Il maniero è stato costruito su enormi macigni staccatosi dal Cengio Rosso, da cui il nome. L'importanza storica del castello deriva dalla sua posizione strategica che per moltissimo tempo ha segnato il confine tra il Tirolo e la Repubblica di Venezia. Questa posizione lo rese teatro di scontri come la famosa battaglia di Calliano del 10 agosto 1487. Dopo la sosta panino attraversiamo i vigneti del Marzemino e, superato un antico cancello, recuperiamo la traccia del Percorso dell'Arte che conduce in breve tempo alle roboanti cascate del Rio Cavallo, o del Rosspach nella lingua cimbra, così denominato per via dei mille salti d'acqua che come un giovane puledro il torrente disegna lungo il suo corso. Risaliamo seccamente sino all'asfalto stradale per affrontare l'ultimo tratto in salita del sentiero del Gac che ci riporta a Castel Beseno. Ora è tempo di visitare questa splendida fortezza che mantiene inalterato il suo fascino secolare. Le prime notizie risalgono al dodicesimo secolo, feudo dei conti di Appiano e abitato da una famiglia di loro vassalli, i Da Beseno. Circa un secolo più tardi il castello passa sotto il controllo della famiglia dei Castelbarco e verso la metà del Quattrocento si trova al centro delle diatribe tra la repubblica veneziana e i tirolesi che si concludono nella sanguinosa battaglia di Calliano dove seimila veneti cadono sul campo e il loro condottiero Roberto Sanseverino d'Aragona trova la morte nell'Adige. Dopo aver resistito anche agli assalti di Napoleone, il castello perde la sua primaria funzione difensiva cadendo in un lungo oblio sino al suo definitivo recupero storico. Castel Beseno è un alternarsi stupendo di torri, merli e bastioni. Il cuore del castello è protetto dalle cinta muraria e una prima porta permette di accedere a quello che un tempo era la postazione di guardia.
A nord del bastione si apre una terza porta detta Porta Scura caratterizzata dalla sua profondità e dalla presenza di tre porte, disposte in stretta successione su un terreno in forte pendenza e con un’angolazione tale da impedire eventuali attacchi nemici. Sulla Corte d'Onore si affacciano i caseggiati in cui si svolgevano le attività quotidiane, cucine, forni, cantine e le cisterne che facevano confluire l'acqua raccolta nei giorni di pioggia all'interno del Palazzo di Marcabruno. Entrandovi un importante allestimento riproduce emozionalmente la morte del Sanseverino mentre nelle sale al piano superiore è presente una mostra permanente di armi e armature. Dal cortile si sale al camminamento di ronda da cui si gode la stupenda vista sul territorio circostante, ideale filo conduttore con la Storia.
PARTENZA: Percorso dell'Arte
DIFFICOLTA': E
DISLIVELLO: mt 200
ALTITUDINE: mt 426
LUNGHEZZA: km 10
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