lunedì 3 ottobre 2016

Due marmotte a Castel Tirol (domenica 2 ottobre)

Tra chiaroscuri decisamente autunnali la prima domenica di ottobre stempera i toni di questa incantevole landa altoatesina. Sì perchè oggi siamo a Tirolo, un caratteristico borgo a una manciata di chilometri da Merano, usi e costumi del vicino Tirol austiaco, nel cuore verde del parco naturale del Gruppo di Tessa. Situato ad una altitudine di 596 metri, Tirolo (Dorf Tirol in tedesco per distinguerlo dalla regione) si snoda fra brevi viuzze e caratteristiche abitazioni e tutte sembrano convogliarsi verso la panoramica che si getta sulla val Passiria. Poi alzi lo sguardo e sopra un colle maestoso emerge imponente Castel Tirolo. La visione è spettacolare e il cielo quasi plumbeo avvolge di arcana magia il fantastico maniero. Edificato a partire dall'anno 1138 dai conti di Tirolo, il castello ben presto diventa il più importante di tutta la regione a monito della potenza della casata che lo abitava. La salita, prima dolce e rilassante, s'impenna decisamente negli ultimi duecento metri proprio quando il cielo apre i rubinetti. Al volo riusciamo a varcare l'entrata. A nord del castello si erge il possente mastio difensivo affiancato da ciò che rimane dell'edificio residenziale, frutto di un ottimo lavoro di restauro. 
Seguendo il percorso fra tracce secolari (pezzi di stoffe, antichi vasellami, copie miniate, armature) raggiungiamo un trono teatrale, posto accanto ad uno stretto incavo adibito a "guardaroba medievale" e divertite proviamo a trasformarci in re, regine, paggi o cavalieri entrando a pieno titolo nella sua storia. E la storia di Castel Tirol ci riporta al marzo 1347 durante la guerra mossa da Carlo di Lussemburgo, re di Boema, guerra che mise in seria difficoltà la resistenza del bastione difeso con incredibile valore dall'arciduchessa Margherita di Tirolo-Gorizia, reggente del casato ed ex cognata di Carlo avendone sposato il fratello Giovanni Enrico di Lussemburgo poi ripudiato (cosa inusuale per l'epoca). Le vicende storiche porteranno poi Margherita a lasciare il trono a Rodolfo IV d'Asburgo e dal 1363 la storia del Tirolo si legherà per più di cinquecento anni con quella della casata asburgica. Nel frattempo è scoppiato un bel temporale e mentre Giove Pluvio si diverte con fulmini, saette e cascate d'acqua, noi attraversiamo il bel camminamento di ronda che volge lo sguardo verso Tirolo e la sua valle, per rientrare poi nel bastione e raggiungere la cappella superiore dominata da un grande Cristo in croce con a lato la Madonna e San Giovanni ascrivibile al 1330 circa.
Una serie di scaloni conduce nelle diverse ali del castello sino alla grande Sala dei Cavalieri attraverso importanti portali, caratterizzati da figure zooformi, veri capolavori di arte romanica. Nel frattempo la pioggia ha lasciato il passo ad un tiepido sole e sull'orizzonte uno splendido arcobaleno cinge nell'immaginifico abbraccio i vigneti della vallata. L'intero nucleo castellano è un susseguirsi di memorie storiche, i muri trasudano lontane vicende, nella corte interna brevi chiacchiericci e il leggero stormire delle fronde. Fuori dalle possenti mura svettano le cime dolomitiche. La funivia che parte dal centro del paese raggiunge in pochi minuti i 1400 metri della stazione a monte di Hochmuth. Da qui dipartono una serie di sentieri che raggiungono Cima Muta (mt 2294), la Val Venosta e i bellissimi laghi di Sopranes, nell'omonima valle. Ma questa è un'altra storia...

www.schlosstirol.it

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