lunedì 21 novembre 2022

Salita al lago di Erdemolo (Valle dei Mocheni - Trento) - domenica 20 novembre

La salita al Lago di Erdemolo, nella suggestiva Valle dei Mocheni,  attraversa bellissimi paesaggi tra boschi, radure e zone di alpeggio, circondati da una natura incontaminata. I primi insediamenti nella vallata si datano intorno alla metà del Duecento interessando la zona del comune di Frassilongo e delle sue frazioni, così agricoltori, boscaioli, carbonai e pastori, i roncadori, vi si recavano periodicamente sfruttando l'unica risorsa economica allora esistente, il bosco e il pascolo. All'inizio del secolo successivo gli insediamenti si spostano anche nella parte alta dove vengono costruiti i primi masi in quelli che oggi sono i comuni di Fierozzo e Palù del Fersina. Dopo la scoperta dei ricchi giacimenti di rame, ferro e argento, da una occupazione prevalentemente agricola, boschiva e pastorale si incomincia ad occuparsi in modo quasi esclusivo del settore minerario. Questa nuova risorsa determinò fra il '400 e il '500 I'afflusso di altri lavoratori tedeschi dalla Boemia e dal Tirolo, che per la loro occupazione nelle miniere venivano chiamati canopi. Con il passare dei secoli le miniere si esaurirono e la gente ritornò alla primitiva attività agricola. Il limitato scambio con l'esterno da parte degli abitanti della valle ha consentito una continuità del linguaggio mòcheno ma è soprattutto con la creazione nel 1987 dell'Istituto culturale mòcheno (Bernstoler Kulturinstitut) che viene tutelato il patrimonio etnografico e culturale della vallata con particolare riguardo alle espressioni linguistiche. 
Punto di partenza dell'escursione è il comodo parcheggio (a pagamento) di Palù del Fersina, in località Frotten/Vrottn. Dal parcheggio si sale ripidamente nel bosco su sentiero 325 mentre si tralascia il 343 che conduce al rifugio Sette Selle.
Su largo sentiero si arriva nei pressi della miniera (chiusa durante la bassa stagione) e si continua in moderata pendenza attraversando il torrente Fersina, nei pressi di Maso Lenzi (mt 1675). La catena del Lagorai, che fa bella mostra di sè con una corona di cime lungo il percorso, è forse una delle zone montane del Trentino meno antropizzata e più selvaggia. Si respira a pieni polmoni il profumo delle pigne e l’odore della resina mentre inizia l'ultimo strappo in salita verso il lago di Erdemolo. Il sentiero è abbastanza ripido e metro dopo metro diventa sempre più innevato. Si ha però la fortuna di ammirare i bellissimi colori autunnali con un foliage davvero magnifico. Si raggiunge il lago di Erdemolo (mt 2014) tra i monti Pizzo Alto, Monte del Lago, Cima di Cave e Sopra Conella. Dal lago nasce il torrente Fersina, il suo unico emissario, che nei millenni ha scavato la ripida Valcava (racchiusa fra il Monte Stocher e il Monte Hoamonder), passa tutta la val dei Mocheni e, raggiunta Pergine Valsugana, devia verso Trento dove confluisce nell'Adige. 
Su una delle sue rive si trova il Rifugio Erdemolo, chiuso dal 2012. Oggi con poche persone in giro, si può veramente dire solitudine alpina allo stato puro! Il ritorno avviene sullo stesso tragitto.
Escursione da ripetere in veste primaverile con un giro ad anello verso il Rifugio Sette Selle e la fermata lungo il tragitto alla antica miniera-museo dell'Erdemolo/Gruab va Hardimbl.

PARTENZA: Palù di Fersina 
mt 1396
SEGNAVIA: 325
DIFFICOLTA': E
DISLIVELLO: mt 600
ALTITUDINE: mt 2014
LUNGHEZZA: km 7,5

lunedì 14 novembre 2022

La Lupa del Lagorai - domenica 13 novembre

È imponente, protesa verso il cielo, sembra di poter udire il suo ululato. La "Lupa del Lagorai", la scultura che l'artista vicentino Marco Martalar ha realizzato in località Pian della Casara, a Vetriolo Terme a 1600 metri, la più alta stazione termale d'Europa, circondata dalla catena del Lagorai e dal lago di Levico.
Terminata ai primi di settembre, dopo due mesi di intenso lavoro, l'opera rappresenta un simbolo di rinascita. Infatti tutto il legno utilizzato arriva dallo stesso territorio dell'installazione duramente colpito dalla tempesta di Vaia nell'ottobre 2018. Nonostante siano passati quattro anni i segni della tempesta sono ancora dolorosamente molto visibili e la Lupa svetta grandiosa su una collina resa brulla dalla cattiveria del vento. Nella realizzazione della sua lupa, alta ben sei metri, Martalar non ha utilizzato vernici od oli particolari che infatti rimarrà al mutare delle stagioni per poi deteriorarsi e diventare prezioso humus per le foreste, alimentando il naturale ed eterno ciclo della vita. La Lupa, così come il Drago di Lavarone e tanti altri lavori di Martalar, sono esempi della cosiddetta Land Art, corrente artistica nata negli anni '60 negli Stati Uniti d'America, caratterizzata dall'intervento diretto dell'artista sul territorio naturale, specie negli spazi incontaminati come deserti, laghi, praterie, mari. Grazie all'installazione della Lupa del Lagorai, la località di Vetriolo si è popolata.
L'associazione Amici di Vetriolo riporta un boom di presenze sin dal primo weekend di settembre con l'obiettivo di riuscire a recuperare gli spazi occupati dalle strutture ricettive del piccolo centro termale abbandonate nel corso degli anni e garantire un nuovo futuro a questo territorio.
Si raggiunge la scultura lignea con una passeggiata di circa un chilometro, su comoda strada forestale che parte dall'albergo ristorante Nif di Vetriolo. Una volta arrivate a destinazione ci ritroviamo davanti alla maestosa Lupa ma anche a contemplare la Valsugana sottostante e i due laghi di Levico e di Caldonazzo. Dopo le foto di rito si prosegue per Malga Masi lungo il sentiero europeo E5, un importante tracciato che da Pointe du Raz, nella costa dell'Atlantico della Bretagna francese, attraversa le Alpi passando per Svizzera, Germania, Austria e raggiunge l'Italia, percorso che attualmente termina a Verona per un totale di circa 3050 chilometri. I Sentieri Europei sono nati per promuovere lo scambio culturale tra i popoli attraverso l’esperienza del turismo lento e sostenibile. Ad oggi esistono 12 Sentieri Europei la cui gestione è affidata alla European Ramblers Association (ERA), l'associazione dei camminatori europei. La forestale raggiunge la malga attraversando il bosco dipinto delle mille sfumature di giallo, di rosso, di arancio e di viola dell'autunno.
Da questo punto partono i sentieri che dalla Panarotta portano alla vetta del Monte Fravort dove si trovano importanti testimonianze della Grande Guerra. Il tramonto è spettacolare mentre ritorniamo sui nostri passi...

PARTENZA:
Vetriolo (mt 1490)
SEGNAVIA: E5
DIFFICOLTA': E
DISLIVELLO: mt 260
ALTITUDINE: mt 1750
LUNGHEZZA: km 8