giovedì 4 settembre 2025

Ancora una ventina di numeri da prenotare!!!


Siamo già partite con il nuovo cesto, estrazione del lotto di SABATO 11 OTTOBRE ruota di MILANO, con un buono del valore di 80 euro spendibile nei negozi Mediaworld come premio al primo numero estratto! Ovviamente si premieranno anche il 2°-3°-4° e 5° numero estratto. DUE EURO OGNI NUMERO PRENOTATO.

Molti numeri sono già stati prenotati. Forza marmotte!!!
Info e prenotazioni al 347 1527671 e sulle nostre pagine Facebook

martedì 2 settembre 2025

Domenica 14 settembre si ripete l'appuntamento gastronomico nella bella location della nostra marmotta Bice.

"Spiedo, pollo, patatine etc...sempre da Bice" si terrà domenica 14 settembre a partire dalle ore 12.30 a Concesio in via Paolo Borsellino n° 32.
Costo partecipazione: 22 euro
MAX 30 PERSONE
Anche alle vegetariane verrà data particolare attenzione!
Info e prenotazioni al 347 1527671, sulle nostre pagine Facebook e su questo blog

lunedì 1 settembre 2025

Prossimamente...con le marmotte

PROGRAMMA 2025

- "Spiedo, pollo...da Bice" - domenica 14 settembre
- I Tre castelli di Appiano - domenica 21 settembre
- Trekking in definizione (27 settembre)
- Nuovo tour in Tuscia (3-8 ottobre)
- Torneo interregionale di bowling a Bussolengo (ottobre)
- Mostra di Escher a Padova (fine ottobre)
... e tanti altri programmi in definizione

Le escursioni in montagna tra le Dolomiti e le Prealpi lombarde, le cene, pranzi e apericene saranno inseriti di volta in volta nel programma considerando anche il venerdì sera e il sabato
Contatto telefonico: 347 1527671



"Mario Giacomelli. Il fotografo e il poeta" a Palazzo Reale di Milano - domenica 31 agosto

Nel centenario della nascita di Mario Giacomelli, uno dei fotografi italiani più noti del Novecento, Palazzo Reale di Milano ospita la mostra , un’opportunità unica per riscoprire Giacomelli non solo come fotografo ma come figura centrale nel panorama artistico e culturale del Novecento, capace di costruire un ponte tra fotografia, pittura, poesia e scultura. La mostra milanese, si svolge in parallelo ad un altro importante progetto espositivo, Mario Giacomelli. Il fotografo e l’artista, in corso al Palazzo delle Esposizioni di Roma e propone un itinerario che esplora il rapporto tra fotografia e poesia nella produzione di Giacomelli, sottolineando come la parola poetica abbia costituito una fonte costante di ispirazione nella sua ricerca. L’artista stesso definiva la fotografia un’alchimia, un processo in cui materiali e tecniche assumono significati simbolici, riflettendo il percorso esistenziale dell’autore.
Il percorso espositivo si apre con una sezione introduttiva in cui si delineano le premesse del legame tra fotografia e poesia. La serie Per poesie (realizzata tra gli anni Sessanta e Novanta) raccoglie un ampio repertorio di immagini che Giacomelli utilizza come materia visiva da trasformare in composizione.
A questa si affianca la serie Favola, verso possibili significati interiori (1983–1984), in cui la fotografia si trasforma in segno, in simbolo, e assume la funzione di racconto visivo. Uno dei fulcri della mostra è rappresentato dal dialogo con L’Infinito di Giacomo Leopardi. In questo caso, l’omonima serie fotografica (1986–1990) e quella di Presa di coscienza sulla natura (1976–1980) si confrontano con l’essenza contemplativa dei versi leopardiani, trasfigurando luce e ombra in forme liriche sospese nel tempo. La sala successiva è interamente dedicata alla serie Bando (1997–1999), ispirata all’omonima poesia di Sergio Corazzini. In questo nucleo, la fotografia si fa parola visiva, coi suoi bianchi bruciati e con le sagome che si dissolvono complice di un’espressività che affonda le radici nella fragilità dell’esistenza. Cuore pulsante della mostra è la sala dedicata alla straordinaria serie Io non ho mani che mi accarezzino il volto  ispirata alla poesia di Padre David Maria Turoldo. Nel bianco del cortile del Seminario Vescovile di Senigallia, un gruppo di giovani pretini si rincorre, come se volessero volare, come se i mantelli neri fossero delle ali. Queste immagini, che appaiono sospese, surreali, poetiche e insieme anche un poco disturbanti, immagini che ancora oggi sfidano lo spettatore, sono forse tra le più celebri della fotografia italiana. Siamo tra il 1961 e il 1963 e Mario Giacomelli, all’epoca giovane fotografo autodidatta, stava realizzando quella che sarebbe presto diventata una delle sue serie più celebri e controverse.
Nella sala successiva si celebra il tema dell'amore, accostando la serie Passato (1986-90), ispirata ai versi di Vincenzo Cardarelli, a quella nata dalle suggestioni di Caroline Branson da Spoon River (1967-73), di Edgar Lee Masters. Qui, la fotografia di Giacomelli si fonde con la parola poetica, restituendo immagini cariche di malinconia e memoria, dove il tempo si cristallizza. Viene poi celebrata la collaborazione con il poeta Francesco Permunian, in cui Giacomelli costruisce un contrappunto visivo alle poesie Ho la testa piena, mamma (1994-95) e Il teatro della neve (1984-86). In questo spazio, le immagini si fanno eco delle parole, in un dialogo serrato tra versi e fotografia, tra sogno e realtà, facendo vibrare il bianco e nero come un linguaggio poetico autonomo. La parte conclusiva della mostra raccoglie due opere della maturità, Ninna nanna (1985–1987), ispirata a Leonie Adams, e Felicità raggiunta, si cammina (1986–1988), nata dai versi di Eugenio Montale. In queste serie si percepisce una tensione verso l’essenzialità e la sintesi, in cui la fotografia eco di un pensiero intimo e universale. Ed infine l’omaggio che Giacomelli dedica alla Calabria del poeta Franco Costabile con la serie Il canto dei nuovi emigranti (1984–1985). Un racconto per immagini intriso di vissuto e nostalgia, che condivide con i versi di Costabile uno sguardo lucido e affettuoso sulla propria terra d’origine. La mostra si arricchisce della ricostruzione della sua camera oscura che consente di entrare in contatto diretto con il suo processo creativo, offrendo uno sguardo ravvicinato su tecniche, materiali e gesti dell’artista. Alcune bacheche espositive presentano composizioni poetiche autografe e materiali documentari che testimoniano l’intimo legame di Giacomelli con la parola scritta.

(fonte: finestresullarte.info)

Al Rifugio Capanna 2000 (Val Brembana) - sabato 30 agosto

Una escursione breve ma ugualmente spettacolare ci porta al rifugio Capanna 2000 situato in Val Serina, una laterale della Val Brembana (Prealpi Orobiche) a 1969 metri di altezza e posto sul versante sud del Pizzo Arera (mt 2512). Per raggiungere l'inizio del nostro percorso ci rechiamo a Zambla Alta dove, arrivando da Oltre il Colle, si vanno a seguire le indicazioni per il Monte Arera fino alla località Plassa (punto di partenza obbligato durante i mesi invernali). Da qui proseguiamo fino a quota 1600 metri dove sostiamo nell'ampio piazzale sotto i vecchi impianti di risalita. Ma attenzione! Prima della salita è obbligatorio fare il biglietto che consente la sosta. A sinistra possiamo imboccare il sentiero Cai 221 che per qualche centinaio di metri continua a seguire i tornanti della strada asfaltata per poi staccarsi e proseguire nei prati. A destra invece si prende il sentiero 237, che di fatto è la carrabile utilizzata dal rifugio, che con un giro più ampio e dolcemente sale verso Pian Cansaccio - punto di partenza per l'escursione che porta alla cima del pizzo Arera - e in un'ora circa ci porta direttamente al rifugio. Noi decidiamo di percorrere il sentiero 237. Davanti a noi il Pizzo Arera si erge in tutta la sua magnificenza ma più ci si avvicina e più la montagna tende ad essere meno visibile.
Passo dopo passo alla ricerca del silenzio e dei panorami mozzafiato appare l'anfiteatro naturale delle montagne circostanti, il Monte Alben, Cima della Croce e Cima della Spada. Guardando verso est rispetto alla direzione di salita svetta invece cima Foppazzi con i suoi 2903 metri. La montagna estremamente rocciosa crea un bellissimo stacco di colore rispetto ai prati verdeggianti presenti lungo il sentiero. Procediamo in costante salita e finalmente arriviamo a scorgere il rifugio in una incredibile posizione panoramica e soleggiata. Nelle giornate terse si può godere del panorama sulle Prealpi bergamasche, il Disgrazia, la Grigna, il Monte Rosa e il Monviso. Ai piedi del Pizzo Arera, nel tratto che collega il Rifugio Capanna 2000 al Lago Branchino, si trova il Sentiero dei Fiori, un percorso che permette agli escursionisti di ammirare le fioriture uniche presenti solo alle pendici di questa montagna, detti endemiti. Il sentiero è studiato con un percorso ad anello (circa 7 chilometri) lungo un tracciato che si snoda tra i 1800 metri e i 2000 metri di quota. Ma intanto fermiamoci a gustare taglieri di formaggi e saluti avvolti dalla polenta.

venerdì 29 agosto 2025

Concorso fotografico "L'overtourism: dinamiche e problematiche"



 CONCORSO FOTOGRAFICO
ASSOCIAZIONE ALLEGRE MARMOTTE

“L’overtourism: dinamiche e problematiche”


ORGANIZZATORI Il concorso fotografico, giunto alla quinta edizione, promosso dall’Associazione Allegre Marmotte si svolgerà dal 14 luglio al 5 ottobre 2025 

TEMA Il tema del concorso è un invito a raccontare attraverso l’occhio digitale di una macchina fotografica o di un cellulare le diverse chiavi di lettura di un fenomeno crescente, denominato overtourism, che vede accentrarsi in una destinazione turistica un numero eccessivo di visitatori. In questi casi si oltrepassa la soglia ricettiva del luogo e il sistema non è più in grado di gestire i flussi turistici in maniera razionale e funzionale. La facilità di spostamento e lo smisurato aumento della popolarità di alcuni luoghi grazie ai social, hanno prodotto a livello globale un incremento dei viaggi producendo nel contempo una concentrazione insostenibile di presenze in talune località tali da minacciare l’ambiente circostante e falsando le dinamiche dell’economia locale nei suoi meccanismi ed equilibri naturali con una ricaduta negativa sull’esperienza degli stessi turisti.

MODALITA’ DI PARTECIPAZIONE La partecipazione al concorso è gratuita e aperta a tutti i fotografi non professionisti e senza limiti di età. Ogni partecipante potrà inviare un massimo di quattro fotografie unitamente a tutti i propri dati personali. Sono esclusi dal concorso i membri della commissione giudicatrice e i rispettivi familiari, nonché tutti i soggetti che a vario titolo collaborano all’organizzazione del concorso.

CARATTERISTICHE TECNCHE IMMAGINE Sono ammesse fotografie in bianco/nero e a colori con inquadrature sia verticali che orizzontali. La risoluzione di ciascuna foto deve essere di 300 dpi e in formato JPG. Le fotografie dovranno essere inedite. Non sono ammesse opere interamente realizzate al computer o recuperate da fonti web. Ogni immagine deve avere un numero progressivo ed essere titolata. Le immagini non conformi alle specifiche condizioni non verranno prese in considerazione.

MODALITA’ E TERMINI DI CONSEGNA DEL MATERIALE La consegna delle opere dovrà avvenire, unitamente ai propri dati personali, al seguente indirizzo di posta elettronica allegremarmotte@gmail.com oppure tramite Whatsapp al 347 1527671 entro le ore 23.59 del 5 ottobre 2025

PRIVACY, RESPONSABILITA’ DELL’AUTORE E FACOLTA’ DI ESCLUSIONE Ogni partecipante è responsabile del materiale presentato al concorso. Pertanto si impegna ad escludere ogni responsabilità degli organizzatori del suddetto nei confronti di terzi, nei confronti di eventuali soggetti raffigurati nelle fotografie. Il concorrente dovrà informare gli eventuali interessati (persone ritratte) nei casi e nei modi previsti dal D. Leg 10 agosto 2018, n. 101 nonché procurarsi il consenso alla diffusione degli stessi. In nessun caso le immagini inviate potranno contenere dati qualificabili come sensibili. Ogni partecipante dichiara inoltre di essere unico autore delle immagini inviate e che esse sono originali, inedite e non in corso di pubblicazione. Gli organizzatori si riservano, inoltre, di escludere dal concorso e non pubblicare le fotografie non conformi nella forma e nel soggetto a quanto indicato nel presente bando di concorso oppure alle regole comunemente riconosciute in materia di pubblica moralità, etica e decenza, a tutela dei partecipanti e dei soggetti ritratti. Non saranno ammesse le immagini ritenute offensive, improprie e lesive dei diritti umani e sociali.

DIRITTI D’AUTORE E UTILIZZO DEL MATERIALE IN CONCORSO I diritti sulle fotografie rimangono di proprietà esclusiva dell’autore che le ha prodotte, il quale ne autorizza l’utilizzo per eventi o pubblicazioni connesse al concorso stesso senza finalità di lucro. Ogni autore è personalmente responsabile delle opere presentate e salvo espresso divieto scritto, si autorizza l’organizzazione alla riproduzione su catalogo, pubblicazioni, cd e su internet senza finalità di lucro e con citazione del nome dell’autore. Ad ogni loro utilizzo le foto saranno accompagnate del nome dell’autore e, ove possibile, da eventuali note esplicative indicate dallo stesso. Si informa che i dati personali forniti dai concorrenti saranno utilizzati per le attività relative alle finalità promozionali secondo quanto previsto dal Decreto legislativo 10 agosto 2018, n. 101 per tutto l’anno in corso.

GIURIA E PREMI La giuria, esterna all'organizzazione, esprimerà un giudizio insindacabile. Le prime tre fotografie classificate saranno premiate mentre a tutte le altre opere in concorso verrà donato un ricordo by marmotte.

SERATA FINALE In data da definire si svolgerà la serata con la premiazione delle opere in concorso e le presentazioni delle stesse.


lunedì 25 agosto 2025

La bella Ciclopedonale del Lago di Idro (Anfo-Ponte Caffaro) - domenica 24 agosto

Una mattina in pieno clima autunnale. Così Anfo ci accoglie col cielo bigio, nuvoloni in chiaroscuro ed è pure caduta qualche goccia. Si scende lungo via Lago dove all'altezza della pizzeria "La Boa" inizia la bella Ciclopedonale del lago di Idro,
 inaugurata  a giugno 2025 che collega Anfo a Ponte Caffaro per circa sei chilometri di percorso, lungo la sponda occidentale del lago, con la possibilità di utilizzare il battello per tornare al punto di partenza. Il tracciato si inserisce in un progetto più ampio che si sviluppa dalla sponda trentina del lago fino a Cologna, frazione di Pieve di Bono, attraverso la fertile valle del Chiese per una ventina di chilometri. Tra le località di Darzo, Condino, Cimego, Pieve di Bono, il tracciato corre tra i campi coltivati a granoturco di Storo, che una volta macinato, diventa l’oro rosso della valle, una farina da polenta per intenditori. Complice il meteo sul percorso incontriamo qualche bicicletta e pochi camminatori. Raggiungiamo la spettacolare Rocca d'Anfo passando, nella parte più bassa, da una trincea fortificata difesa da una caserma detta Rocca Vecchia, a sua volta sovrastata dalla Batteria Veneta, delimitata una bassa muraglia con feritoie sulla riva del lago che consentiva di chiudere completamente la zona difensiva della piazzaforte
La Rocca  è un complesso militare fortificato eretto 
sul pendio del monte Censo nel quindicesimo secolo dalla Repubblica di Venezia e posto a guardia del vicino confine con il Principato vescovile di Trento. Notevolmente ampliata in epoca napoleonica, perse ogni funzione strategica alla fine della Grande Guerra. La camminata è resa magica dal gioco di contrasti del cielo sulla superficie dell'Eridio, in fondo è un ottimo modo per entrare in contatto con la natura e ammirare il paesaggio del lago oggi incredibilmente verde anche a causa della fioritura di alghe unicellulari favorita dall'aumento della temperatura dell'acqua e dalle abbondanti piogge di giugno, e per quanto la colorazione è di fatto un fenomeno naturale e passeggero, rimane indubbiamente un indicatore della fragilità dell'ecosistema lacustre. La strada viene divorata in scioltezza. Siamo arrivate a Ponte Caffaro, in Pian d'Oneda dove il Chiese e il torrente Caffaro si immettono nel lago, e dagli zaini spuntano quasi per magia, salami, formaggi e bottiglie di rosso sincero. Nel frattempo si stanno preparando i protagonisti della rievocazione storica “Gli eroi di Montesuello 1866”, organizzata sul sovrastante Eremo di San Giacomo, fondato intorno al decimo secolo dai monaci benedettini. La battaglia di Monte Suello venne combattuta il 3 luglio 1866 nel quadro della terza guerra d'indipendenza italiana, tra il 1º e il 3º reggimento del Corpo Volontari Italiani di Giuseppe Garibaldi e gli austriaci dell'8ª Divisione del generale Von Kuhn. Vinta dai garibaldini, costrinse gli austriaci a ritirarsi dalla piana della Valle del Chiese e a ripararsi oltre i forti di Lardaro e d'Ampola.
Nel combattimento rimase ferito ad una gamba anche Garibaldi. Una rievocazione storica molto suggestiva e finalmente in una cornice di sole. Ritorniamo ad Anfo imbarcandoci sul Battello Idra, una esperienza che permette di scoprire il lago da una prospettiva diversa. Il Castello San Giovanni di Bondone dall’alto di uno sperone roccioso domina il lago di Idro e la parte meridionale della Valle del Chiese. Le prime notizie riguardanti un castello nella zona risalgono al 1086 quando, in un contratto per l'affitto di alcuni pascoli della valle del Caffaro viene citato un castrum de summo lacu. Posto a controllo dell’imboccatura delle Valli Giudicarie, delicata area di confine dei domini vescovili tridentini e feudo dei Lodrón di Storo dal XIII secolo, rimase in mano alla potente casata ininterrottamente fino al ventesimo secolo. Oggi il castello è proprietà del comune di Bondone ed è raggiungibile solo a piedi percorrendo un sentiero che parte direttamente da Baitoni, in prossimità del parcheggio in località Miralago, che si inoltra nel bosco in un susseguirsi di scalette, ponti e tanto verde. Grazie alla costante presenza dell’Ander, il vento che soffia su queste acque nelle ore pomeridiane, le onde scintillano alla luce del sole e l’aria è pervasa dall’energia e dalla dinamica del vento. La natura quasi selvaggia del lago si rivela in tutta la sua bellezza, le colline e i monti in un gioco quasi geometrico contengono il dolce bacino e a noi resta il piacere della brezza che avvolge il viaggio.

martedì 19 agosto 2025

L'incantevole Piana del Gaver - domenica 17 agosto

L'incantevole Piana del Gaver si raggiunge risalendo la valle del Caffaro dall'abitato di Bagolino tramite la statale 669 del Passo Crocedomini. Da sempre legata a Bagolino, la piana appartiene al comune di Breno nonostante esso si trovi in Val Camonica e la strada di accesso - il passo di Crocedomini appunto - sia chiusa durante il periodo invernale, considerazioni geografiche ed amministrative le cui origini risalgono probabilmente a secolari attribuzioni di boschi e pascoli. Questa discrepanza ha spesso impedito un vero e proprio sviluppo turistico e infrastrutturale del Gaver ma ne ha anche preservato la conformazione naturale e ambientale, rendendo la zona uno scrigno di biodiversità per flora e fauna alpina. La piana è sormontata dal massiccio roccioso del Cornone di Blumone (mt 2843), una delle cime più meridionali del gruppo dell'Adamello. La zona circostante è stata interessata, nel corso della Grande Guerra, dai combattimenti. Ne sono testimonianza alcuni ruderi, nei pressi del Passo del Blumone, facenti parte di una postazione italiana. La piana è chiusa alla sua sinistra idrografica dalle creste del Monte Bruffione (mt 2665) del Monte Boia (mt 2582) e del Monte Vaimane (mt 2099). Sulla destra invece è delimitata dalle Creste di Laione (mt 2393) dalla Corna Bianca (mt 2119), dal Monte Colombina (mt 2151) e dal Monte Misa (mt 2184). In estate è meta di ciclisti che sfidano la salita del Crocedomini e di escursionisti che affrontano le cime del territorio. Nel frattempo eccoci arrivate al Blumon Break, albergo di antica tradizione. Un vento freschissimo ci avvolge e i 33 gradi della pianura diventano un lontano ricordo.
Il paesaggio è dominato dal verde acceso dell’erba e dai boschi di abeti e larici, il cielo è di un azzurro intenso anche se ad ovest sembrano iniziare ad accumularsi dei tetri nuvoloni che gravano bassi, quasi a voler sfiorare le cime più alte del pianoro. Non lontano si ascolta lo scrosciare del torrente Caffaro. Ma oggi ci si limita ad una lunga passeggiata, una sortita alla vicina malga e ad un viaggio nei sapori sensoriali di questa zona montana: il Bagòss, formaggio semigrasso a pasta extra dura con l'aggiunta di zafferano, prodotto con il latte crudo delle vacche di razza bruna che si alimentano naturalmente sui pascoli durante l'estate, quando vengono portate in alpeggio, e con il fieno da settembre in poi, quando il bestiame rientra con la transumanza. Ma il Bagòss è qualcosa di più del formaggio di Bagolino, rappresenta l’anima stessa del territorio e della sua gente. E il menu del Blumon Break ne è una prova conclamata. Pasta alla bagossa, casoncelli al bagoss senza comunque dimenticare il piatto montano per antonomasia - polenta e formaggio fuso - per poi concludere con l'ottimo strudel di mele della casa.

lunedì 18 agosto 2025

Le Tre Cime del Bondone (Trento) - sabato 16 agosto

L'anello delle Tre Cime del Bondone è una bellissima escursione che include Cima Verde, Doss d'Abramo e Cornetto, partendo dai Piani delle Viote dove si parcheggia nei pressi del Centro di Ecologia Alpina. Questa zona verde riveste particolare importanza per il notevole valore naturalistico: alle quote inferiori predominano praterie e foreste di abete rosso e salendo, affiora la mugheta montana mentre in quota prevalgono praterie cacuminali, ricche di piante erbacee di origine artico-alpina. Anche dal punto di vista faunistico le Tre Cime sono rifugio di marmotte, cervi, caprioli, e alle quote maggiori anche di camosci. Del giro delle cime noi f
aremo il percorso contrario rispetto a come proposto dalle cartine CAI, in questo modo affronteremo al meglio una salita abbastanza ripida per arrivare a Cima Verde. Percorrere questo tratto in discesa sarebbe ben più difficoltoso e faticoso per via delle innumerevole radici che si trovano lungo il sentiero e i salti di roccette. Punto di partenza è la Capanna Viote (mt 1540). Si oltrepassa la curiosa cupola dell’osservatorio astronomico Terrazza delle stelle, e dopo aver costeggiato il bosco si esce sulla Torbiera delle Viote (SAT 607).
Seguendo la carrareccia giungiamo in prossimità di Malga Fragari (mt 1620) e imbocchiamo il sentiero a sinistra (SAT 636) poco visibile in mezzo al prato ma dotato di segnavia Sentiero naturalistico. Da qui le opzioni per Cima Verde sono due: si può proseguire lungo una mulattiera che discende una vallecola fino a giungere nei pressi delle Caserme austroungariche. Il tracciato continua su sterrata ed al primo bivio impegna il sentiero SAT 630B-Acqua del Mandret. Si sale nel bosco fino all’ampia radura della ex Malga Pozze bassa procedendo fino al bivio con il sentiero SAT 630 che arriva da Aldeno e poco oltre sarà necessario affrontare un tratto di ferrata che porta sullo spigolo orientale di Cima Verde.
 Noi invece preferiamo continuare sul sentiero SAT 636 e dopo aver superato dei placidi bovini al pascolo, raggiungiamo una staccionata sul limitare del bosco entrando di fatto nella Riserva Naturale Integrale delle Tre Cime (Val del Merlo). Ora la strada diventa un sentiero ripido e tortuoso. La prima meta da raggiungere è Cima Verde (mt 2102).
La sommità è un immenso prato, un balcone naturale che ci regala una bellissima veduta panoramica sulla piana delle Viote e le Dolomiti di Brenta da un lato e dall'altro sulla sottostante città di Trento, i gruppi montuosi del Lagorai e degli Altopiani di Asiago, Folgaria e Lavarone, ma prestando molta attenzione a dove si mettono i piedi perché il vallone termina con un pendio verticale.
 Davanti a noi la seconda vetta, il Doss d'Abramo (mt 2140). Risalito il contrafforte di quest’ultimo, si trovano due bivi in rapida successione. Il primo è con il sentiero SAT 638 che conduce verso la Pala Granda mentre il secondo interessa il nostro percorso e per discenderlo dal lato opposto è necessario affrontare due brevi ferrate lungo il sentiero SAT 638A. Vi è un’altra via per raggiungere la sua sommità dove si trova la croce di vetta ed è la verticale ferrata Giulio Segatauno dei percorsi attrezzati più impegnativi del Trentino. Per non affrontare le ferrate è comunque possibile aggirare la cima seguendo il sentiero SAT 636, prima perdendo quota, per poi risalire lungo una valletta e raggiungere l’altro versante della cima. Ora una breve cresta conduce fin sotto al Cornetto (mt 2180) dove troviamo la sorgente Fontana delle Poggiole, notissima tra gli escursionisti che frequentano il Bondone perché per la sua ubicazione - in prossimità della cima - e per la sua portata perenne di freschissima acqua rappresenta una comoda sorgiva a cui rifornirsi.
Il Cornetto ha una valenza storica: durante la Grande Guerra è stato un caposaldo della difesa di Trento. Ancora oggi sono visitabili i ruderi di queste difese scavate sotto la vetta. Dalla sommità il panorama a 360 gradi si apre sull'Adamello, la Paganella, i monti della Lessinia, le Prealpi gardesane dove riconosciamo il Monte Stivo e il Baldo e molti altri ancora. E inoltre si osserva la notevole ampiezza della sottostante Valle del Sarca che si estende da Dro al Lago di Toblino. Perdiamo progressivamente quota attraversando il crinale erboso della Costa dei Cavai (mt 1796) penetrando successivamente in una fitta boscaglia che racchiude il tracciato come in una sorta di tunnel nella vegetazione. Inizia a piovigginare e il fondo pietroso si rivela infido.
Uscendo dal bosco
 spicca il verdeggiante rilievo conico del Palon, caliamo lungo la ripida scalinata di tronchi (SAT 607) e, attraversata la piana, raggiungiamo Capanna Viote.

PARTENZA: Capanna Viote (mt 1540)
SEGNAVIA: SAT 607-636
DIFFICOLTA': E
DISLIVELLO: mt 650
ALTITUDINE: mt 2180
LUNGHEZZA: km 11.5

Il Rifugio Fantoli nel Parco Nazionale della Val Grande - venerdì 15 agosto

Raggiungiamo il Rifugio Fantoli a quota 1005 metri, situato all’Alpe Ompio nel comune di San Bernardino Verbano, in una bella e calda giornata di sole. Dall'uscita autostradale di Verbania si prosegue in direzione di Bieno, tra vicoli stretti e antiche costruzioni, prestando attenzione ai cartelli del Parco Nazionale della Val Grande. La strada sale per alcuni chilometri tra i castagni per terminare in località Ruspesso a 937 metri. Da questo punto si imbocca a piedi una mulattiera acciottolata che conduce in breve al rifugio. Il Rifugio Fantoli rappresenta un’ottima occasione per lasciarci tentare dai sapori e dai profumi della sua cucina, strettamente legata al territorio, con caratteristiche organolettiche uniche e spesso inimitabili. Polenta e funghi, gli stufati e i spezzatini, i gustosi taglieri di formaggi di malga e gli affettati, il tutto annaffiato da un buon bicchiere di vino nel ricordo della più genuina cucina piemontese riscoperta con i sapori dell'Ossola.
Ma ora è tempo di muoverci. Dal rifugio si seguono le indicazioni per il Monte Fajè addentrandoci in un bosco di betulle che lo sovrastano fino ad una selletta, La Croce (mt 1110). Proseguendo diritti si percorre il sentiero che porta a Corte Buè mentre per il Fajè si tiene la sinistra risalendo lungo una dorsale di splendidi faggi. Camminare
nei boschi della Val Grande è davvero una
esperienza unica, l’isolamento è totale, completo, ancestrale soprattutto se si percorrono itinerari meno battuti. Giunti sulla cima del Monte Fajè (mt 1352) si rimane incantati dallo splendido panorama dei cinque laghi. Sotto di noi il Lago di Mergozzo, più a sinistra il ramo Borromeo del Lago Maggiore con le caratteristiche isole, sullo sfondo volgendo lo sguardo a sud il Lago d'Orta e a est i laghi di Varese e Monate. Alle nostre spalle in lontananza lo spettacolo selvaggio e affascinante del Monte Pedum (mt 2111), nel cuore della Val Grande, che gli abitanti del Verbano chiamano Testa di Napoleone. Il ritorno è più semplice perché si va a recuperare subito la traccia di sentiero dell'andata.

PARTENZA: Alpe Ruspesso (mt 937)
SEGNAVIA: A54
DIFFICOLTA': E
DISLIVELLO: mt 420
ALTITUDINE: mt 1352
LUNGHEZZA: km 4,6

lunedì 11 agosto 2025

Il Rifugio Mirtillo: dalle cime dei giganti delle Orobie alle guglie della Presolana - domenica 10 agosto

Il Rifugio Mirtillo è situato in Località Rambasì sopra Lizzola, in alta Val Seriana, con bella vista panoramica su due delle tre cime orobiche oltre i 3000 metri: il Pizzo Redorta (mt 3038) e il Pizzo Coca (mt 3052).

Da Valbondione, ultimo comune della vallata, risaliamo le vie del paese e superata la chiesa, prendiamo sulla destra la strada che sale a Lizzola. Oltrepassato il ponte sul torrente Bondione lasciamo la macchina nel grande parcheggio nei pressi del cimitero (mt 1240). Da qui parte la seggiovia che sale al rifugio. Impegnato il viottolo alla sinistra del cimitero raggiungiamo velocemente il sentiero che sale già ripido mentre il panorama intorno a noi mostra una splendida veduta sul Pizzo di Redorta, Pizzo Castello, Cima d'Avert, Pizzo di Coca, Pizzo del Diavolo della Malgina e Pizzo di Cravel. Raggiunte alcune case, dopo un tornante imbocchiamo con dislivello moderato la sterrata che sale ai Rifugio Campel. Sopra di noi si muove la seggiovia biposto e poco dopo raggiungiamo una stanga di colore giallo circondati dal bosco. La pendenza comincia ad aumentare, infatti camminiamo sopra una pista da sci, mentre l'infuocata sfera solare non concede sconti. Qui come in altri punti pericolosi lungo la pista per gli sciatori ci sono ovviamente delle reti di protezione.
Nel frattempo raggiungiamo il Rifugio Campel (mt 1490) dove parte il secondo troncone della seggiovia. Da qui si staccano due sterrate, quella verso sinistra conduce al Rifugio Due Baite a 1640 metri mentre noi proseguiamo su quella di destra che sale al Mirtillo. In entrambi i casi le condizioni del fondo stradale sono peggiori rispetto al tratto fin qui percorso. Il bosco dirada lasciando spazio ad ampi prativi. Dopo una serie di larghi tornanti troviamo davanti la seggiovia. In basso Lizzola e il Rifugio Campel appaiono ormai lontani. Il dislivello diminuisce, ultima curva a destra e raggiungiamo il Rifugio Mirtillo a 2000 metri di quota immerso nel cuore delle splendide Orobie Bergamasche. Non è pienissimo il rifugio ma si sente profumo di cucina di montagna, una cucina che propone piatti della tradizione bergamasca preparati con ingredienti locali e di alta qualità. Dai casoncelli ai formaggi di malga, allo stinco con polenta ai salumi km 0, ogni piatto racconta la storia del territorio. Ottima la birra e sincero il calicino di rosso. Dopo la sosta si riprende il cammino in direzione del Passo della Manina lungo il sentiero che abbraccia il Monte Sponda Vaga (mt 2071) sulla cui sommità vi è la stazione della seggiovia che scende verso la Val Sedornia. Il sentiero si stringe mentre scendiamo in direzione del passo, una moto da cross chiede strada nonostante la limitatezza dello spazio del tracciato (e probabilmente non sarebbe nemmeno consentito) ma tant'è che lasciamo perdere ogni protesta. Raggiungiamo una biforcazione che a destra scende al Rifugio Due Baite mentre il sentiero a sinistra torna ad essere lineare in direzione del passo orobico.
In lontananza scorgiamo la Cappella Manina dedicata alla Madonna Pellegrina, mentre guardando verso il basso osserviamo baita Asta Alta dove sosta placidamente una piccola mandria di bovini. Lasciato il sentiero principale ci arrampichiamo su tracce erbose sino alla chiesetta. Qui ogni anno viene celebrata la Santa Messa in ricordo dei caduti della montagna, ed il CAI di Bergamo ha posizionato una splendida rosa dei venti a ricordo di Mario Merelli, alpinista originario di Lizzola. Davanti a noi si apre uno scenario meraviglioso, là dove la Val Seriana si divide dalla Valle di Scalve. L'ultimo tratto in costa ci porta al Passo della Manina (mt 1798) da sempre utilizzato dagli abitanti delle due valli sia per il trasferimento del bestiame, che vi staziona in alpeggio, che per il trasporto ed il commercio del ferro e dello zinco estratti dalle miniere della zona, ormai in disuso. Da qui si aprono due prospettive di discesa: l'una, il sentiero Cai 304 che va poi ad incrociarsi con il Cai 322 Alta Via delle Grazie, molto più lungo ma con una pendenza dolce e l'altra che impegniamo, il sentiero Cai 307 che scende più seccamente nel bosco di latifoglie, attraversa ampi prati per poi incunearsi nuovamente tra fronde boschive, brevi scalinate di legno e conche verdeggianti. Dopo una lunga discesa raggiungiamo baita Asta Bassa, il paese di Lizzola appare vicinissimo, percorriamo ancora qualche tornante nel bosco, si esce 
su una stradella presso la scuola di sci ed infine l'ultimo tratto sull'asfalto che va a concludere il bell'anello escursionistico.

PARTENZA: mt 1240
SEGNAVIA: Cai 304 - 307
DIFFICOLTA': E
DISLIVELLO: mt 760
ALTITUDINE: mt 2000
LUNGHEZZA: km 9

mercoledì 6 agosto 2025

Si torna in Tuscia dal 3 all'8 ottobre 2025

Dal 3 all'8 ottobre torniamo in Tuscia, quella bellissima zona geografica compresa tra il grossetano, l'Umbria occidentale e il Lazio settentrionale, con base all'Agriturismo Eden (strada regionale n° 433 a Pitigliano) dove già siamo state ospiti nel 2021, già prenotata. L'agriturismo dispone di sette stanze con bagno privato. Sono circa 30 euro/giorno a persona e ci si muove in totale autonomia. Abbiamo anche opzionato il Renault nove posti (da Montichiari) a 120 euro/giorno. Il tour è in preparazione ma si visiteranno Pitigliano, la zona del tufo, Tarquinia, Villa Lante a Bagnaia, il Lago di Vico, etc..

Info e prenotazioni al 347 1527671, sulle nostre pagine Facebook e su questo blog prenotazione subordinata al versamento di una caparra di 50 euro sulla nostra postapay evolution n° 5333 1712 2956 3610 a nome Teodolinda Mian (causale TOUR TUSCIA 3-8 OTTOBRE) IBAN: IT20P3608105138244435344441
oppure durante la partecipazione ai nostri programmi ENTRO DOMENICA 21 SETTEMBRE

lunedì 4 agosto 2025

Alla "Grigliata da Bice" - domenica 3 agosto

Alla "Grigliata da Bice" una splendida domenica di sole ha rallegrato la compagnia delle marmotte ospiti della mitica Beatrice, perfetta padrona di casa coadiuvata da Anna, Lucia, Daniela, Susanna, Mariuccia e Linda nella preparazione della location e della successiva buonissima grigliata.

lunedì 28 luglio 2025

Il Parco delle Fucine di Casto - domenica 27 luglio

Il Parco delle Fucine di Casto si raggiunge sulla strada che da Casto porta ad Alone, nel cuore della Valle Sabbia - una splendida valle immersa nei boschi in un contesto storico ambientale notevole - un'area naturale sorprendente scavata da ruscelli e cascate con rocce a strapiombo, impegnative ferrate, pareti per arrampicate, percorsi da trekking, itinerari per mountain bike, ponti tibetani e una incredibile forra prodotta dall’erosione della roccia. Spettacolare il transito nella Stretta di Luina, un incantevole canyon naturale il cui percorso lungo 400 metri s'incunea tra due pareti rocciose a pelo d’acqua. Non mancano i punti di ristoro dalla Càa dele Strèe, sita all'entrata del parco, al Rifugio Paradiso gestito dagli Alpini e aperto la domenica e nei giorni festivi. I diversi livelli di difficoltà e le innumerevoli attrazioni fanno di questo meraviglioso parco una vera miniera del passatempo e della pratica sportiva, il tutto avvalorato da un percorso storico che permette di osservare ciò che rimane di un vecchio sito industriale abbandonato del 1930: tra i resti ben conservati ci sono sei fucine, un forno fusorio, un mulino e una calchera. Del resto la lavorazione del ferro nei centri valsabbini scorre parallelamente alla storia della vallataBagolino, Lavenone, Vestone, Casto e Navono possedevano alti forni sulle impetuose rive dei fiumi e dei torrenti. Gli alti forni servivano per colare il ferro della vena che veniva importata dalle miniere di Bovegno e di Collio in Val Trompia. Lungo il tracciato boschivo sono presenti anche i poiat, cataste di legna che venivano trasformate in carbone e le vecchie calchére per la produzione della calce. 
Dei due percorsi escursionistici noi abbiamo scelto quello Blu, il più semplice mentre quello arancione si dipana per nove chilometri fino ad arrivare ai Piani di Alone e al vecchio mulino del paese. Il percorso blu è un anello di circa quattro chilometri con un dislivello di 170 metri, che si percorre in circa tre ore con calma, soste e tante fotografie. Lungo il cammino selvatico attraversiamo ponticelli, passaggi tra rocce, si costeggiano cascate e pozze d’acqua limpida e si incontrano anche installazioni didattiche che raccontano la storia metallurgica di questa valle. Arriviamo anche ad una immensa panchina gigante in legno da cui si osserva uno splendido panorama. Seguendo i segnavia blu progrediamo in salita andando a raggiungere il punto più alto del parco (mt 615) poi il sentiero si amplia, lasciamo il bosco alle nostre spalle e sulla facile discesa la valle inizia visivamente ad aprirsi mentre compare il Rifugio Paradiso. Qui la sosta è d'obbligo quando appare la polenta sormontata da formaggio di malga. Riprendiamo il cammino attraversando l'alveo torrentizio, poi l'ambiente intorno a noi inizia a cambiare, le pareti diventano strette e minacciose, si prosegue all'interno di una grotta detta Galaria de Ragasina per poi passare sotto la cascata Pisot gonfia d'acqua. La vallata si fa via via più stretta e i fianchi rocciosi appaiono alti e incombenti in uno scenario quasi fiabesco. I ponticelli lasciano il passo al sentiero che ora scende sovrastante ai laghetti del parco. Sopra le nostre teste volteggiano a ottanta metri di altezza i coraggiosi sulla zip line (più tardi proveremo anche noi questa scarica di pura adrenalina) e i ponti sospesi 
di corda regalano fortissime emozioni, nel frattempo abbiamo raggiunto la 
Càa dele Strèe, punto di partenza della nostra escursione.

PARTENZA: Càa dele Strèe (mt 445)
SEGNAVIA: percorso blu
DIFFICOLTA': T
DISLIVELLO: mt 170
ALTITUDINE: mt 615
LUNGHEZZA: km 4



domenica 20 luglio 2025

Alla Grande Festa d'Estate ottimo buffet, splendida musica, bellissime risate e tante fantastiche marmotte! Un ringraziamento particolare a Sonia e Hicham bravissimi padroni di casa e ora nuove marmotte!! - sabato 19 luglio

domenica 13 luglio 2025

Statuto dell'Associazione Allegre Marmotte (depositato il 7 marzo 2019)

Statuto dell’Associazione
ALLEGRE MARMOTTE

Costituzione e scopi

Art. 1
È costituita l’Associazione denominata Allegre Marmotte, disciplinata dagli artt. 36 e segg. del Codice Civile.
L’associazione ha sede legale in Via Salvador Allende n° 13 – 25018 MONTICHIARI (BS).

Art. 2
L’Associazione ha durata illimitata nel tempo e potrà essere sciolta solo con delibera dell’assemblea straordinaria dei soci, come previsto dall'art. 18 del presente statuto. L’associazione può gestire strutture sociali e svolgere attività nei settori escursionistico, ambientale, culturale, ricreativo e turistico senza finalità di lucro.

Art. 3
L’Associazione è apolitica, non ha scopo di lucro ed è aperta a tutti coloro che intendono praticare l’attività escursionistica e associativa, è caratterizzata dalla democraticità della struttura, dell’elettività e gratuità delle cariche associative. L’Associazione per il raggiungimento degli scopi associativi può avvalersi della collaborazione di professionisti, lavoratori dipendenti e/o autonomi, potrà erogare compensi, premi, indennità e rimborsi forfettari conformemente alla legislazione vigente.
In particolare i fini istituzionali dell’associazione sono:
a) lo sviluppo, la promozione, la diffusione, l’organizzazione, la disciplina e l’esercizio delle attività escursionistiche nei vari settori e nelle specialità ad esso/a appartenenti e anche in collaborazione con Enti e Associazioni locali, di attività scientifiche, culturali, artistiche e didattiche in tutte le forme e manifestazioni, esplicando la sua attività nel territorio dello Stato Italiano ed a livello internazionale;
b) gestire un eventuale spaccio ad uso esclusivo dei soci per la somministrazione di alimenti pronti e bevande che diventi il punto d’incontro ed il luogo dove vengono ideate ed organizzate le varie iniziative dell’associazione;
c) organizzare iniziative, convegni, meetings, raccogliere sponsorizzazioni e rivendere ai soli soci prodotti legati alle attività sopra citate per soddisfare le esigenze di conoscenza, di intrattenimento e di ricreazione dei soci.

Art. 4
Il numero dei soci è illimitato. All'associazione possono aderire tutti i cittadini italiani e stranieri di ambo i sessi. Fino al compimento del 14° anno di età, il minore è rappresentato nei rapporti sociali dai genitori. Il diritto di voto viene esercitato dal 18° anno di età. Tutti gli associati hanno eguali diritti. Il rapporto associativo è disciplinato in maniera uniforme per tutti gli associati.

Art. 5
Chiunque intenda aderire all'Associazione è necessario presentare domanda di ammissione al Consiglio Direttivo su apposito modulo con le seguenti modalità:

1) indicare nome e cognome, luogo e data di nascita, e residenza;
2) dichiarare di attenersi al presente Statuto ed alle deliberazioni degli organi sociali;
3) pagamento delle quote associative.
E’ compito del legale rappresentante dell’Associazione o da altra persona da lui delegata anche verbalmente, valutare in merito all'accettazione o meno di tale domanda.
L’accettazione, comunicata all'interessato e seguita dall'iscrizione al libro soci, dà diritto al ricevimento della copia dello Statuto, del Regolamento Generale dell’Associazione e della tessera sociale. L’adesione all'associazione è a tempo indeterminato, con esclusione di partecipazioni temporanee alla vita associativa. Resta salvo in ogni caso il diritto di recesso da parte del socio.

Art. 6
Qualora si manifestino motivi di incompatibilità del nuovo socio con le finalità statutarie e con i regolamenti dell’Associazione, entro i 30 giorni successivi all'iscrizione del socio stesso, il Consiglio Direttivo ha la possibilità di revocare tale iscrizione.
In questo caso l’interessato potrà presentare ricorso sul quale si pronuncia in via definitiva l’Assemblea dei soci alla prima convocazione. Le dimissioni da socio vanno presentate per iscritto al Consiglio Direttivo dell’associazione.

Art. 7
Tutti i soci hanno eguali diritti e cioè di:
1. partecipare a qualsiasi manifestazione e attività organizzata dall'Associazione, nelle condizioni stabilite dall'Associazione;
2. partecipare con diritto di voto alla delibera dell’Assemblea, purché in regola con la qualifica di socio;
3. essere delegati ad assumere incarichi sociali se è rispettato il requisito di eleggibilità;
4. esercitare il diritto di voto per l’approvazione dello Statuto Sociale.
I soci con la domanda di iscrizione, eleggono domicilio per i rapporti sociali presso la sede dell’Associazione.

Art. 8
I soci sono tenuti:
1. al puntuale pagamento della quota associativa annuale, uguale per tutti i soci, stabilita annualmente dal Consiglio Direttivo.
2. al puntuale pagamento della quota aggiuntiva per il pagamento di corrispettivi specifici.
3. a mantenere un comportamento sempre corretto nei confronti dell’Associazione.
4. alla osservanza dello Statuto, delle disposizioni legislative e regolamentari vigenti in materia sportiva, degli eventuali regolamenti interni e delle deliberazioni prese dagli organi sociali, comprese eventuali integrazioni della cassa sociale attraverso versamenti di quote straordinarie.
Ogni socio deve versare la quota associativa stabilita dal Consiglio Direttivo entro il 30 giugno ed ha validità sino al 31 dicembre dell’anno in corso, termine fissato dal Consiglio Direttivo. La quota associativa non è rivalutabile, non è trasmissibile neanche in caso di morte e non verrà rimborsata né al socio dimissionario, né al socio radiato. Il Socio non in regola con i versamenti non potrà partecipare alla vita associativa.

Art. 9
Il Socio cessa di far parte dell’Associazione:
a. per dimissioni presentate per iscritto al Consiglio Direttivo
b. per mancato rinnovo delle quote sociali e di iscrizione nei termini stabiliti dal Consiglio Direttivo;
c. per inosservanza del presente Statuto, dei regolamenti interni o delle deliberazioni prese dagli organi sociali;
d. per decisione del Consiglio Direttivo a causa di gravi inadempienze; quando, in qualunque modo, arrechi danni morali o materiali all'associazione o dimostri di non condividere più le finalità dell’associazione;
e. per decesso.
In caso di trasgressioni alle norme sportive e sociali nonché alla disciplina tecnica il Consiglio direttivo può infliggere al socio le seguenti sanzioni:
a. avvertimento;
b. diffida;
c. sospensione a tempo limitato;
d. radiazione.

Patrimonio sociale

Art. 10
Il patrimonio sociale è indivisibile ed è costituito:
1. da beni mobili ed immobili che diverranno di proprietà dell’associazione;
2. da contributi, erogazioni, donazioni e lasciti diversi effettuati da soci, da privati o da Enti;
3. da eventuali fondi di riserva costituiti con le eccedenze di bilancio.
Le entrate dell’associazione sono costituite:
1. dalle quote associative e dai corrispettivi specifici versati dai soci per le attività sociali;
2. dall'avanzo derivante dalle attività e manifestazioni eventualmente organizzate o alle quali essa partecipa;
3. da ogni eventuale entrata che concorra ad incrementare l’attivo sociale;
4. dagli introiti derivanti dalla vendita ai soci di materiale sportivo necessario per lo svolgimento della pratica sportiva, nonché da eventuali sponsorizzazioni e pubblicità o altra attività di carattere commerciale che l’associazione pone in essere al fine dell’autofinanziamento.

Art. 11
Le somme versate per la tessera e per le quote sociali non sono rimborsabili in nessun caso.
I soci non possono vantare alcun diritto nei confronti del fondo comune, né di altri cespiti di proprietà dell’Associazione.

Rendiconto economico e finanziario


Art. 12
Il rendiconto economico e finanziario comprende l’esercizio sociale dal 31 marzo corrente anno al successivo e deve essere sottoposto all'approvazione dell’Assemblea dei Soci entro quattro mesi dalla chiusura. Il bilancio economico deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale ed economica dell’associazione, nel rispetto del principio della trasparenza nei confronti degli associati. All'Associazione è vietato distribuire, anche in modo indiretto, i proventi delle attività, utili o avanzi di gestione nonché fondi, riserve o capitale durante la vita dell’associazione stessa, salvo che la destinazione o la distribuzione non siano imposte dalla Legge.

Organi dell'Associazione

Art. 13
Sono organi dell’Associazione:
l’Assemblea dei Soci;
il Consiglio Direttivo;
il Presidente;

Assemblea

Art. 14
L’Assemblea dei Soci è composta da tutti i soci in regola con il pagamento della quota sociale. La partecipazione del socio all'Assemblea è strettamente personale ed ogni socio ha diritto ad un voto. Non sono ammesse deleghe.

Le Assemblee dei Soci possono essere ordinarie e straordinarie. Le Assemblee sono convocate con l’invio di lettere e/o posta elettronica, con almeno 7 giorni di preavviso. L’avviso dovrà riportare luogo, data, ora della prima e della seconda convocazione e ordine del giorno dell’Assemblea. La seconda convocazione può aver luogo anche mezz'ora dopo la prima.

Art. 15
L’Assemblea dei Soci convocata almeno una volta all'anno entro il termine del 31 marzo

· approva le linee generali del programma di attività per l’anno sociale;

· approva i bilanci d’esercizio e la relazione del Presidente

· delibera su tutte le questioni attinenti alla gestione sociale

Le votazioni possono avvenire per alzata di mano, per appello nominale o a scrutinio segreto. Alla votazione partecipano tutti i soci

Art. 16
L’Assemblea straordinaria è convocata:
- tutte le volte il Consiglio Direttivo lo ritenga necessario;
- allorché ne faccia richiesta motivata almeno 1/3 dei soci, purché in regola con il versamento delle quote associative.
L’Assemblea dovrà essere convocata entro 30 giorni dalla data in cui viene richiesta.
Essa delibera lo scioglimento dell’Associazione, sulle modifiche allo Statuto, su ogni altro argomento di carattere straordinario sottoposto alla sua approvazione dal Consiglio Direttivo.

Art. 17
In prima convocazione l’Assemblea, sia ordinaria che straordinaria, è regolarmente costituita con la presenza di metà più uno dei soci.
In seconda convocazione l’Assemblea è regolarmente costituita qualunque sia il numero dei presenti e che dovrà tenersi almeno ventiquattro ore dopo la prima.
Art. 18
Per deliberare sullo scioglimento o sulla liquidazione dell’Associazione, è indispensabile la presenza di almeno il 50 %, dei soci e il voto favorevole dei 3/5 dei presenti. In seconda convocazione, e che è validamente costituita qualunque sia il numero degli intervenuti è sufficiente il voto favorevole dei 2/3 dei presenti. In caso di scioglimento l’Assemblea delibera con la maggioranza prevista dall'art. 18 sulla designazione del patrimonio residuo, dedotte le passività, per uno o più scopi stabiliti dal presente Statuto, o devolverlo ad altra associazione con finalità analoghe o ai fini di pubblica utilità, sentito l’eventuale organismo di controllo di cui all’art. 3 comma 190, della legge 23/12/1996, n. 662.

Art. 19
L’Assemblea, tanto ordinaria che straordinaria, è presieduta da un Presidente e un Segretario. Le deliberazioni adottate dovranno essere riportate su apposito libro dei verbali.

Consiglio direttivo

Art. 20
Il Consiglio Direttivo è l’organo esecutivo dell’Associazione, è composto da un minimo di 3 consiglieri e dura ad interim decadendo solo nel caso di dimissioni degli stessi. I sostituti saranno designati dagli stessi consiglieri uscenti.

Art. 21
Il Consiglio Direttivo elegge il Presidente, il Vice Presidente, il Segretario Amministrativo e fissa le responsabilità degli altri consiglieri in ordine all'attività svolta dall'Associazione per il conseguimento dei propri fini sociali (attività culturale, sportiva, turistica, ecc.). Le funzioni dei membri del Consiglio Direttivo sono completamente gratuite e saranno rimborsate le sole spese inerenti l’espletamento dell’incarico o eventuali compensi per prestazioni lavorative.

Art. 22
Il Consiglio Direttivo è convocato dal Presidente almeno due volte all'anno mediante avviso contenente l’ordine del giorno, il luogo, la data, l’ora della convocazione ed inviato almeno cinque giorni prima della riunione, salvo i casi d’urgenza. In assenza del Presidente la riunione sarà presieduta dal Vice Presidente. In caso di parità nelle delibere prevale sempre il voto del Presidente. I verbali delle sedute sono redatti dal Segretario e sottoscritti dal Presidente. I verbali possono essere consultati dai Soci nella sede sociale, previa richiesta al presidente, che non ha comunque facoltà di consentire il rilascio delle copie o di stralci dei singoli atti consultati.

Il Consiglio Direttivo decade prima della fine del mandato:
a) quando l’assemblea sociale non approvi il rendiconto economico e finanziario consuntivo
b) quando il totale dei suoi componenti sia ridotto a meno di tre.

Art. 23
Il Consiglio Direttivo deve:
– redigere i programmi di attività sociale previsti dallo Statuto sulla base delle linee approvate dall'Assemblea dei Soci;
– prendere decisioni inerenti alle spese ordinarie e straordinarie, di esercizio e in c/capitale, per la gestione dell’associazione;
– curare l’esecuzione delle deliberazioni dell’Assemblea;
– curare la redazione dei bilanci di esercizio;
– compilare i progetti per l’impiego del residuo del bilancio da sottoporre all'Assemblea;
– approvare tutti gli atti e contratti di ogni genere inerenti alla attività sociale;
– formulare il regolamento interno e proporre eventuali modifiche dello statuto da sottoporre all'approvazione dell’Assemblea;
– deliberare i provvedimenti disciplinari nei confronti dei Soci;
– fissare le quote sociali;
– possedere la facoltà di stabilire sedi decentrate dell’associazione sul territorio nazionale;
– nominare, in caso di necessità, commissioni provvisorie con compiti e poteri particolari;
– favorire la partecipazione dei soci alle attività dell’Associazione.

Nell'esercizio delle sue funzioni il Consiglio Direttivo può avvalersi di responsabili di commissioni di lavoro da esso nominati.

Art. 24
Il Presidente ha la rappresentanza legale e la firma sociale e può aprire e gestire conti correnti o altre forme di finanziamento. In caso di assenza o di impedimento del Presidente tutte le sue mansioni spettano al Vice Presidente. Il Segretario amministrativo ha la responsabilità della custodia dei fondi dell’Associazione. Ne tiene la contabilità, conservandone la documentazione.

Disposizioni finali


Art. 25
L’associazione declina ogni responsabilità per incidenti e danni di ogni specie che possano accadere ai soci ed a qualsiasi altra persona durante le attività organizzate o promosse dall'associazione.

Art. 26
Le eventuali controversie che dovessero insorgere tra i Soci relative alla vita associativa non potranno essere deferite all’autorità giudiziaria, né al parere o all’arbitrato di persone o enti estranei al sodalizio senza che prima vengano ascoltati gli organi competenti in giudizio, secondo le norme stabilite dallo Statuto e dal Regolamento Generale dell’Associazione, e non si sia esaurito l’intero iter della relativa controversia.
Art. 27
Per quanto non compreso nel presente Statuto decide l’Assemblea a maggioranza assoluta dei partecipanti.
Particolari norme di funzionamento e di esecuzione del presente Statuto potranno essere eventualmente disposte con regolamento interno adottato dal Consiglio Direttivo.