lunedì 27 febbraio 2017

"Marmotte in Maschera" (sabato 25 febbraio)


Siamo nel vivo del Carnevale, la festa più allegra e divertente, la più attesa da quanti amano evadere dagli schemi quotidiani lasciando volare la propria fantasia sfoggiando le maschere più originali e i vestiti più stravaganti.
Ecco una draculessa chiacchierare con l'intrepido cow-boy, un pirata all'arrembaggio se la ride con un'imparruccata multicolor mentre alcune marmotte rivisitano con inguaribile senso dell'humour "Alice nel paese delle meraviglie" di Lewis Carroll, insomma avvolte da scherzi, burle, stelle filanti, coriandoli, musica a pieno ritmo...e da un ricco buffet ecco "Marmotte in maschera" o meglio una serata all'insegna della giocosità e del travestimento trascorsa nella grande sala del ristorante "Amorin" di San Giovanni Lupatoto nel veronese.

domenica 19 febbraio 2017

Sabato 18 febbraio bellissima escursione al "Respiro degli Alberi"

Il gruppo marmotte alla scoperta de "Il respiro del Alberi", percorso naturalistico di arte contemporanea nella suggestione del bosco con l'albero quale elemento di vita. Partiamo da Costa di Folgaria sotto un cielo splendidamente blu e un sole caldo che creava un'atmosfera di magia, oltremodo la neve già battuta permetteva di camminare sul sentiero senza l'ausilio delle ciaspole e quindi in totale libertà. Lungo il percorso ci siamo imbattute nelle installazioni artistiche , in un crescendo di pensieri ed emozioni, "accompagnate" dalla descrizione dell'opera e da un pensiero poetico e mentre la sfera solare troneggiava in alto, tavoli e panchine ci invitavano a dar fondo al nostro pranzo al sacco.
Sul ritorno il lago di Lavarone attirava la nostra attenzione. Con nostro stupore alcuni sommozzatori effettuavano delle immersioni mentre il profondo strato ghiacciato della superficie del lago (non meno di 40 centimetri) ci faceva osare l'inosabile: camminare su quella surreale distesa di acqua ghiacciata al suono melodico dei vicini canneti appena accarezzati dal vento. La bella escursione si concludeva al parcheggio tra abbracci e visi sorridenti.

(mariaelena)

lunedì 6 febbraio 2017

"Storie dell'Impressionismo" a Treviso (domenica 5 febbraio)

Ecco l'Impressionismo, passaggio dal classicismo dell'Accademia al tripudio della luce e del colore di Monet e compagni, tutti presenti nella grande mostra allestita sino al 1° maggio a Treviso, negli spazi del Museo di Santa Caterina. Intitolato solennemente Storie dell'Impressionismo. I grandi protagonisti da Monet a Renoir da Van Gogh a Gauguin, sono ben 140 i capolavori provenienti dalle maggiori collezioni pubbliche e private di mezzo mondo, evento espositivo che celebra i venti anni di Linea d'ombra, la società fondata e diretta da Marco Goldin."Ho lavorato un anno e mezzo - spiega Goldin - per mettere a punto un percorso capace di contestualizzare le diverse anime dell'Impressionismo in relazione anche con la produzione dell'epoca esibita nei Salon". In realtà la mostra prende le mosse dai primi decenni dell'800, dai ritratti di Ingres e Delacroix, che iniziavano a introdurre importanti trasformazioni pittoriche. Accanto i capolavori impressionisti che documentano una rivoluzione già in atto e che avrebbe portato molto lontano, nel cuore delle Avanguardie e dell'Astrazione. Ecco dunque lo strepitoso "Il clown" di Renoir (1868), il "Ritratto di un bambino della famiglia Lange" di Manet (1861), "La Vigilanza" di Puvis de Chavannes (1866) un colpo d'occhio straordinario che spiega nel suo insieme, "il passaggio - dice Goldin - dal ritratto accademico a quello romantico e quindi realistico per approdare alla poetica della vita moderna peculiare dell'Impressionismo". Una vita non più celebrata, bensì ricordata in tanti momenti quotidiani, magari pieni di gioia, come appunto nel caso di Renoir, presente anche con "Mademoiselle Irene Cahen d'Anvers" (1880), splendida icona della mostra e l'ancor più bella "Bambina con l'uccellino" del 1882, proveniente dal Clark Art Institute del Massachusetts. 
Nelle sale che si rincorrono tortuose, tra un Cima da Conegliano e un Guardi, ci si stupisce di poter ancora ammirare opere poco esposte nelle numerose mostre che celebrano questo movimento pittorico. In particolare, Goldin è riuscito a portare a Treviso un nucleo rilevante di dipinti di Edouard Manet, molto raramente concessi in prestito. L'evoluzione del ritratto impressionista prosegue quindi con una magnifica versione di "La Berceuse" di Van Gogh, che guarda due capolavori di Gauguin, "Ritratto di Vaite Goupil" e "Gli antenati di Tehamana", il suo ultimo saluto alla Polinesia personificata nelle sembianze della giovane compagna. Si tratta dell'opera più preziosa della mostra conservato all'Art Institute di Chicago. Il viaggio nelle molte storie dell'Impressionismo prosegue con le figure en plein air, che illustra il tema dominante del movimento francese, diventato quasi una religione per essere poi scardinato dal suo stesso profeta, Monet. Dopo una splendida incursione nella natura morta, ovviamente rappresentata da Cezanne, a farla da padrone è però il paesaggio in tutte le sue declinazioni, affiancato anche dalle opere originali dei maestri giapponesi Hiroshige e Hokusai. La sua celeberrima "Onda" è posta accanto a quella di Courbet, mentre le sue vedute marine fanno da contrappunto alla serie delle scogliere in cui Monet consuma il personale "tradimento" della pittura en plein air in nome di una dimensione di pura introspezione. Lo dimostrano le due versioni delle Ninfee, ormai solo luce e colore, come del resto le foreste di Cezanne denunciano l'ossessione dell'artista per la costruzione della forma.
 "È una pittura che supera completamente la realtà - conclude Goldin - e rappresenta ormai mondi interiori. Con i suoi alberi Cezanne anticipa il cubismo di Picasso, invece Monet, tra covoni, ninfee e salici, sarà il precursore dell'Informale e dell'Impressionismo astratto di Jackson Pollock". E l'allestimento stesso ne cavalca il concetto e le diverse sezioni della mostra, pur seguendo un ordine cronologico, si intersecano fra di loro in modo leggero lasciando l'osservatore libero tra visioni pittoriche e tratteggi storici.

(fonte da La tribuna di Treviso)