Trovi marmotte sulle scalinate che portano alle scuderie, altre le vedi arrampicarsi sui ripidi scalini dell'imponente Mastio, fino al quarto piano dove c'è la Stanza dell'Amore, tratteggi perimetrali di affreschi in cui si inneggia all'amor cortese, poi si continua a salire e la panoramica sulla Vallagarina è impareggiabile. Il gioco delle scale, dei rimandi alla vita castellana, di rumore di zoccoli sul selciato emergono dal nostro immaginario mentre ci divertiamo a girovagare per l'antico maniero. Ora il sole è allo zenit e allora tutte sotto il bel pergolato di uve! Se la pigrizia acchiappa alcune marmotte, un gruppetto preferisce optare per una breve camminata lungo il sentiero 686 che porta verso Bocca d'Ardole. Ovviamente data l'ora pomeridiana meglio non salire molto, il tracciato è sconnesso, entriamo in un aggrovigliato tratto boschivo non particolarmente interessante ma che permette di godere dall'alto della superba visione del castello.
martedì 30 settembre 2014
Il castello di Avio (domenica 28 settembre)
Trentino terra di grandi uve, immense montagne e magnifici castelli. Prendi una domenica di sole, ti butti sulla Brennero e avvicinandoti ad Avio scorgi il bel castello a guardia degli antichi guadi dell'Adige. Le prime notizie del castello risalgono all'epoca longobarda sulle tracce del passaggio di re Autari e della regina Teodolinda. Il maniero è uno splendido esempio di fortificazione medievale che nei secoli successivi si è rafforzato con l'aggiunta di spesse cinte murarie e l'innalzamento di torrioni, trasformandosi in piccola corte feudale come testimonia il Palazzo Baronale con lo splendido ciclo di affreschi trecenteschi riconducibili al signore del luogo, Azzone dei Castelbarco. Tra alterne vicende il castello passò al doge di Venezia, poi sotto il controllo austriaco per ritornare in mani italiane dopo la prima guerra mondiale e successivamente fatto dono al Fai, ente no-profit che da quasi 40 anni agisce per la salvaguardia del patrimonio artistico nazionale, che ha provveduto al suo restauro. Fin qui la storia. Nel frattempo ecco le marmotte percorrere la stradina collinare in ardua salita, le voci concitate e gli scatti fotografici a fermare lo slancio delle mura e delle possenti torri. Oltrepassata la Torre Aperta entriamo nella Casa delle Guardie, una piccola costruzione sulla nostra sinistra decorata da meravigliosi affreschi che nella seconda sala, ci riportano ad antiche battaglie, duelli di spada, scene di cavalieri in armi. A questo punto il gruppo si "disperde"...
Trovi marmotte sulle scalinate che portano alle scuderie, altre le vedi arrampicarsi sui ripidi scalini dell'imponente Mastio, fino al quarto piano dove c'è la Stanza dell'Amore, tratteggi perimetrali di affreschi in cui si inneggia all'amor cortese, poi si continua a salire e la panoramica sulla Vallagarina è impareggiabile. Il gioco delle scale, dei rimandi alla vita castellana, di rumore di zoccoli sul selciato emergono dal nostro immaginario mentre ci divertiamo a girovagare per l'antico maniero. Ora il sole è allo zenit e allora tutte sotto il bel pergolato di uve! Se la pigrizia acchiappa alcune marmotte, un gruppetto preferisce optare per una breve camminata lungo il sentiero 686 che porta verso Bocca d'Ardole. Ovviamente data l'ora pomeridiana meglio non salire molto, il tracciato è sconnesso, entriamo in un aggrovigliato tratto boschivo non particolarmente interessante ma che permette di godere dall'alto della superba visione del castello.
Trovi marmotte sulle scalinate che portano alle scuderie, altre le vedi arrampicarsi sui ripidi scalini dell'imponente Mastio, fino al quarto piano dove c'è la Stanza dell'Amore, tratteggi perimetrali di affreschi in cui si inneggia all'amor cortese, poi si continua a salire e la panoramica sulla Vallagarina è impareggiabile. Il gioco delle scale, dei rimandi alla vita castellana, di rumore di zoccoli sul selciato emergono dal nostro immaginario mentre ci divertiamo a girovagare per l'antico maniero. Ora il sole è allo zenit e allora tutte sotto il bel pergolato di uve! Se la pigrizia acchiappa alcune marmotte, un gruppetto preferisce optare per una breve camminata lungo il sentiero 686 che porta verso Bocca d'Ardole. Ovviamente data l'ora pomeridiana meglio non salire molto, il tracciato è sconnesso, entriamo in un aggrovigliato tratto boschivo non particolarmente interessante ma che permette di godere dall'alto della superba visione del castello.
mercoledì 24 settembre 2014
Il forte Wohlgemuth (domenica 21 settembre)
Lasciamo il forte mentre il sole declina sulle colline moreniche....
martedì 16 settembre 2014
Le cascate della Val Genova (14 settembre)
rigogliose di abeti, larici, faggi, prati inondati di fiori e tumultuosi torrenti, a buon titolo denominata la Valle delle cascate per la ricchezza delle acque sul suo territorio. Stavolta ce la facciamo. Escursione più volte rinviata per le bizze di un meteo impazzito, questo stralcio d'estate ci regala finalmente una splendida giornata di sole. L'appuntamento per tutte le marmotte è a Tione di Trento, per poi proseguire verso Carisolo lungo la statale 239. Una secca svolta a sinistra e subito la strada si restringe lasciando il passo a scenari incantevoli, mentre la valle si incunea fra strette pareti e ripidi versanti coperti da fitti boschi di conifere. Raggiungiamo Ponte Verde dove barattiamo l'auto per zaini e scarponcini, pochi passi e andiamo a raccogliere le emozioni della cascata del Nardis, un brivido d'energia di oltre centro metri d'altezza, alimentato dal ghiacciaio della Presanella, che si ammira senza parole e col naso all'insù. Seguiamo il sentiero delle cascate. Il tracciato è una intricatissima ragnatela di radici che affiorano sotto i nostri piedi, il bosco profuma di muschio. Il paesaggio sembra quasi rubato a certe scene del profondo Nord in totale sintonia col torrente Sarca che scalpita impetuoso sino a fondovalle. Lungo il cammino s'incontrano tracce importanti di trincee e fortificazioni, la linea degli Honved. Facevano parte del fronte austro-ungarico e qui vi erano dislocati i soldati ungheresi che controllavano le montagne circostanti, mute testimoni delle vicende belliche della Guerra Bianca. Superiamo ponticelli umidi saltando torrentelli borbottanti, poi di colpo il bosco si ferma aprendosi su un'ampia radura che porta ad un successivo strappo in quota verso le cascate di Làres, la prima più bassa, e trenta metri più in alto, quella maggiore, un'immensa montagna d'acqua che si abbatte fragorosa sulle grandi rocce. Le foto si sprecano. Sarebbe bello andare avanti sino al rifugio Bedole a mt 1584, ma il tempo fugge velocemente! Una marmotta chiede il perché del nome Val Genova. Mi informo e leggo che non è del tutto chiara l'origine della denominazione. Il toponimo "Zènua" compare già in documenti datati intorno al 1200 per indicare una regione particolarmente ricca di acque. Ritorniamo sui nostri passi stanche ma emozionate. Doverosa una sosta per un caffè, davanti al rimbombo scintillante del Nardis mentre il pomeriggio volge al termine...
sabato 13 settembre 2014
Una "due giorni" in Germania (10-11 settembre)
mercoledì 10 settembre 2014
Il Buco del Piombo sul lago di Como (7 settembre)

(Santina)
Sabato al Festivaletteratura di Mantova (6 settembre)

Noi andiamo a sentire Michael Pollan, autore de La cucina dei quattro alimenti. Davvero interessante. Nel tardo pomeriggio lo storico della lingua Giuseppe Antonelli incontrava Anna Marchesini, componente del famoso Trio comico e ora intensa autrice della narrativa italiana. La presentazione della sua ultima fatica, una raccolta di racconti Moscerine, era già sold out ancor prima dell'inizio del festival! Allora ti fermi ad ascoltare "La compagnia della lettura" che ti intrattiene con letture di autori del Novecento. Tra il brulicare di gente e i musicisti che inondano le strade a ritmo di swing, la nostra attenzione si muove verso piazza Broletto apparecchiata di tutto punto, dove ci gustiamo una buona pizza mentre le ombre della sera si appropriano lentamente della città. L'ultimo appuntamento ci riporta a piazza Castello dove la banda Osiris, accompagnata da Federico Taddia e dal filosofo Telmo Pievani "danno vita ad un incontro/scontro/spettacolo tra il sex e il sax", citando testualmente il programma. E' quasi mezzanotte ma nessuno sembra aver voglia di staccarsi dalla magia di questa giornata. In un mondo che appare sempre più standardizzato, la vivacità delle proposte letterarie presentate al Festivaletteratura conferma un approccio vitale e sempre più partecipe delle persone alla cultura.
martedì 2 settembre 2014
domenica 31 agosto al santuario Madonna della Corona (VR): quanti scalini!

(Anna)
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