Parcheggiamo in località Cantul di Aviatico, si sale lungo via Cornagera per andare poi ad imboccare un sentiero su gradoni di legno che, con un primo tratto decisamente ripido, dapprima in campo aperto, affiancando alcune abitazioni, poi nel fitto bosco di carpini, faggi e noccioli, l'erto sentiero avanza in buona pendenza per un breve ma intenso tratto fino a intercettare alcuni bivi e un rudere immerso nella vegetazione. Il percorso è distinto dal segnavia Cai 537 e dopo circa una trentina di minuti ci si ritrova ai piedi di un ghiaione da dove si notano, poco sopra, i bianchi e calcarei torrioni della Cornagera che fanno da contrasto al verde della vegetazione in un paesaggio aspro e selvaggio. Si incrocia successivamente il sentiero Cai 521 e da questo punto il sentiero ha numerazione doppia (537-521). Oltrepassate le guglie più alte entriamo in un vallone racchiuso tra pareti verticali, un piccolo canyon che si insinua nel cuore della montagna offrendo scenari che si trasformano ad ogni passo: pinnacoli e pietraie, anse e piccole forre, luci ed ombre denominato non a caso il "Labirinto". Proseguiamo lungo il canyon fino ad intercettare un cartello che indica la via per la cima della Cornagera. Va ricordato che questo tratto è consigliato solo ad escursionisti esperti (EE) e il sentiero richiede attenzione e assenza di vertigini.
Si supera con arrampicata una piccola balza rocciosa e, giunti in cresta, la si rimonta fino alla cima. In pochi minuti guadagniamo la croce di vetta a 1312 metri e davanti a noi si apre visivamente tutto l'altopiano di Selvino. Si prosegue in leggera discesa il sentiero che porta al "Büs dela Carolina", la profonda fenditura nella roccia che nella parte finale quasi a stento consente il passaggio di una persona con lo zaino. All'uscita della faglia si prosegue sempre a destra, si arriva alla vetta del Monte Poieto a quota 1360 metri dove sorge una piccola edicola dedicata alla Madonna delle Nevi e con uno sguardo alla traccia si continua per il Rifugio Poieto, in prossimità degli impianti di cabinovia. Il complesso, da sempre considerato una delle infrastrutture di punta dell’altopiano Selvino-Aviatico, sta attraversando uno dei momenti più difficili ed incerti di una storia che ne aveva fatto, fin dagli anni Cinquanta, un modello turistico d'avanguardia. Dal 15 gennaio 2024 la struttura è chiusa a tempo indeterminato. Ferma la cabinovia, chiusi albergo e ristorante. Peccato. Appena sotto il rifugio c'è il Parco Daini, con alcuni cervidi intenti alla mangiatoia. Seguendo la sterrata che entra nella faggeta arriviamo a La Forca (mt 1160), dove il sentiero volge verso la verdissima Val Vertova aprendo bellissimi scorci sul Monte Alben, e da qui si scende lungo una stradella in direzione di Aviatico (Cai 519) che porta alla Madonna del Buon Consiglio. All'incrocio con Via Coletti tre gradini a sinistra, una traccia erbosa ed abbandoniamo l'asfalto. Siamo in località Seresana (mt 1103), ci alziamo nuovamente di quota passando sotto la cabinovia, rientriamo nella selva boschiva andando ad incrociare la segnaletica di Aviatico (piazzale bidonvia) che
scende al paese e successivamente al parcheggio. Conclusione di giornata all'ottima Caffetteria Del Piccinini di Selvino.
PARTENZA: mt 1022
SEGNAVIA: Cai 519-521-537
DIFFICOLTA': E-EE
DISLIVELLO: mt 325
ALTITUDINE: mt 1312
LUNGHEZZA: km 9
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