lunedì 9 agosto 2021

Valle del Freddo e San Defendente - domenica 8 agosto

Arriviamo sulla splendida sponda bergamasca del lago di Iseo mentre una lieve brezza ne scompiglia la superficie. del resto l'ambiente e il clima mite fanno di questa zona uno scrigno naturalistico particolarissimo. Il sentiero 565A che prendiamo da via Cerrete, poco distante dal centro di Esmate, aggira la Riserva Regionale della Valle del Freddo dove sono presenti bocche naturali che emettono aria estremamente fredda anche nella stagione estiva. Il risultato è la presenza di una straordinaria flora microterma d’alta quota presente ad un'altitudine incredibilmente bassa. La riserva non è visitabile senza una guida e il sentiero di partenza non entra in alcun punto all'interno dell'area restando piuttosto lungo il suo limitare. Si sale in diagonale aggirando il versante orientale del biotopo, arrampicandoci lungo le pendici del Monte Na e lasciando la riserva alle nostre spalle. Guadagnata un'ampia carrareccia, volgiamo sullo stradello a sinistra con il segnavia 565A ben visibile sul muretto a secco. In breve lo stradello diviene un buon sentiero che rimonta senza troppa fatica il pendio parzialmente alberato dove alcune aperture permettono di scorgere la sagoma quasi dolomitica della Presolana parzialmente occultata dal crinale. Alle spalle uno splendido scorcio sul Lago Gaiano e, più all'orizzonte, l'estremità orientale del Lago di Endine. Raggiungiamo senza particolare fatica la sommità del Monte Na (mt 708), il punto più alto della nostra escursione.
Ora perdiamo rapidamente quota nella densa vegetazione per sfiorare il profondo Canalone dei Cani che precipita alla nostra sinistra. Il sentiero finisce poi il bivio che conduce a sinistra verso il Monte Clemo e a destra in direzione di Esmate sul Sentiero del Sebino. Scegliamo la seconda possibilità. La carrareccia finisce con il confluire sulla strada comunale che attraversiamo e sul proseguimento del Sentiero del Sabino, una serie di brevi saliscendi nel folto del bosco ci riportano alla partenza. Da qui si volge a destra per andare a raggiungere l'Oratorio di San Rocco (mt 618) e, dopo la pausa, il sentiero 565C che conduce all'eremo. Dopo un breve tratto pianeggiante, si sale sfiorando un grande "masso erratico", perdiamo quota per pochi metri sino a confluire in un'ampia carrareccia e poi una veloce salita raggiunge il magnifico culmine del Santuario di San Defendente (mt 676). Si tratta del migliore punto panoramico dell’intera escursione nonché uno dei più rinomati terrazzi naturali sul sottostante Lago d’Iseo.
La magnifica posizione sopraelevata permette uno dei migliori panorami sul monte Guglielmo, ancora più vicino è il Monte Corna Trentapassi dalle caratteristiche tre cime le cui pendici precipitano per oltre mille metri nelle acque del Lago d'Iseo. In lontananza una serie di cime appartenenti al Gruppo dell’Adamello mentre davanti a noi il fronte settentrionale di Montisola e la minuscola isola di Loreto. Più a sinistra, lungo la sponda occidentale del grande specchio d’acqua, i paesi di Lovere e Castro separati da un marcato promontorio proteso verso oriente. Si ripete la vista della calotta boscosa del Monte Clemo mentre a sudovest i centri di Solto Collina ed Esmate. Dopo la sosta torniamo sui nostri passi riportandoci in direzione del paese di Esmate.

La Riserva Naturale Valle del Freddo

La scoperta del pregio scientifico di quest'area risale al 1939 e fu dovuta a un caso fortuito quando il botanico Guido Isneghi camminando nel paese di Piangaiano nota una stella alpina sul cappello di un cacciatore locale il quale sostiene d’averla rinvenuta nella zona oggi occupata dalla riserva.
Convinto dell’impossibilità di trovare stelle alpine ad appena 350 metri di quota, il botanico si reca nell'area dove rileva la straordinaria presenza non solo della stella alpina ma anche di parecchie altre specie tipiche delle alte quote. Da quel momento la valletta diventa oggetto di studio fino alla Legge Regionale n. 86/83 che la tutela come riserva naturale al fine di preservarne il patrimonio geologico, vegetale e zoologico. Il fenomeno microtermico è determinato dai moti d’aria ascensionali che si innescano tra il monte Grione e il monte Na, ai quali si sovrappongono i venti assiali della Valle Cavallina e dal detrito che conserva temperature basse. In inverno quando piove e nevica l'acqua e la neve penetrano nel sottosuolo, dove vengono a contatto con la ghiaia fredda e si trasformano in ghiaccio. In estate il detrito mantiene bassa la temperatura dell'aria che scorre al suo interno rendendola più pesante. Quindi la forza di gravità e le brezze che spirano sopra la valletta portano l’aria gelida a fuoriuscire dalle bocche. Nei mesi estivi, l'aria calda e umida che arriva a contatto del ghiaccio, si raffredda e mantiene attorno all'uscita di questi meati questo particolare microclima.
La visita alla riserva è aperta a piccoli gruppi accompagnati da guide ambientali.

PARTENZA: Esmate (mt 449)
SEGNAVIA: 565-565A-Sentiero del Sebino-565C
DIFFICOLTA': E
DISLIVELLO: mt 269
ALTITUDINE: mt 708
LUNGHEZZA: km 7

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