne rappresentava la proclamazione dell'espressione artistica legata alla industrializzazione del Novecento, trasformando in arte anche le banalità del quotidiano. L'arte, non più unica e irraggiungibile, nel nuovo repertorio di bellezza estetica poteva arrivare anche alla gente comune attraverso l'acquisto dei calendari o delle litografie, E proprio la fama di Mucha è legata a queste nuove forme artistiche, vendute e stampate in massa. A scoprire il suo talento è la mitica attrice Sarah Bernhardt. Nel 1895, folgorata dal manifesto per la pièce teatrale "Gismonda", prodotta per puro caso da Mucha, lo incarica per sei anni di disegnarle scenografie, locandine, gioielli consacrandolo come autore di prestigio a Parigi osannato poi in tutto il mondo.
Mucha esalta la Diva mettendole in mano la palma dei martiri paleocristiani e intrecciandole nei capelli gigli immacolati. Tra le opere rappresentative della Jugendstil o Liberty, sono presenti in mostra anche esemplari di grandi maestri. i meravigliosi vasi di Gallè e Daum, una torciera con libellule di Mazzucotelli, le iridescenze della manifattura ungherese Zsolnay, una fioriera a specchio di Carlo Zen, piatti e cache-pots del poliedrico Galileo Chini, che rifonda a Firenze l'arte ceramista dopo la cessione del marchio Ginori di Doccia alla milanese Richard, ma anche splendidi arredi dalle voluttuose forme floreali. Ma è soprattutto Alfons Mucha che fa sognare con le sue fanciulle sante che seducono in manifesti pubblicitari: sigarette, birra, cioccolato, biscotti, profumi, biciclette o le vin des Incas alla coca, venduta in tutte le farmacie! Passo dopo passo la mostra ti prende per mano restituendoti l'idea di un periodo ricco e sfaccettato, il clima magico.fin-de-siècle che ci esalta sino all'ultima opera visionaria. La fine per Alfons Mucha invece arriverà nel 1939 dopo l'arresto ad opera della Gestapo...

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