lunedì 30 dicembre 2013

domenica 29 dicembre: il segno grafico di Escher

Non potevamo assolutamente perderci Escher! Reggio Emilia presenta un'importante antologica dedicata al segno grafico di Maurits Cornelis Escher, l'artista che con le sue visioni impossibili sapeva giocare con lo spazio, la figure e le leggi matematiche della fisica. Nelle belle sale di Palazzo Magnani la mostra propone ben 130 fra le sue più importanti opere provenienti da musei e collezioni private in cui si riesce a cogliere il senso dello sviluppo sperimentale attraverso la concezione spaziale e l'esplorazione dell'infinito, rivoltando quasi in termini giocosi forme e piani che sfuggono alla fisica e alla prospettiva. "...i miei soggetti sono spesso giocosi: non posso esimermi dallo scherzare con le nostre inconfutabili certezze. E' assai piacevole mescolare sapientemente la bidimensionalità con la tridimensionalità, la superficie piana con lo spazio, e divertirsi con la gravità...". Ci immergiamo immediatamente nel percorso espositivo. Dalle prime ricerche sperimentali degli ex libri (1922) ci si imbatte nelle suggestioni paesaggistiche di certi paesini del sud , come Pentedattilo, bellissimo borgo calabro oggi abbandonato, frutto di un lungo soggiorno in Italia da dove si allontanerà con la famiglia quando la pressione del regime fascista diventerà intollerante. E poi le opere della maturità artistica, della ricerca prospettica delle forme e delle figure, dell'inconsapevole inganno della visuale. L'approccio creativo delle sue litografie e mezzetinte seduce e conquista, stuzzica la mente, incalza la curiosità... In una delle sale è esposta Metamorfosi II (1940): occupa un'intera parete ed è una delle più lunghe xilografie mai realizzata a quattro colori, in cui le diverse scene sono complementari e insieme risultanti di un evoluzione di figure soggette alle leggi delle trasformazioni geometriche. Le strutture che ingabbiano le forme sono spesso spirali, sfere, cerchi o il famoso nastro di Moebius, strutture che evocano il senso dell'infinito. I rimandi alla folle concezione spaziale le osserviamo in capolavori grafici come Cascata e Salita e discesa, in cui è rappresentato un moto continuo senza fine e principio, dove i paradossi visivi si intersecano in modo genialmente irreale! Nulla è lasciato al caso, ogni visione è frutto di un'analisi approfondita della figura geometrica. Lo stesso Escher riconosceva che "per me rimane una questione aperta se il mio lavoro appartiene al regno della matematica o a quello dell'arte".  Escher è un genio, su questo non si discute. La sua arte è uscita dal torchio del suo studio per riproporsi in ogni settore della comunicazione, ed è attualissima. Ha influenzato artisti moderni come Victor Vasarely, principale esponente della Optical Art e persino il dirompente artista americano Keith Haring. Diverse sono le chiavi di lettura per comprendere l'universo creativo di un artista che attraverso il linguaggio grafico, attinto anche dalle opere del grande incisore rinascimentale Albrecht Durer e dai maestri olandesi, continua ad emozionare e a interrogare con i suoi pesci e le sue scale impossibili...

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