martedì 12 ottobre 2021

La Marca Trevigiana, splendido esempio di enoturismo!


E' di scena la Marca Trevigiana ovvero “Marca gioiosa et amorosa” bella definizione del Duecento in un periodo florido e vivace dal punto di vista politico che si legge in un verso leonino Monti, Musoni, Ponto Dominorque Naoni. In termini geografici dai monti del bellunese alle lagune venete e dal fiume Musone,nei pressi di Castelfranco Veneto, con il territorio esteso fino al fiume Noncello nei pressi di Pordenone ed indissolubilmente legata a quella della Repubblica di Venezia, che in queste terre si procurava il legname necessario per la costruzione della potente flotta che per secoli ha dominato il Mediterraneo. Ma è anche stata scenario della Grande Guerra: la cima del Grappa, il Montello e le rive del Piave. 
Sabato 9 ottobre - Cittadella, meraviglioso borgo fortificato padovano, immersa nella pianura veneta ma vicinissima ai primi rilievi collinari dell'Altopiano dei Sette Comuni e del massiccio del Grappa. La sua fondazione risale al tredicesimo secolo ma con alcune tracce che lasciano pensare a radici romane. Questi infatti occuparono il Veneto sul finire del III a.C. per poi cedere il dominio ai Longobardi. La realizzazione di Cittadella fortificata risale all'anno 1220 quando Padova decide di rispondere a Treviso che aveva dato vita all'avamposto militare di Castelfranco Veneto. Arrivate a Porta Bassano ci si lascia catturare dall'imponente cinta muraria di Cittadella, uno dei pochi esempi di sistema difensivo con camminamento di ronda interamente percorribile, con muraglioni alti quasi 14 metri e le torri svettanti, e lunga quasi un chilometro e mezzo. Si parte seguendo il percorso in senso anti orario dalla Casa del Capitano (porta nord) sede di una bella mostra di armi e armature, e le rappresentazioni di alcuni personaggi illustri della storia di Cittadella, come il condottiero Roberto da Sanseverino.
Cittadella
Il primo quadrante della cinta muraria si collega con la porta ovest, porta Vicenza, e successivamente, lungo il secondo quadrante, a porta Padova. Poco prima di raggiungere la Torre di Malta il camminamento scorre adiacente al tetto della chiesa del Torresino. All'interno della Torre di Malta, famosa nei secoli perché ricordata da Dante nel IX canto del Paradiso, ci sono due spazi museali, il Museo dell’Assedio del 1318 e il piccolo Museo Civico Archeologico. Da qui si raggiunge porta Treviso per poi arrivare alla torre di partenza. Scendiamo dalle mura sul piano stradale per quattro passi nel piccolo centro. Subito il Duomo la cui realizzazione è avvenuta tra il 1774 e il 1826. Al suo interno è possibile ammirare
"La Cena in Emmaus" di Jacopo da Ponte. A Porta Treviso di grande interesse è la Chiesa di Santa Maria del Torresino, posta di fianco alla cinta muraria. Porta Padova è l’ingresso principale e sulle pareti esterne giganteggiano gli affreschi con il carro dei Carraresi e lo stemma di Padova, la croce rossa in campo bianco. A Porta Vicenza, ingresso occidentale, quasi nulla è rimasto dei settori più esterni e dei ponti levatoi ma la parte interna è affrescata con l’immagine della Crocifissione. Dopo una piacevole sosta al "Carraresi Bistrot" vicino a Porta Treviso, si raggiunge Nervesa della Battaglia e la sua Abbazia di Sant'Eustachio, salendo poi al vicino Sacrario Militare della Grande Guerra. Alle 17 scocca l'appuntamento con le meravigliose cantine di Villa Sandi, splendido edificio di stile palladiano risalente al 1622 e oggi sede dell’azienda omonima, fin dalle sue origini connotata in un paesaggio di vigne e strutture agricole, "vibrante palcoscenico in cui natura ed architettura vivono in un rapporto dialettico e funzionale" come declama la nostra guida. Il tour inizia dall'antica barricaia e si snoda lungo secolari cantine sotterranee dove matura il Metodo Classico Opere Trevigiane, sfiorate da migliaia di bottiglie "a riposo".
Villa Sandi
L'emozione continua con la degustazione di ottimi prosecchi e il successivo raggiungimento della villa adornata di stucchi e bassorilievi e illuminata da spettacolari lampadari seicenteschi di Murano. 
Domenica 10 ottobre - Entriamo ad Asolo dal portello di Castelfranco (detto anche Loreggia) dove troviamo una bella fontana dall'acqua fresca e purissima costruita nel 1571 dalla Famiglia Zen. Proseguiamo poi su Via Browning e raggiungiamo il Duomo. Al suo interno si trova la celebre "Assunta" di Lorenzo Lotto (1506), capolavoro della giovanile fase trevigiana dell'artista. Di fronte al Duomo si trova il Palazzo della Ragione, che ospita il museo civico. Saliamo lungo Via Cornaro ed arriviamo al Castello che nel 1489 fu la residenza di Caterina Cornaro, Regina di Cipro. Saliamo sulla torre mozza detta Reata e ammiriamo splendidi panorami sul centro di Asolo ed in lontananza il Monte Grappa. L’interno del Castello è sede del Teatro Duse ed è possibile accedervi solo in occasione di eventi teatrali. Passiamo davanti a Palazzo Beltramini, dove si trovano gli uffici comunali, e imbocchiamo Via Canova. In corrispondenza della Porta di Santa Caterina, che interrompe l’allungata prospettiva della via, si incontra Casa Duse.
Asolo
Questo palazzo, già nel Cinquecento residenza di Francesco Nursio Timideo da Verona, segretario personale della regina Cornaro, è posto sulla cinta muraria medievale
. Una lunga scalinata e arriviamo alla Rocca situata sulla cima del Monte Ricco (mt 310) che sovrasta il borgo. Edificata tra la fine del XII e l’inizio del XIII ebbe funzioni di presidio per la città. Inizialmente possesso del Vescovo di Treviso, seguendo le sorti della Marca trevigiana nel 1388 la Rocca passò definitivamente alla Repubblica di Venezia. Prima di lasciare Asolo visitiamo Villa Freya, dove abitò la celebre viaggiatrice e scrittrice inglese e poi una veloce fermata a Villa Maser solo per una serie di bellissimi scatti fotografici.

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