mercoledì 2 maggio 2018

Due marmotte a Forte San Marco (martedì 1° maggio)

La terra tra Caprino e Rivoli è notoriamente famosa come la "Terra dei Forti" per la massiccia presenza di fortificazioni militari e forte San Marco faceva parte della barriera italiana della Val d'Adige, passaggio obbligato tra l'Italia e il Nord Europa, e quindi strategicamente importante. La fortezza si allunga sullo sperone roccioso del monte Cordespino, isolatissima a 451 metri di quota, da dove domina la sottostante vallata con un panorama a 360 gradi che va da Verona alla Lessinia, dal monte Pastello al Corno d'Aquilio, dal basso Garda alle creste del Baldo e dove nel suo punto più alto la visuale ti lascia davvero senza fiato! La strada che porta al forte è una tortuosa carrareccia militare che sale in un susseguirsi di tornanti (ben quaranta) letteralmente aggrappata alla roccia con partenza da Zuane, ora trasformata in un sentiero naturalistico. Sorto sul luogo di un'antica cappella dedicata a San Marco, la costruzione del forte fu iniziata nel 1888 allo scopo di completare la linea difensiva con il confine austro-ungarico, ovvero tra Veneto e Trentino all'epoca ancora territorio austriaco, completata nel 1913 e pesantemente armato durante la prima guerra mondiale salvo poi venire utilizzato quasi esclusivamente per l'acquartieramento delle truppe tanto che gli unici colpi sparati furono contro aerei austriaci che volavano verso Verona.
il cortile del forte
Il modello progettuale di forte San Marco segue la scuola del generale italiano Enrico Rocchi, infatti la sua pianta stretta e allungata ben si adattava al contrafforte roccioso a picco sull'Adige rendendolo di fatto invulnerabile. Un profondo fossato circonda il forte sui tre lati mentre il quarto cade a precipizio sulla vallata. L'ingresso presentava un ponte levatoio, ancora esistente, e tutto il perimetro era difeso da fucilerie mentre le cannoniere erano disposte su ogni punto cardinale. Il complesso si articola in vari spazi che racchiudono due cortili interni dove si affacciano i vari locali per le truppe, magazzini, polveriere interrate, stalle e un telegrafo ottico, strutturalmente quasi un labirinto che andiamo ad esplorare nelle sue stanze più buie e profonde. Il forte era perfettamente autonomo e il muro in pietra ammonitica, tipica di questa zona, con archivolti in cotto lo rendeva nel suo insieme possente ed elegante. E' un vero peccato che questa struttura, come altri baluardi militari della provincia di Verona ad eccezione del vicino forte di Rivoli, sia abbandonata ad un colposo oblio, invasa dalla vegetazione e da mani vandaliche perché meriterebbe 
un progetto di recupero polivalente come avviene in altri paesi europei...

PARTENZA: Zuane (mt 186)
SEGNAVIA: percorso naturalistico Comunità Montana del Baldo
DIFFICOLTA': E
DISLIVELLO: mt 265
ALTITUDINE: mt 451
LUNGHEZZA: km 7

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