Grazie a tutte le marmotte partecipanti alla prima cena targata 2021 dell'Associazione Allegre Marmotte nel bellissimo parco del ristorante VILLA EIRE a Sona (VR)
SERATA FANTASTICA!!
Interessante escursione che aggira completamente il sottogruppo del Sengio Alto, caratterizzato dalla verticale struttura del Coston della Sisilla, dall'ampia parete est del Baffelan, dai Tre Apostoli, dall'elegante 'corno' del Cornetto. Si parte dal Pian delle Fugazze (metri 1163) lungo il confine tra le province di Vicenza e Trento che separa la catena del Sengio Alto dal massiccio del Pasubio, mettendo in comunicazione la Val Leogra e la Vallarsa, e si procede in senso orario verso l'Ossario del Pasubio. Dal bivio dell'Ossario si continua lungo la "strada del Re" (sentiero Cai 175) da Vittorio Emanuele III che l'inaugurò nel 1918. La strada è sbarrata al traffico ma prosegue tranquilla con l'asfalto ormai consumato sino a collegarsi col sentiero Cai 175 per la Selletta dell'Emmele. Ancora qualche centinaio di metri di percorso e si giunge al "Ponte Avis", meglio conosciuto come ponte tibetano, teso su corde d'acciaio, molto aereo e oscillante sopra il profondo vallone della frana, avvolte dal suggestivo paesaggio delle Piccole Dolomiti. Qualche altro tornante lungo la mulattiera e si giunge alla malga al cospetto dell'imponente parete est del Baffelan, la nobile e mitica balza rocciosa dove sono state scritte le pagine più epiche dell'alpinismo vicentino classico dai grandi alpinisti quali Gino Carugati, Gino Soldà, "Biri" Carlesso, etc. Il tracciato procede tranquillo, supera una breve dorsale per poi scendere al rifugio Campogrosso (mt 1457) brulicante di persone. L’ambiente è bellissimo, malghe, pascoli, fioriture, resti di opere militari sotto le pareti del Baffelan, del Coston della Sisilla, del Cornetto si rivelano in tutta la loro verticale bellezza. Proseguendo verso nord-ovest sul sentiero E5 (sentiero Europeo) Cai 170, con modesta salita si accede alla vasta conca di Campogrosso, raggiungendo il punto massimo dell'escursione (mt 1544), si declina dolcemente in mezzo al bosco per poi raggiungere i verdissimi prati di malga Boffetal dove ci si ferma per un caffè corretto grappa, rigorosamente veneta. Da qui si continua per il sentiero 173 che porta alla "Strada delle Sette Fontane" avvolte da un bellissimo bosco di faggi, facendo attenzione alla segnaletica biancorossa disposta in modo discontinuo lungo il percorso. Dal sentiero ghiaioso si sbuca infine sulla provinciale di Camposilvano, sempre verso nord, e si va a raggiungere poco più di un chilometro più avanti Pian delle Fugazze.
Il Lago di Garda, cerniera fra tre regioni, si estende per 50 chilometri dalle Prealpi al grande anfiteatro morenico a sud racchiuso tra le montagne dell'Alto Parco Garda Bresciano ad ovest e il massiccio del Monte Baldo ad est. Punta Larici si trova di fronte al Monte Palaer e da esso separata da una sella poco pronunciata (Bocca Larici). Nonostante Punta Larici rimanga al di sotto dei mille metri di altitudine, rappresenta un punto di vista spettacolare sul lago gardesano. Si raggiunge Pregasina (mt 532), frazione di Riva del Garda (Tn), arroccata su una parete montuosa delle Alpi di Ledro non prima di una sosta alla monumentale Regina Mundi, opera di frà Silvio Bottes dei Frati Minori trentini, collocata su un terrazzo affacciato sul lago. Da questo punto si raggiunge la seicentesca chiesetta di San Giorgio e il sottostante parcheggio. Le indicazioni portano verso il sentiero SAT 422A, chiamato Senter de la Costa, classificato EE ovvero per escursionisti esperti in quanto corre lungo il ciglio della parete rocciosa e presenta diversi tratti esposti, alcuni dei quali attrezzati con cordino metallico. Il tracciato è stato realizzato durante la Grande Guerra tra vecchie mulattiere usate per raggiungere le posizioni italiane a nord di Punta Larici, come la Cima Nodice, che fronteggiava la Cima Capi degli austriaci. L'alterativa non meno bella è il sentiero SAT 422 che passa per un suggestivo bosco di faggi, raggiunge Bocca Larici e con un ultimo strappo, i 907 metri di Cima Larici. Lo scenario sul lago è straordinario: sullo sfondo Limone del Garda, Torbole, il Monte Brione, l'Altissimo e il Monte Baldo di fronte, scorci di Nago e Malcesine fino alla punta di Sirmione. Fitta la presenza di escursionisti. Scendiamo nuovamente a Bocca Larici per raggiungere Malga Palaer (mt 946) in bella posizione tra boschi e prati. Si prosegue in salita per Passo Rocchetta a 1160 metri. Il primo tratto del sentiero è in parte in terra e in parte in cemento ed è percorso da innumerevoli bikers, troppo spesso a velocità elevata alle cui rimostranze arrivano risposte sprezzanti, a volte incivili, molto spesso maleducate. Il percorso diventa accidentato per cui si decide di tornare alla malga, impegnare Strada Palaer Alta - una forestale che sale di dislivello per i primi cinquanta metri -uscire poi sul sentiero SAT 422, una vecchia mulattiera, restando nel versante interno della montagna, quindi tagliare nel bosco seguendo le indicazioni per Pregasina - sentiero caratterizzato da lunghi ripidi tratti di ghiaioni - e raggiungere infine il piccolo borgo trentino.