lunedì 3 giugno 2024

Nel cuore dell'Appennino bolognese: dalle Grotte di Soprasasso al Castello Manservisi - (1-2 giugno)

SABATO 1 GIUGNO - I tafoni sono particolari cavità nella roccia presenti soprattutto in rocce granulari come l'arenaria, con pareti lisce e sono particolarmente comuni nelle zone marittime, nelle zone aride e nei deserti. In Italia è possibile trovarli in Sardegna, ad esempio nell'isola di La Maddalena, creati dalla erosione eolica e da quella dovuta al sale marino che disgrega la roccia. Lontano dalla costa si trovano nell’entroterra emiliano a Soprasasso, in località Monte Cavalloro, nel comune di Vergato, un territorio sospeso tra la valle del fiume Reno e le panoramiche montagne dell’Appennino bolognese. Tendenzialmente porosa e granulare l’arenaria è stata modellata a queste altitudini dall’azione continua del vento e dell’acqua di condensazione dando vita a un fenomeno davvero singolare. Per raggiungerle occorre seguire un sentiero ad anello ricavato qualche anno fa sull’antico tracciato della Linea Gotica, che parte dalla località Cavalloro, sede della piccola chiesa abbandonata dedicata a San Giorgio. L’imbocco del sentiero è ben segnalato, si sale su una comoda forestale sino a svoltare a sinistra su un sentiero all'interno del bosco, continuando in decisa salita.
Alla base dello sperone di roccia occorre prestare attenzione a causa di qualche passaggio esposto e ad una discesa su superfici rocciose molto levigate aiutandosi con un cordino d'acciaio. Si alterna una serie di anfratti e di ripari scavati negli strati più teneri della roccia, poi ecco la grande apertura della grotta di Soprasasso, la più spettacolare, e infine, poco sopra il sentiero, la stretta e oscura grotta Buia con intorno la magnifica vista sulla valle del Reno e il paesaggio montano che si spinge fino al Corno alle Scale. Da qui il sentiero prosegue a mezza costa, con una segnaletica non sempre di facile interpretazione per poi piegare verso Riolo, lungo una mulattiera e quindi una bella strada asfaltata di campagna che corre tra splendidi campi e case antichissime sino a ritornare al punto di partenza. Conclusione di giornata all'Osteria Peccato di Gola di Susano (Vergato), locale autenticamente rustico e accogliente. Il menù offre una scelta di piatti tipici della tradizione emiliana. I dolci, squisitissimi, tutti preparati dalla ruspante titolare.
DOMENICA 2 GIUGNO -  Raggiungiamo il Castello Manservisi  a Castelluccio, un borgo adagiato su un assolato crinale a 810 metri di altitudine, che scende dal monte Cavallo e Monte Tresca e da cui si dominano le valli circostanti. L’attuale assetto del Castello è frutto di una consistente ristrutturazione realizzata a fine ottocento da Alessandro Manservisi, allora proprietario di una delle più importanti sartorie di Bologna, che lo acquista nel 1886 per 50.000 lire. Il complesso apparteneva alla nobile famiglia dei Nanni-Levera che aveva fatto fortuna al servizio del cardinale Lambertini, futuro papa Benedetto XIV. Il rispetto delle proporzioni, l’armoniosità delle linee rende questo edificio un tipico esempio di quell’architettura romantica che fu di moda nell’ultimo trentennio del diciannovesimo secolo.
Quando Alessandro Manservisi scompare nel 1912 dispone che la proprietà venga devoluta a stazione climatica per i bambini. L’esistenza della colonia caratterizza la vita del castello e di Castelluccio per tutto il secolo scorso e attualmente è di proprietà del Comune di Bologna ma di fatto i lavori di restauro sono stati portati avanti dall'associazione "Castello Manservisi" formata da volontari, che per evitare il rischio di abbandono e di degrado totale, lo hanno trasformato in centro espositivo, culturale e turistico dell'alta valle del Reno. Concludiamo il breve tour con una puntata alle suggestive Grotte di Labante, le più imponenti grotte di travertino in Italia - un fenomeno carsico unico - situate nella Valle dell'Aneva, in località San Cristoforo di Labante. Le grotte, lunghe 54 metri, si sono formate grazie alle acque provenienti dalla sorgente di San Cristoforo. L’acqua calcarea salta su due speroni di roccia che formano un profilo molto particolare. Risaliamo verso la seicentesca chiesa di San Cristoforo che sorge a mezza costa lungo la provinciale che conduce dal fondovalle del Reno a Castel d’Aiano. E’ strettamente connessa alle grotte di travertino sottostanti dalle quali venne ricavato il materiale da costruzione.

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