Mattinata fredda ma limpida lungo un sentiero tra i più classici e suggestivi del vicentino che partendo dal centro abitato di Piovene Rocchette (VI) raggiunge la cima del monte Summano a 1296 metri, ultima propaggine orientale delle Prealpi che si stacca dalla dorsale del Pasubio per riversarsi su tutta la catena dei Colli Vicentini fino al Carega ed al Pasubio, il bellissimo altipiano del Tretto di Schio e, verso nord, Tonezza, la Valdastico e tutto l'altipiano di Asiago fino a raggiungere visivamente il monte Grappa. Solcato da una rete sentieristica che permette numerose alternative al classico Sentiero dei Girolimini (Cai 459), si decide per il sentiero dei Barchi (Cai 460) che da Piovene Vecchia sale alla Trattoria dell'Angelo e da qui al Santuario (mt 533) al cui interno è conservata una
bellissima e antica immagine lignea della "Regina Montis Summani" portata dal dismesso Santuario dei
Frati Gerolimini. La comoda forestale sale in mezzo al bosco sino in località Barchi (mt 740). Uno squarcio tra gli alberi e si intravede la valle, il sasso di Meda e tutta la costa del Monte Cengio dalla parte opposta della valle. Un tintinnio di campanacci rivela la presenza di un gruppo di capre dalle corna maestose lungo il sentiero e nei brevi pianori sparse a brucare. Si continua oltre Campigolo (mt 1040), il paesaggio è mutato e al bosco si è sostituito il pascolo, faggi isolati si stagliano contro il cielo azzurro. Raggiungiamo il Santuario di Santa Maria del Summano (mt 1188) con il suo vivace intonaco dai profili arancioni, la cui origine è oscura. Secondo la tradizione nell'anno 77 del I secolo d.c. San Prosdocimo, primo vescovo di Padova, giunse sulla vetta del monte per abbattere un tempio pagano dedicato a Plutone (Summus Manium) e costruire un sacello intitolato a Maria. A questo punto una parte del gruppo decide di non proseguire per la cima, ci sono ulteriori cento metri di dislivello, ma chi arriva alla vetta - dominata da un impressionante Cristo in acciaio, opera dello scultore Giorgio Sperotto di Marano Vicentino - viene letteralmente abbracciato dalla spettacolare visione della vallata. Il ritorno, considerato in origine lungo il sentiero dei Girolimini, si preferisce percorrerlo sullo stesso sentiero dell'andata.
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