lunedì 25 luglio 2022

Il Parco dei Cento Laghi, appennino emiliano: dal Rifugio Lagoni al Rifugio Mariotti (23-24 luglio)

Sabato 23 luglio
- Una montagna diversa, più antica, anche nel modo di fruirla. Un ambiente ancora integro dove da secoli la natura si sposa con il vivere. E' una accogliente "terra di mezzo"quella del Parco dei Cento Laghi, tra le grandi città della pianura padana e l'isolato e selvaggio crinale tosco-emiliano. Poca gente e silenzio rotto solo dall'ululato del vento, non le folle che si incontrano sulle Dolomiti un'esperienza di autentica pace. E’ stata sicuramente saggia l'istituzione a difesa di un'area incredibilmente costellata di piccoli laghi d'origine glaciale e con una montagna che, pur non spiccando per le quote elevate, presenta comunque caratteristiche non lontane da quelle alpine. Poche escursioni sono panoramicamente più entusiasmanti della salita a queste cime partendo dai Lagoni.
Si sale superando Bosco di Corniglio (Parma) verso Lagdei fino al bivio in località Cancelli. Qui si tiene la sinistra lungo la strada sterrata per circa circa cinque chilometri sino al Rifugio Lagoni (mt 1350) adiacente ai due laghi gemelli che danno il nome alla località, sul vallone che si espande tra il Monte Scala e la Rocca Pumacioletto. Da qui imbocchiamo il sentiero 711 che costeggia la sponda orografica sinistra del Lagone inferiore. Il sentiero è agevole e si sale rapidamente in una fresca e maestosa faggeta colonnare, cioè ad alto fusto. Più in alto si devia brevemente a sinistra della mulattiera per raggiungere una grande e levigata placca rocciosa da cui si apre una splendida vista sui due Lagoni. Si riprende a camminare per abbassarsi di qualche metro a sfiorare l'orlo di una grande radura subito dopo la quale si è ad un grande bivio dove ci teniamo a destra per il sentiero 715. Da qui in pochi minuti si sale al Lago Scuro (mt 1507) dominato dalle pareti del vicino Monte Scala e completamente circondato dal bosco. Riprendiamo il 711 che in breve diviene aperto e luminoso.
Solchiamo il pianoro abbandonando poco oltre il sentiero 711 per passare a destra sul 713 e transitando presso le Capanne di Lago Scuro (mt 1537). Si tratta di un'antica stalla e di un'abitazione pastorale oggi utilizzate la prima dall'Università di Parma come punto d'appoggio per studi sugli ambienti umidi, la seconda come rifugio incustodito per gli escursionisti. Il paesaggio è molto suggestivo con l'alberatura che ha ormai lasciato spazio alla brughiera di mirtilli, ginepro e rosa alpina. Ci portiamo sotto alcune paretine rocciose che risaliamo sfruttando il percorso ben ricavato tra i salti di arenaria. Si tratta di una frazione particolarmente ripida ma aiutandoci nei passaggi più difficili con le mani la si supera brillantemente con splendido colpo d'occhio sulle sottostanti Capanne di Lago Scuro. Il sentiero transita presso la cosiddetta "Falesia del Canyon" (mt 1615), impressionante solco racchiuso tra due notevoli pareti d'arenaria che si apre a destra del tracciato. Cinque minuti a monte della falesia è presente un solco ancora più stretto e profondo: la Buca della Neve. Il nome non è certo casuale visto che la neve racchiusa nel fondo di questa curiosa nicchia riesce a resistere anche al calore di questa torrida estate. Si vanno ad affrontare gli ultimi passaggi tra roccette poi la pendenza decresce guadagnando il valloncello per lo più prativo delimitato a sinistra dall'imponente cresta che unisce il Monte Paitino alla Rocca Piumacciolo. Alle spalle il panorama si apre ulteriormente e compaiono i Lagoni così da apprezzare il percorso coperto dalla partenza.
Solcato il lungo vallone affrontiamo in ultimo un tratto più secco ma breve sino ad accedere alla Sella Paitino (mt 1740) dove raggiungiamo il crinale erboso e poco definito (mt 1814) e troviamo l'innesto con l'Alta Via dei Parchi (segnavia 00). Bella la visuale verso ponente con la tozza elevazione del Monte Matto. Proseguendo su segnavia 00 sarebbe possibile raggiungere il Monte Sillara (mt 1859) con gli omonimi laghi ma dalla vetta del Paitino preferiamo mantenere il sentiero di crinale calando in direzione della Sella Paitino, crinale spazzato da forti venti che rendono più insidioso il nostro passaggio. Scavalcato un caratteristico pinnacolo roccioso, segnato in bianco-rosso, un ennesimo bel colpo d'occhio verso il Mar Ligure e le Alpi Apuane, poi nel proseguo la cresta si fa più ampia, erbosa e ben praticabile. Presso una selletta si cala in direzione del Lago Bicchiere (segnavia 717). Il sentiero raggiunge in pochi minuti l'estremità sinistra del piccolo lago senza emissario, ridotto purtroppo ad una pozza fangosa ma ugualmente affascinante (mt 1725). Curiosa l’etimologia del toponimo che deriva dalla caratteristica dello specchio d’acqua di vuotarsi o riempirsi come un bicchiere a seconda del periodo dell'anno. Si procede verso il Passo di Fugicchia (mt 1657) scendendo verso Fontana del Vescovo (mt 1595), una fonte d’acqua fresca e dissetante (segnavia 715).
Tra prati e torbiere raggiungiamo le Capanne di Badignana (mt 1475), un vecchio ricovero per pastori trasformato in un accogliente e tranquillo bivacco per escursionisti. Questa zona è caratterizzata da pascoli alternati a boschi di faggio. È una zona umida e il terreno in molti punti è paludoso. Vorremmo raggiungere il Rifugio Mariotti  al Lago Santo ma preferiamo chiudere l'anello seguendo una ampia e comoda mulattiera (segnavia 719) che si snoda tra i tronchi di una faggeta facendo così ritorno al Rifugio Lagoni, dove ci fermiamo a cena, e con successiva sosta notturna nell'ostello del duecentesco Castello di Corniglio.

Domenica 24 luglio - Il punto di partenza è il grande rifugio Lagdei (mt 1250), facilmente raggiungibile in auto e con un grande parcheggio che nelle domeniche d'estate si riempe a dismisura. Dal Rifugio Lagdei si segue il segnavia 723A per il Lago Santo (mt 1507) e il Rifugio Mariotti che sale in buona parte al fresco della foresta. Si attraversa una secolare faggeta fino al limitare della antica morena, da dove già si intravede il blu del meraviglioso lago incastonato nelle splendide montagne dell'appennino parmense. Il sentiero termina al Mariotti, a ridosso del lago, dove è altamente consigliata una sosta per provare l'ottima cucina del rifugio. Da qui parte anche una seggiovia monoposto e un po' vecchiotta rimessa in funzione nel luglio 2015 dopo un lungo arresto, che utilizziamo nel ritorno per scendere senza sforzo al Lagdei.

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